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Great Pixel: Offering Design per un’user experience che converta fino al 100%

Autore:

Giovanni Pola


Giovanni Pola, Ceo della società di consulenza specializzata in UX design, tecniche e processi di Conversion Rate Optimization, ha illustrato i vantaggi di un approccio strategico, che parta da un’analisi a monte dell’offerta, del target e del contenuto, prima ancora che del contenitore a cui un progetto è destinato

Si chiama Offering Design e si tratta dell’applicazione di alcune regole del design e del Design Thinking non soltanto alla progettazione di interfacce e contenitori digitali, ma all’intera offerta commerciale di un cliente, affinché possa tradursi in un’esperienza concreta ed efficace all’interno di diversi canali. Questa, l’innovazione sulla quale sta lavorando oggi GreatPixel, società di consulenza specializzata in UX design, tecniche e processi di Conversion Rate Optimization, che ha scelto di proporre al mercato un approccio maggiormente olistico. Anziché limitarsi ad applicare il design alla progettazione di un contenitore (una pubblicità, una landing page, un’email e così via) GreatPixel studia la value proposition di un brand a partire dal contenuto e dai suoi destinatari, per restituire non solo il contesto più adatto, ma un’intera user experience su misura. «Quello che facciamo è tracciare a monte un disegno dell’offerta di un cliente per rappresentare in modo puntuale quali sue componenti siano prioritarie, su quali mercati, per quale target, prima ancora di stabilire che forma avrà il contenitore che dovrà ospitare tale offerta – spiega Giovanni Pola, Ceo di GreatPixel, a DailyNet – questo, ci permette di stabilire come un utente entrerà in contatto con una determinata offerta e scegliere passo per passo un percorso per valorizzarla al meglio e che si basi su una forte componente di personalizzazione. L’Offering Design, grazie alla sua componente strategica, può portare margini di conversione nettamente più elevati, con percentuali che oscillano dal 50 fino al 100% in più».

Metodologia NEKTA[R]

C’è una generale tendenza a pensare che il risultato dell’ottimizzazione richiesta a chi si occupa di digital design dipenda dalla disposizione degli oggetti, come bottoni o call to action, nello spazio percettivo dell’utente, ma sarebbe riduttivo limitare il lavoro del designer solo a questo aspetto, che sebbene sia importante, ne rappresenta solo un tassello e che, tra l’altro, consente un margine di sperimentazione limitato. Per questo, un lavoro strategico a monte, può garantire un impatto maggiormente positivo sui risultati in termini di punti percentuali e risultati. «Noi utilizziamo una metodologia che mette queste due cose insieme  e che risponde al nome di NEKTA[R]. Si tratta di un acronimo che significa: “needs”, si parte infatti dall’intercettazione dei bisogni dell’utente che devono essere soddisfatti nei primissimi secondi di fruizione; “emotions”,  ossia una leva fondamentale per stimolare l’engagement in un ambiente di sovraffollamento di input e messaggi, stimolando nell’user la sensazione che i suoi bisogni siano stati soddisfatti; “knowledge” che indica l’approfondimento più razionale di un’offerta una volta attivata l’attenzione su di essa; “trigger” ossia la presenza di elementi motivazionali che spingono all’azione e “action” che indica efficacia, visibilità e coerenza della Call to Action. [Reprise] infine, è la capacità di recuperare e rilanciare lo stesso flusso decisionale lungo tutto il Customer Journey».

Iper rilevanza

NEKTA[R] è una metodologia e una piattaforma di competenze che integra ricerca, neuromarketing, UX design e intelligenza artificiale con un forte orientamento all’aumento delle conversioni digitali, per ottenere la cosiddetta Hyper-Relevant Dynamic Experience. «Spesso gli utenti non hanno il tempo o la possibilità di comprendere che cosa sia davvero rilevante e di valore per loro, a causa di un eccesso di dispersione delle informazioni e di complessità, per cui, le scelte diventano sempre più emotive. Per questo, fornire semplicemente messaggi rilevanti, ormai, non è più sufficiente, ma si deve puntare a una sorta di iper rilevanza capace, in pochissimi secondi, di fornire uno stimolo anche ad un utente che sta navigando in modo superficiale o casuale, distogliendolo dalla sua esperienza routinaria. Evidenziare le caratteristiche di un’offerta che possono essere maggiormente interessanti per un target, in un preciso momento, come consente di fare l’Offering Design, è dunque un elemento di grande vantaggio competitivo. Si tratta di un ambiente nuovo, che sta a metà strada tra il ruolo del marketing e l’execution, e che può apportare beneficio a entrambe le sfere», continua Pola.

