La centrale della holding, GroupM, non parteciperà a pitch gestiti dalla divisione ad hoc della consultancy, che essendo entrata attivamente nel mercato dei media godrebbe di un vantaggio competitivo non equo
GroupM ha dichiarato guerra ad Accenture Media Management, il braccio di media auditing del gigante della consulenza. Secondo Digiday, la centrale di WPP, non parteciperà più ai pitch gestiti da Accenture, perché Accenture Interactive è ora entrata attivamente anche nel mercato dei media attraverso la sua nuova programmatic unit volta ad aiutare i clienti nelle funzioni media in-house. In alcuni casi Accenture stessa gestirà i media per conto dei clienti.
Conflitto di interessi
I media auditor durante una revisione chiedono informazioni sui prezzi dei media, sull'efficacia e sui media specifici acquistati per un cliente. WPP, dunque, sostiene che questo conferisca ad Accenture un vantaggio non equo nei pitch. Accenture, naturalmente, ha negato che il suo Media Management fornisca tali informazioni a Interactive. Tuttavia, l’IPA del Regno Unito (The Institute of Practitioners in Advertising), che rappresenta sia le agenzie media sia quelle creative, ha chiarito la sua posizione su tali presunti conflitti di interesse. Il direttore generale Paul Bainsfair ha affermato: "Oltre a compromettere l'imparzialità, nessuna azienda può legittimamente offrire servizi media concorrenti a un mercato in cui il revisore abbia accesso a dati e informazioni finanziarie riservate su clienti e agenzie. In un'epoca in cui la trasparenza è sotto i riflettori, questo evidente conflitto di interessi è inaccettabile".
Minaccia per il settore
Accenture Media Management è una grande azienda, che dichiara di controllare 40 miliardi di dollari di spesa media all'anno e di spenderne 5 all'anno in strumenti proprietari. GroupM, per molti anni la parte più grande e redditizia dell'azienda, è stata sottoposta a pressioni da parte dei clienti che stanno internalizzando il planning e ha chiesto maggiore trasparenza sui prezzi. Nonostante i recenti investimenti in creatività di Accenture, che, tra le altre agenzie, ha recentemente acquisito Droga5, la vera minaccia da parte del gigante della consultancy deriva secondo gli analisti proprio dall'incursione di Accenture nell’universo media.