L’aggregatore di notizie targato Alex Springer e Samsung e l’azienda leader del mercato adv digitale fanno il punto della situazione della partnership siglata lo scorso autunno
Tutto automatizzato, semplificato, meccanico, la panacea attesa dall’uomo post post moderno, ma anche lo spauracchio dei poeti, dei nostalgici, degli astrologi e dei futurologi più scaramantici quando non cinici e rassegnati. La comodità fa piacere a tutti, poche storie, ma stare semplicemente seduti in poltrona non aiuta a rendere speciale l’esistenza. Se si vuole qualcosa di più, di unico, occorre cercarlo. E così un algoritmo ti salva la giornata, ma non la vita, forse, e se vuoi qualcosa di qualitativamente più elevato, devi crearlo.
Lo sanno bene dalle parti di Upday, proprio lei, l’app inventata da Alex Springer, che di editoria se ne intende, e Samsung che invece va in solluchero con la tecnologia. Era il 2016 quando nacque il primo aggregatore di notizie che, guarda un po’, mixa con sapienza apprendimento automatico con competenze giornalistiche. Dietro c’è sì un algoritmo, ma anche e soprattutto oltre 50 redattori che selezionano i contenuti per la sezione Top News dell’app. E non solo: in My News i lettori possono trovare notizie personalizzate in base ai loro interessi personali. Nel breve volger di un quadriennio, Upday fornisce notizie da oltre 300 media brand affidabili, coprendo un’ampia varietà di contenuti.
Lo scorso ottobre, una svolta: nasce nel nostro Paese la partnership tra Upday e Italiaonline che, attraverso la concessionaria iOL Advertising comincia a raccogliere la pubblicità, muovendosi con l’innata agilità tra i meandri del digital. Ieri a Milano, breve incontro grado primaverile, curiosamente ispirato alle temperature autunnali, per fare un punto della situazione, con Mario Levratto, head of marketing & External Relations di Samsung, Massimo Crotti, Sales Director di Italiaonline, e Giorgio Baglio, Country Manager di Upday.
Giorgio Bagli e Mario Levratto durante l'incontro di ieri
L’unione tra matematica e letteratura, tra anima e corpo… tra algoritmo e umanità insomma sta creando la differenza, quella della qualità e i sentimenti sicuramente non si offenderanno di fronte ai numeri che certificano il successo: Upday può contare, secondo i dati Audiweb rilasciati lo scorso febbraio, su 3,2 milioni di unique audience al mese, su 98 milioni di app launches mensili, su 30,6 launches per user al mese, e su 3:29 come tempo speso nel giorno medio. Allargando lo sguardo all’Europa, la top 5 dei Paesi che si cibano di news su Upday, vede la Germani con 7,5 ml di utenti, seguita dall’Inghilterra con 5,6, la Francia con 5, poi l’Italia e la Spagna con2,7 milioni. In tutto fanno 550 milioni di visite al mese, oltre 4 minuti spesi al giorno dall’utente, più di 5 milioni di lettori al giorno, più di 12 contenuti sfogliati a sessione (dati a cura di Upday Localytics). E il target è composto da un 30% di giovani in più rispetto alla media della popolazione italiana (la fascia è quella tra i 18 e i 24 anni). Appare ormai piuttosto vasto anche il carnet dei marchi-aziende che hanno deciso via via di investire su Upday, con la possibilità di sfruttare differenti formati, dai native, ai display full screen ai carousel.
E dunque? Massimo Crotti ringrazia e rilancia: «Con Upday siamo entrati ancora più profondamente all’interno ella realtà mobile. E la stessa cosa si può dire per 3BMeteo. Vere e proprie bocche di fuoco che cementano la nostra leadership».