Dall'azienda un percorso di apprendimento tra la teoria e la pratica, per capire cos’è un A/B test, come metterlo a punto e su quali aspetti sperimentare per migliorare il ROI delle campagne
- Migliorare i tassi di apertura: qui l’ebook si sofferma soprattutto sull’oggetto, decisivo per convincere il destinatario a varcare la soglia dell’email. Le performance dell’oggetto sono influenzate da nuance sottili, che vanno testate: copy, approccio (affermativo o interrogativo), lunghezza, grado di personalizzazione, preheader, emoji.
- Migliorare il CTR: dall’open rate il contenuto si sposta sul livello più profondo del funnel: il tasso di clic, la metrica che sta più a cuore ai marketer. Qui gran parte dei test verteranno inevitabilmente sulla call-to-action, l’anticamera della conversione. L’ebook analizza colore, dimensione, effetti speciali, numero di CTA, wording.
- Migliorare tempistiche di invio: dalla call to action l’ebook passa a un indicatore solo apparentemente meno importante: l’individuazione del momento giusto per inviare l’email, un dato trasversale, che funziona da traino per i tassi di apertura e di clic. Se è vero che esistono delle best practice generali (il B2B ottiene performance migliori negli orari “da scrivania”, il B2C in tutti gli altri), è fondamentale che ogni realtà e settore conduca un A/B test per ogni categoria di invio (newsletter o DEM) per scoprire il giorno della settimana e fascia oraria migliori. L’attività di testing è nel DNA dell’Email Marketing. Uno strumento di grande immediatezza, che richiede solo poche operazioni per mettere a confronto differenti versioni di una campagna. A essere più complessa è forse la parte di apprendimento, ed è con questo obiettivo che è nato l’ebook di MailUp.