Nel corso del 2018 l’utilizzo dei servizi bancari via web ha visto impegnato il 54% della popolazione europea (52% nel 2017); in Italia solo il 34%, secondo i dati del report BEM Research
Sebbene l’utilizzo dei servizi bancari via web cresca in tutti i paesi europei e anche in Italia, il nostro paese si trova a meno 20 punti percentuali nella sua diffusione rispetto alla media dell’Area Euro. È quanto emerge dall’ultimo report e-banking stilato da BEM Research.
Il ritardo italiano
Nel corso del 2018 infatti l’internet banking è stato utilizzato dal 54% della popolazione europea (52% lo scorso anno); in Italia solo il 34% (nel 2017 e il 29% nel 2016). Tra i paesi che ne fanno un uso più intensivo si trovano Danimarca, Olanda e Finlandia (89%). In coda alla classifica si piazzano Bulgaria e Romania (7%), seguite da Grecia (27%) e Cipro (33%).
Tutti gli ambiti
Un sensibile divario con la media europea si registra in tutti gli ambiti di analisi: titolo di studio, mercato del lavoro, densità di popolazione, barriere tecnologiche, età, sesso e utilizzo dei dispositivi mobili. Considerando, per esempio, che l’utilizzo dell’internet banking aumenta all’aumentare del grado di istruzione, se in Italia il 64% degli individui con alto titolo di studio utilizza i servizi bancari via web, in Europa questo valore si attesa al 78%.
Non solo un problema di connessione
Allo stesso modo, se è vero che la presenza di una connessione internet più efficiente favorisce l’e-banking, anche in questo caso il divario con il resto dell’Europa è decisamente importante. Tra gli individui che hanno accesso alla banda larga, la diffusione dell’e-banking arriva al 59% nell’Area Euro e solo al 38% in Italia. Francia e Germania superano la media europea rispettivamente del 70% e 62%, di poco sotto la media la Spagna con il 53%.
Questioni anagrafiche
Guardando alla classificazione per età dell’utilizzatore del servizio, si osserva un andamento ad “U” rovesciata in tutti i paesi considerati. In altri termini, il picco di utilizzo si ha in corrispondenza degli individui giovani, ma non giovanissimi, e poi decresce all’avanzare dell’anzianità dei soggetti.