A queste si aggiunge il ban di 300.000 siti fraudolenti e di 200.000 account. Le aree di maggiore attenzione sono state quelle legate a cryptocurrency, alle ads supportate da tecnologia e tutto ciò che riguarda le armi
Gli sforzi di Bing Ads per contrastare la pubblicità ingannevole o dannosa hanno portato al blocco di 900 milioni di inserzioni e di 300.000 siti fraudolenti dai suoi sistemi. A questi si aggiungono anche 200.000 account registrati sulla piattaforma Bing Ads. Numeri alti, raddoppiati rispetto allo scorso anno.
Aree d’attenzione: ads supportati da tecnologia e cryptocurrency
La maggiore area d’attenzione è stata l’individuazione delle inserzioni dall’aspetto innocente ma supportate da strumenti tecnologici, che spesso attirano gli utenti al click. Ne sono state trovate, e sospese, più di 12.000 nel 2018, il 20% in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Per quanto riguarda le cripto valute, invece, la posizione di Bing non è stata ferma, ma poi si è consolidata sull’idea di non supportare le cryptocurrency, in quanto mancano supervisioni legislative. Lo “pseudo-anonimato” ha reso le valute un obiettivo privilegiato per gli artisti della truffa, e per questo la company ha bloccato più di 5 milioni di ads legate a questo tema.
Un altro argomento vietato: le armi
Nel 2018, Bing ha aggiornato le sue policy per impedire che venga trattato o promosso tutto ciò che riguarda le armi, siano esse fucili da paintball o munizioni di soft air. Questo si traduce nel blocco di oltre 18 milioni di ads e di 5000 siti dalla piattaforma Bing Ads durante gli scorsi 12 mesi. In un blogpost, Neha Garg, senior program manager dell’ad quality, e Brian Hagelin, manager della traffic quality, hanno dichiarato che la company “continuerà ad aumentare gli sforzi interdisciplinari, tra esperti in machine learning e system design, per diffondere ulteriormente la tecnologia, e tra gli esperti di policy e quelli di revisioni, per scoraggiare i cattivi attori”.