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Facebook e Messenger annunciano il rollout delle ads all’interno delle Stories

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Da oggi, sul social ammiraglio è possibile acquistare formati video da 15 secondi e immagini statiche da 6 secondi. Per Messenger bisognerà aspettare le prossime settimane. «Sono 300 milioni gli utenti giornalieri dei due servizi che utilizzano le Stories», le parole dell’agency lead, Mariano Di Benedetto

Facebook aggiunge un ingrediente alla sua ricetta pubblicitaria, inserendo un formato adv proprio nella sua feature dalle migliori performance: le Stories. Da oggi, infatti, il flusso delle Stories potrà contenere le inserzioni dei brand, proprio come già accade su Instagram. Formati video verticali da 15 secondi e immagini statiche da 6 secondi (tutti immediatamente skippabili) saranno acquistabili dallo strumento pubblicitario di Facebook, ma non singolarmente. Le opzioni offerte sono due: investire sulle Stories, distribuendo la creatività sui formati sia su Instagram sia su Facebook, oppure puntare solo al social network ammiraglio, con campagne che accostino le ads sul newsfeed a quelle all’interno del flusso delle Stories stesse.  In attesa che il rollout su Messenger venga annunciato - succederà nelle prossime settimane - Dailynet ha incontrato Mariano Di Benedetto, Agency Lead di Facebook Italia, per una descrizione più approfondita della nuova feature.

Mariano Di Benedetto

Quali sono i numeri delle Stories di Facebook?

Sono 300 milioni gli utenti di Facebook e Messenger che ogni giorno utilizzano questa funzione, in 400 milioni le usano su Instagram e in 450 milioni su WhatsApp. È un periodo molto interessante per questa funzione su Facebook, perché stiamo assistendo a una crescita esponenziale.

Quali possibilità offrite con il nuovo formato di ads?

L’utilizzo delle Stories sta crescendo così tanto da poter diventare, in futuro, il principale modo di utilizzare le nostre piattaforme. Inoltre, sono per caratteristiche complementari al newsfeed: sono effimere e quindi catturano il momento, mentre i post soddisfano la necessità di una comunicazione più continua. Le Facebook Stories Ads soddisfano contemporaneamente l’esigenza di chi investe e quella di chi consuma. È il primo vero formato nativo per il mobile a schermo verticale, combina la potenza di immagini e video sfruttando la forza che la comunicazione visuale esercita su passioni ed emozioni, si integra con continuità nel flusso dei contenuti ed è supportato dai nostri strumenti di targeting e ottimizzazione.

Che rapporto hanno i vostri utenti con i brand all’interno delle Stories?

Secondo una ricerca che abbiamo condotto con IPSOS su un campione di utilizzatori, il 62% dei rispondenti è interessato ad un marchio, oltre il 66% utilizza Stories su più piattaforme e il 63% dichiara di usarne sempre di più. Lo studio poi si focalizza sull’impatto in termini di business: il 56% ha visitato il sito del brand che è apparso nella storia, e di questi il 50% lo ha fatto per effettuare un acquisto. È, inoltre, un formato efficace anche per i brand che convertono nel mondo reale, tanto che il 34% di chi ha visto un prodotto nelle Stories lo ha poi acquistato in un punto vendita fisico.

Su quale parte del funnel d’acquisto lavora questo tipo di ads?

Non c’è più una netta demarcazione tra quello classificato come branding e il lato transazionale. Attraverso i nostri tool di targeting, infatti, siamo in grado di individuare il momento in cui l’utente considera un acquisto, e in quel momento gli proponiamo una creatività ad alto impatto con una call to action, declinandola un formato totalmente allineato all’usage. Di conseguenza, si arriva alla finalizzazione dell’acquisto.

Che risultati hanno portato i test?

Tra le aziende tester ci sono state importanti realtà internazionali, tra cui le italiane Yoox ed Ermenegildo Zegna. Possiamo divulgare però solo i dati provenienti dalla campagna condotta nelle Stories di Instagram e Facebook da KFC Uk: Il cost per view si è abbassato del 33%, il cpm del 19% e il view through rate è cresciuto del 17%. Sono dati molto interessanti che indicano l’efficacia del nuovo prodotto.   


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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