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Rubicon Project: il futuro dell’header bidding è la blockchain

Autore: Redazione


Il programmatic continua a crescere e, in seno ad esso, si espande la modalità d’acquisto dell’header bidding, che si è imposta come nuovo standard, ma deve superare alcune reticenze

Il programmatic sta vivendo un momento buon momento in Europa. Il segmento, ad oggi, vale 12 miliardi di euro. Una cifra enormemente più alta rispetto ai 2,2 miliardi di cinque anni fa. «Il ritmo di crescita poi è ulteriormente incoraggiante, nel 2017 la percentuale era del 27%. È un dato più basso del 40% dell’anno precedente, ma è fisiologico che succeda al crescere dei volumi», ha commentato Mariano De Luca, Seller Lead Italy, Spain, Portugal e MENA di Rubicon Project durante il Milan Seller Exchange 2018, andato in scena mercoledì nel capologuo menighino. All’interno del segmento segue il trend positivo sia l’acquisto di banner - che cresce nel 2017 del 14,5% per raggiungere un valore di 8 miliardi - sia quello dei video - a +64,6% per un valore di 3,9 miliardi. Un ulteriore approfondimento sui formati video, basato sui dati interni di Rubicon Project, indica una diffusa preferenza dei preroll, che pesano per oltre il 60% sulle richieste nel 2018. «Un dato in grande crescita rispetto all’anno precedente, quando la torta era dominata dagli interstitial, formato il cui peso sul mercato si è ridotto di molto. L’outstream invece mantiene un market share costante negli ultimi due anni», aggiunge De Luca. È sul terreno del mobile però che il programmatic ha registrato i numeri più convincenti. «Nel 2017 la spesa pubblicitaria sul mezzo era di circa 8 miliardi, di cui 6,7 in programmatic. L’ad tech ha dunque portato numeri maggiori rispetto al desktop, che chiude l’anno a 5,2 miliardi e con una crescita del 4,1%, contro il 53,2% del mobile». Cambiano anche le modalità d’acquisto: l’header bidding sta vivendo un vero e proprio boom di adozione, e sta rivoluzionando il sistema dei tag.

Header Bidding, nuovi metodi di monetizzazione

L’header bidding si è trasformato da prodotto in standard. «Il publisher ha il controllo sulla monetizzazione e può cambiarne le specifiche in pochi click. Il codice alla base è estremamente flessibile ed è aperto. Questo permette una grande agilità di manovra per gli editori - spiega Tom Kershaw, CTO di Rubicon Project -. Nel 2025 niente sarà come oggi, bisognerà rivedere il sistema di targeting abbandonando i cookie e introducendo AI e machine learning, la user experience sarà rinnovata secondo il modo in cui le persone consumano i contenuti e la gestione delle aste sarà accentrata su un’unica piattaforma, dove troverà tutti i formati disponibili. La monetizzazione sta andando verso un modello self service, dove è molto più facile impostare le campagne e queste sono gestibili direttamente dal buyer», indica Kershaw.

Programmatic e blockchain

Un elemento importante per l’evoluzione della tecnologia di header bidding è la blockchain. «Il connubio di questi due fattori potrà anche dimezzare i costi di reporting, che ad oggi incidono molto sull’utilizzo del programmatic», continua Kershaw. Rubicon Project è già attiva nello sviluppo di progetti che adottano la blockchain: «Prevediamo di lanciarli già l’anno prossimo. Stiamo lavorando sul real time payment e sulla viewability. In pratica possiamo vedere in tempo reale se un’impression è stata vista e se non lo è stata non chiederemo di pagarla. Il modello da adottare è “take a penny, give a penny”, il pagamento dev’essere corrisposto subito, ma solo quando il servizio è effettivo». Tra i progetti di Rubicon relativi alla blockchain, particolare attenzione sarà posta ad altri tre temi particolari: micropagamenti, identity e trasparenza. «Crediamo che un registro distribuito possa creare una shared economy che porti a costi più efficienti e a una minore chiusura tecnologica».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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