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GreatPixel e reload lanciano la Real Time Trasformation per Moda e Retail

Autore: Redazione

Giovanni Pola


La nuova metodologia, che unisce le competenze delle due società in ambito digital transformation, permette di coinvolgere da subito clienti e utenti e di verificare in tempo reale quale sarà l’apporto dell’innovazione su processi, experience e risultati aziendali

Trasformazioni in tempo reale, qualcosa di impattante sulla memoria e sulle attese. “Ci voleva un nome icastico e impattante che ben rappresentasse quello che noi e reload avevamo in testa quando abbiamo deciso di costruire questa nuova metodologia; per questo abbiamo scelto la denominazione di Real Time Trasformation”. Giovanni Pola, Ceo e Founder di GreatPixel annuncia con queste parole la nuova partnership che lega la sua agenzia digitale specializzata nell’User Experience Design e nelle tecniche e i processi di Conversion Rate Optimization, a reload, la società di consulenza fondata e diretta da Diego D’Ambrosi, specializzata in progetti di digital trasformation. Un accordo che prende il meglio delle competenze delle due società – dalle practices su asset management e instore experience di reload, alle capacità di service design e all’esperienza maturata nell’ambito del design thinking di GreatPixel, ovvero ricerca, prototipazione ed efficientamento – per rivolgersi alle aziende, in particolare a quelle che operano nei settori fashion e retail.

La trasformazione immediata

“Da questo incontro nasce la nuova metodologia denominata Real Time Trasformation – spiega Giovanni Pola - in quanto, mentre inseriamo il nostro team di lavoro sul progetto del cliente, stiamo già agendo la trasformazione perché abbiamo tutti gli stakeholders a bordo, stiamo già cambiando i processi con il design thinking, prototipiamo in tempo reale e quindi andiamo velocemente a incastrarci con le esigenze e gli obiettivi dell’azienda. Il valore aggiunto di questa partnership – continua Pola – è la creazione di team agili e multifunzionali in grado di innestarsi velocemente all’interno del lavoro del cliente per prototipare e deliverare in pochissimo tempo. Disporre di un gruppo di lavoro che intervenga così in fretta consente di rispettare i ritmi sfidanti che caratterizzano i settori della moderna economia. I progetti ormai non hanno più il respiro di anni, al contrario vengono concentrati in pochi mesi, quindi diventa fondamentale compiere velocemente operazioni come deliberare, testare e ottimizzare”.

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Operativi prima della partnership

Nei fatti, questa nuova metodologia creata da reload e GreatPixel è già diventata operativa da qualche tempo: le due società la stanno utilizzando in ambito retail (sulla gestione degli asset digitali e dei processi di digital trasformation) e nel fashion (per quanto riguarda le gestione digitale delle collezioni e la formazione del personale). “Abbiamo svolto progetti per brand globali del Fashion, ma anche per marchi storici dell’abbigliamento - precisa Diego D’Ambrosi, CEO e Founder di reload – e sull’onda dei risultati ottenuti ci siamo resi conto di avere messo in piedi una vera e propria metodologia che adesso presentiamo ufficialmente al mercato”. Moda e retail sono i settori ai quali questa nuova metodologia intende rivolgersi, ma GretPixel e reload l’hanno sperimentata con successo anche con clienti come Cerved, leader in Italia nell'analisi del rischio di credito, nella gestione dei crediti deteriorati e nei servizi marketing e GS1 Italy, l’associazione che riunisce 35 mila imprese di beni di consumo e che sviluppa e mantiene i sistemi standard GS1 come il codice a barre.

Vantaggi

“Il vantaggio di business di questo approccio – spiega sempre D’Ambrosi - è quello di validare molto velocemente l’idea del prototipo, anticipando come funzioneranno i processi sia a livello macro sia a livello di UX per gli utenti aziendali, aiutandoli a far capire come si lavorerà un domani, quali saranno i vantaggi dell’introduzione di un nuovo tool, quale sarà l’impatto sull’operatività e quali i vantaggi di processi e dati strutturati. E quindi abbassiamo sensibilmente il rischio di fare progetti che un domani possono essere abortiti o inefficaci o che l’on-boarding degli utenti sia problematico”. “Andando subito a definire la gabbia di funzionamento, i workflow e le interfacce, siamo già in grado anticipare agli utenti, sia a quelli dell’applicazione sia a quelli interni, quale sarà il risultato finale. È un approccio molto più efficace di quello tradizionale perché informando l’utente su come lavorerà un domani sarà più facile averlo a bordo, mentre al team offre una maggiore chiusura del perimetro di progetto permettendogli di essere più efficace nelle stime, nelle tempistiche e nel rilascio”


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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