Preoccupato per i crescenti problemi nel settore pubblicitario, il Chief Brand Officer di Procter & Gamble chiede ancora una volta all’industry di mobilitarsi per ripulire la filiera, in occasione dell’ultima conferenza dell’ANA tenutasi in Florida
Il chief brand officer di Procter & Gamble, Marc Pritchard, ha richiamato ancora una volta l’attenzione delle piattaforme online a causa della loro mancanza di trasparenza e questa volta ha proposto una soluzione più drastica, chiedendo all’industry di costruire da zero una "nuova media supply chain". Parlando all'Association of National Advertisers Media Conference della settimana scorsa in Florida, associazione dove ora ricopre la carica di Presidente, ha aggiunto: "I media digitali continuano a crescere in modo esponenziale, e con essi, un lato oscuro persiste, e in alcuni casi, è peggiorato. Lo spreco di pubblicità e le frodi continuano, l’utilizzo dell’adblocking è ancora in aumento e la privacy e le violazioni dei dati dei consumatori proliferano", ha aggiunto, nonostante gli sforzi per riparare l'infrastruttura pubblicitaria, inoltre, la popolazione connessa aumenta ed è probabile che i problemi continueranno a crescere".
Messaggio a tutto il settore
Già in un famoso discorso del 2017 durante riunione annuale dell'Interactive Advertising Bureau in USA, Pritchard aveva lanciato un appello per la trasparenza nella catena di fornitura dei media che aveva generato grande attenzione da parte del settore. Ancora una volta, dunque, ha sostenuto la necessità di un maggiore controllo delle piattaforme internet e l’importanza di "investire in un ecosistema che costruisca qualità, civiltà, trasparenza, privacy e controllo, fin dall'inizio". Ha anche detto che Procter & Gamble, che spende 10 miliardi di dollari in pubblicità ogni anno, "sosterrà una legislazione nazionale di buon senso", e che i suoi fornitori preferiti saranno quelli che adottano "pratiche di privacy responsabile capaci di rafforzare la fiducia dei consumatori".
La posizione di Facebook
Carolyn Everson, Vice President For Global Marketing Solutions Di Facebook, ha commentato: Applaudiamo e sosteniamo i sentimenti di Marc Pritchard per aver lanciato ancora una volta un appello coraggioso affinché il nostro settore faccia collettivamente di più per le persone che serviamo. Continuiamo a investire massicciamente nella sicurezza della nostra comunità e siamo profondamente impegnati a garantire che le nostre piattaforme siano sicure per le persone e per i marchi". La settimana prima, anche il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, aveva chiesto una regolamentazione più severa per "contenuti dannosi, integrità elettorale, privacy e portabilità dei dati".
Gli obiettivi di P&G
Anche il CEO di ANA, Bob Liodice, ha approvato le osservazioni di Pritchard che ha anche elencato cinque obiettivi delineati da P&G per ottenere un ambiente pubblicitario migliore, suggerendo anche al pubblico della conferenza di seguirli:
1. elevare la qualità collaborando con aziende e acquistando media dove la qualità dei contenuti è conosciuta, controllata e coerente con i valori di un'azienda, e "dove sono garantite la misurazione, l'auditing e la responsabilità da parte di terzi";
2. promuovere la civiltà nella supply chain dei media lavorando con le aziende che dimostrano di fare un uso responsabile delle loro piattaforme;
3. alimentare la parità di condizioni nella concorrenza, garantendo la trasparenza attraverso la misurazione su tutte le piattaforme media;
4. semplificare la privacy raggiungendo un unico standard comune. Pritchard ha detto che P&G sta lavorando con Privacy for America su questo obiettivo, una nuova coalizione appena fondata dalle organizzazioni 4A's, ANA, IAB e NAI allo scopo di creare una rigorosa tutela della privacy per i consumatori statunitensi;
5. mantenere un controllo più alto, facendo un uso più oculato dei dati dei consumatori già raccolti sulle proprie piattaforme. “P&G a questo proposito sta reinventando e rivalutando i suoi modelli di agenzia. Abbiamo esternalizzato troppo lavoro”.