L'obbligo, che riguarda sia i privati sia i consumatori finali, sarà chiave nella lotta all’evasione fiscale
La fatturazione elettronica, entrata in vigore da gennaio del 2019, è un tema centrale per le imprese e per i liberi professionisti. L'obbligo, che riguarda sia i privati sia i consumatori finali, sarà chiave nella lotta all’evasione fiscale ma nello stesso tempo costringe i possessori di partita IVA a compiere una serie di passaggi in più. Ma cos’è la fatturazione elettronica e come funziona? La fatturazione elettronica è un sistema digitale con il quale si producono, trasmettono e conservano fatture in linguaggio XML.
Come funziona la fatturazione elettronica
Il primo passaggio da compiere è compilare una fattura tramite uno specifico software o gestionale. Dopodiché, essa viene firmata digitalmente da colui che emette la fattura o il suo intermediario. In seguito, è necessario spedirla al destinatario tramite il Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate. Dopo una serie di controlli, il Sistema di Interscambio recapita il documento al soggetto a cui è indirizzato. Il Sistema d'interscambio ha dunque il compito di controllare la correttezza e la completezza del documento.
I passaggi
1. Compilazione della fattura tramite un software digitale di fatturazione o gestionale (in formato XML)
2. Inserzione di una firma digitale qualificata
3. Ricezione e registrazione della fattura
4. Conservazione della e-fattura (l'obbligo è di 10 anni)
Per chi è d'obbligo la fattura elettronica?
L'obbligo è per chi è residente nel territorio italiano. Esonerati dall'emissione sono: chi applica il regime forfettario; chi applica il regime dei minimi o il regime di vantaggio; chi non risiede in Italia. Tuttavia, questo esonero riguarda unicamente l'emissione delle fatture elettroniche. Tutte le aziende devono comunque dotarsi di un sistema di ricezione delle fatture.
La fatturazione elettronica sul carburante e consigli sulla compilazione
A partire 1° luglio 2018 con la legge 205/2017 anche i benzinai hanno il compito di rilasciare fattura elettronica a chi compra del carburante. La circolare emessa dall’Agenzia delle entrate dichiara che la fattura elettronica deve essere rilasciata unicamente per gasolio e benzina utilizzati come carburanti per motori per uso autotrazione e non per gruppi elettrogeni, impianti di riscaldamento o altri attrezzi. Dunque, nel momento della compilazione della fattura, bisogna riempire il campo CARB con una cifra fra le quattro presenti nella tabella dei prodotti energetici TA13 dell’Agenzia delle Dogane. Dal 1° gennaio 2019, però, l’obbligo di fattura elettronica si è esteso a tutti i tipi di carburante, indipendentemente dalla destinazione d’uso. Oltre alla benzina e al gasolio, tutti i servizi e prodotti aggiuntivi acquistati assieme al carburante dovranno essere inclusi nella fattura. È possibile anche inserire la targa del veicolo, pur non essendo obbligatorio.
Fattura differita
Altri elementi presenti nella circolare riguardano la fattura differita, possibile per rifornimenti corredati da documento di trasporto, un documento che contiene importanti informazioni come la data della cessazione, le generalità del cessionario e del cedente, la qualità, la quantità e la natura della merce ceduta. Inoltre, si possono registrare le operazioni inferiori a 300 euro in un’unica fattura. Infine, per ottenere le detrazioni fiscali è necessario pagare con strumenti di pagamento elettronici e tracciabili come carte di debito, di credito o prepagate.
Cosa si rischia se non si passa alla fatturazione elettronica
In caso di inosservanza dell’obbligo di fatturazione elettronica, si applicano le sanzioni previste dall’articolo 6 del Decreto legislativo n. 417/97, ovvero una sanzione compresa tra il 90% e il 180% dell’imposta non correttamente registrata nel corso dell’esercizio. L’inosservanza della fattura elettronica non si applica però nei primi sei mesi del 2019 per far sì che il passaggio sia il più semplice possibile sia per le aziende che per i privati. Questo principio rimane per l’ultimo trimestre dell’anno, dove le sanzioni sono previste ma sono ridotte al 20%.
Come funziona la fattura elettronica verso privati senza partita Iva?
Se il destinatario della fattura è un privato che non ha la partita IVA, chi fa la fattura deve comunque farla passare per il Sistema di interscambio (Sdi), indicando come Codice destinatario “0000000” e compilando il campo “codice fiscale” del cliente. Entrambi i campi sono obbligatori. L’emittente è obbligato a far recapitare al cliente una copia cartacea della fattura o in formato PDF, a meno che il ricevente non rinunci ad essa per iscritto.
Vantaggi
In conclusione, la fatturazione elettronica introduce una serie di cambiamenti chiave per chi ha partita IVA. Senza alcun dubbio risulta un passo in avanti per la tracciabilità di ogni pagamento e per lottare contro l’evasione fiscale.