Piccola boutique, grandi clienti

Che la metodologia di Great Pixel sia vincente, lo dimostrano anche i numeri e i risultati che l’azienda si appresta a portare a casa in chiusura d’anno. «Chiuderemo con un incremento del 40% del fatturato e siamo soddisfatti anche di aver portato a termine la maggior parte degli obiettivi prefissati all’inizio dell’esercizio. Abbiamo, infatti, fatto crescere il team, che continuerà a crescere anche l’anno prossimo, e abbiamo portato a casa progetti su dieci nuovi grandi clienti. Manteniamo comunque la dimensione di una boutique di design, che lavora su grandi clienti, ma con le sue dimensioni relativamente piccole, cosa che possiamo permetterci avendo una metodologia consolidata ed essendo specializzati in servizi molto verticali. Lato clienti, puntiamo molto all’accrescimento e consolidamento di tale metodologia con un focus particolare sui settori telco, fashion, retail e servizi».

Progetti in cantiere

GreatPixel, infine, continuerà anche nel 2020 il suo impegno in progetti collaterali volti a migliorare la propria offerta e qualità del lavoro. «Stiamo stringendo partnership molto interessanti con le Università, una riguarda il PoliDesign, attraverso la quale stiamo esplorando le possibilità e i vantaggi della dimensione “conversazionale”, per aiutare i brand a capire come creare valore in questo ecosistema e, ad esempio, non semplicemente decidere se dotarsi o meno di un chatbot. Un'altra partnership è quella con IULM, con il quale stiamo sviluppando sistemi digitali integrati pensati per il mondo del retail e della ristorazione. Sempre con IULM collaboriamo al progetto BrainLAB, che esplora le più ampie possibilità offerte dal neuromarketing. Infine, continua anche la nostra collaborazione con i Netcomm Awards come partner tecnico, per la validazione dei criteri di valutazione dei migliori ecommerce italiani».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 15/04/2024


Absolut Vodka sceglie CreationDose per la campagna di influencer marketing dedicata al lancio di Absolut Gift

Absolut Vodka, il brand leader di vodka premium, ha lanciato lo scorso mese la nuova bottiglia “Absolut Gift” e, dopo una gara, ha scelto CreationDose per la realizzazione del progetto di influencer marketing su Instagram, con l’obiettivo di promuovere Absolut Gift come il regalo perfetto per ogni occasione e stimolare l’engagement del pubblico. Il brand ha prodotto le bottiglie  in quantità limitate, disponibili per la vendita in esclusiva su Amazon dal 21 marzo. La particolarità della bottiglia risiede nell’offrire una “gift experience” unica attraverso il suo QR code che, una volta scansionato, mostra messaggi personalizzati dai  propri  amici  attraverso  la  realtà  aumentata e  rende speciale ogni evento.  La strategia influencer Il team di CreationDose è stato chiamato a ideare la strategia per il lancio del prodotto e ha individuato profili in linea con i valori del brand legati all’amicizia, al divertimento e all’inclusività. La squadra di influencer selezionata comprende Edoardo Zaggia e Alberto Sacco, conduttori di “Most Ridiculus” su Comedy Central Italia e coppia nella vita, e Lina Galore, la vincitrice della terza edizione di Drag Race Italia. I creator hanno raccontato le caratteristiche tecniche del prodotto Absolut Gift all’interno di uno storytelling in linea con i loro contenuti di intrattenimento, arricchito da un tocco di magia. Lina Galore ha assunto le vesti di una fatina che arriva in aiuto di Edoardo e Alberto, in crisi per un’idea regalo: la bottiglia Absolut Gift risolve il loro dilemma. “Ciascun party è un’occasione per creare ricordi indelebili, e Absolut Gift rappresenta un regalo unico che rende ogni momento ancora più speciale”, afferma Letizia Invernizzi, Brand Manager di Absolut Vodka. “Insieme al team di CreationDose, che abbiamo scelto per la sua capacità di connettere brand e community attraverso i giusti creator, abbiamo dato vita a una campagna originale, capace di dare voce  ai  valori  del  brand  con creatività. Con il lancio, Absolut si conferma un brand che osa innovare e che si impegna a celebrare l’unione e la gioia di stare insieme”.  La campagna a supporto Il team di CreationDose ha coordinato una campagna di seeding che ha amplificato la risonanza del lancio di Absolut Gift e ha inviato a un pool di creator box personalizzate e curate in ogni dettaglio, per un’esperienza di unboxing propensa alla condivisione. Infine, CreationDose ha curato l’ideazione e la distribuzione del comunicato stampa dell’azienda, in collaborazione con Ghost Studio per l’attività di Pr. “Siamo molto contenti di essere stati scelti da Absolut per l’ideazione della campagna - sottolinea Anthony Favitta, Head of Influencer Marketing di CreationDose -. Per il team di CreationDose è motivo di orgoglio essere riusciti a progettare una campagna che sia stata in grado di abbracciare i valori del brand e farli propri; una leva essenziale al fine di raggiungere i risultati migliori”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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