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I 5 Motivi dietro al Mega rebranding Google

Autore: Redazione


Se lavori nel digital marketing e devi capire cosa succederà dopodomani, ti sei domandato “qual è il vero motivo per il quale Google cambia il brand del servizio pubblicitario più importante al mondo?”. Parola ad Ale Agostini

di Ale Agostini

Nato nell’ottobre 2000, Google Adwords è il servizio di pubblicità a pagamento presente nei risultati del motore di ricerca più usato; dal 24 luglio 2018 Adwords cambia nome e diventa Ads. Il cambio riguarda anche Doubleclick e Analytics 360 che diventano il nuovo brand Google Marketing Platforms e Doubleclick Ad Exchange e Publisher che diventano Ad manager.

Google Adwords è il cambio più clamoroso in quanto costituisce il pilastro economico della società: nelle aziende cambiare un brand che va forte è spesso più un rischio che opportunità. Questo non sembra il credo di Alphabet che ha deciso di cambiare il servizio che gli frutta almeno il 70% dei ricavi totali (vedi Grafico nella pagina seguente).  Ma cosa sta dietro a questo inaspettato rebranding. Ecco il mio pensiero:

1) Google Ads vs. Facebook Ads

Il termine Adwords è legato alla ricerca di parole e testo. Oggi l’intento dell’utente “loggato” è espresso da tanti elementi di personalizzazione: oltre le parole contano il dispositivo usato, il contesto, la posizione, l’utilizzo di specifiche app, l’aver fruito un video su YouTube su un certo tema, la profilazione attraverso i dati raccolti. Tutti aspetti che la piattaforma pubblicitaria di Google copre ma che non vengono riflessi in modo esplicito dal nome. Quindi Alphabet ha scelto di cambiare in un generico Google Ads, a mio parere per andare contro Facebook Ads, semplificando l’offerta e abbattendo le barriere alla comprensione del search marketing per i “non addetti ai lavori”. Da notare infatti che la pubblicità su Facebook si chiama FB Ads. Sarà un caso?

2) Lancio nuovi prodotti? Le Mappe

Nel comunicato ufficiale, si dice che Il nuovo brand Google Ads “sarà il punto di ingresso più facile ed accessibile per gli inserzionisti”. Non si menziona nulla se il rebranding è fatto in vista di nuovi prodotti pubblicitari di Big G. In base a indiscrezioni che ho raccolto nel mio network internazionale, mi aspetto a breve termine un nuovo servizio legato alla pubblicità contestuale nelle mappe Google rivolto principalmente alle PMI e negozi retail. Le mappe Google oggi sono uno dei servizi gratuiti più potenti e apprezzati dal pubblico, che ormai ha l’abitudine ad usarlo. Quindi questo è il momento migliore per monetizzare con la pubblicità.

3) Umbrella Brand

Alphabet ha acquisito così tanto e ha un numero di prodotti e sub brand sempre maggiore che prima o tardi vengono integrati nel grande “cappello Google”. Ecco che diventa utile avere un brand ombrello (Google) e dei sotto marchi auto-esplicativi dei singoli servizi (Google Ads, Google Drive, Google Maps…). Questo cambio conferma che anche in Google, dopo gli anni di focus solo sull’innovazione, è entrato con forza il marketing di prodotto classico. Ho notato questo aspetto in altre aziende 100% native digital che hanno iniziato a fare pubblicità in TV come Booking.com (cliente che seguo da anni). Mi aspetto a breve altri rebranding di aziende acquisite.

4) Marketing Platforms vs Adobe

Il rebranding Google ha interessato anche Doubleclick che diventa con Analytics 360 il marchio Google Marketing Platforms. A mio parere qui l’intento di Google è andare a pescare business nel grande mercato B2B degli strumenti di marketing per le medio grandi aziende, quindi penso primariamente alle piattaforme di Adobe in particolare Marketing Cloud (che alcuni nostri clienti hanno adottato) ma a tendere anche Salesforce e Microsoft.

5) Cambio = Opportunità

Negli ultimi due anni la pubblicità digitale su social e Amazon si è evoluta ad una velocità superiore della più affermata Search. Per continuare ad essere il servizio pubblicitario più potente al mondo e a proliferare occorre cambiare anche quando si sta andando forte. Insomma nel digital, il miglior modo di essere leader di mercato è cannibalizzare se stessi. Sempre!

Se solo pensate al costo del rebranding Google su “n” mercati ed al rischio di cambiare, molte aziende di successo in altri ambiti avrebbero evitato di complicarsi la vita nel breve. Alphabet invece sembra pensare al medio termine e si prende il rischio del cambio: onore alla direzione Google capace di cambiare una cosa che funziona. Certamente un esempio da seguire per tutti gli imprenditori come il sottoscritto che sono all’ascolto.  Se hai letto questo contenuto e vuoi dirmi la tua, condividilo su Linkedin. Per stare aggiornato sulle tendenze del digital marketing visita www.aleagostini.com.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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