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Ebiquity, 45 miliardi di profitto a livello globale per i brand che ottimizzano i loro budget pubblicitari

Autore: Redazione


Il report dal titolo “Il marketing come strumento per incrementare i profitti” descrive dettagliatamente come una migliore allocazione dei budget destinati all’advertising possa portare a un considerevole ritorno sull’investimento anno su anno

Nello studio “Il marketing come strumento per incrementare i profitti”, l’Advanced Analytics team di Ebiquity ha analizzato 2.500 campagne pubblicitarie lanciate nel corso di tre anni. Sebbene molte di esse abbiano interessato l’Europa occidentale e gli Stati Uniti, l’analisi è stata applicata a livello regionale per creare un modello globale autentico.

I risultati

L’analisi ha mostrato come la spesa mediatica globale garantisca un ROI indiscutibilmente positivo. Mediamente, la spesa mediatica porta a un rapporto investimento/profitto pari a 2,83. In altre parole, per ogni dollaro investito nei media a livello globale, si ottiene un utile netto di 2,83 dollari. Ciò serve a ricordare che, pur con le complicazioni che affliggono il settore delle vendite, la spesa mediatica garantisce un effetto positivo per i bilanci aziendali. Il marketing continua ad avere un ruolo cruciale per garantire una crescita aziendale redditizia. L’analisi ha riscontrato un incremento potenziale del ROI globale del 4,3%, che a sua volta potrebbe generare un utile netto aziendale annuo di 45 miliardi di dollari. In base a quanto rilevato, inoltre, l’ottimizzazione dello stanziamento per i canali di comunicazione, potrebbe generare un risparmio di 15,3 miliardi di dollari in termini di investimento mediatico, continuando a garantire il medesimo livello di ROI. Per ottenere tale risultato, sarebbe richiesta una riallocazione simile in termini di media mix per raggiungere un profitto di 45 miliardi di dollari.

La metodologia

Le campagne pubblicitarie analizzate sono conservate nel database centralizzato di Ebiquity relativo all’efficacia del marketing, contenente dati chiave di entrata (come spesa, valutazioni e tipo di messaggio) e dati chiave di uscita (come ROI, incremento ed effetti halo). Operando, poi, una trasposizione a livello globale, è stato possibile calcolare il valore delle vendite a vari livelli dell’investimento nel marketing, per canale e settore, in modo da individuare un livello ottimale di spesa in grado di massimizzare i profitti. È stata data priorità a canali media dove è stato possibile valutare l’impatto del profitto su diversi livelli di spesa come: televisione, radio, video digitali, stampa, attività display e out-of-home (OOH). L’analisi ha escluso le attività di search, social, app e mailing. L’analisi ha coperto un totale di spesa di marketing pari a 375 miliardi di dollari, circa il 76% dell’investimento pubblicitario globale.

Contesto di mercato

Negli ultimi due anni, gli addetti alla pubblicità di numerose aziende di spicco hanno significativamente ridotto le spese di marketing, spesso congiuntamente a una più ampia attività di riduzione dei costi. P&G, ad esempio, ha annunciato che, nell’ambito di un programma di riduzione dei costi da 10 miliardi di dollari, rimuoverà 2 miliardi entro il 2022. Danone intende tagliare 1,1 miliardi dalle spese, tra cui quelle di marketing, entro il 2020, mentre Unilever ha annunciato una riduzione del 30% nel numero degli annunci pubblicitari, del 10% nella loro frequenza e un dimezzamento delle agenzie pubblicitarie coinvolte. Di conseguenza, la crescita globale delle spese di marketing è rimasta indietro rispetto al valore del PIL, con una divergenza significativa nel 2017 (tendenza particolarmente pronunciata negli Stati Uniti).  La crescita del marketing sembra destinata a rimanere inferiore a quella del PIL almeno fino al 2020.

Conclusioni

Questo nuovo studio mostra che le aziende potrebbero ottenere maggiori profitti dagli investimenti pubblicitari - approssimativamente 45 miliardi di dollari a livello globale. Mediante analisi appropriate, è possibile riconsiderare lo stanziamento delle spese per stimolare un’ulteriore crescita in redditività a vantaggio delle parti interessate. Questo studio punta a riconoscere l’importanza delle spese mediatiche e il loro impatto positivo sul budget aziendale netto; le spese di marketing dovrebbero essere considerate come un investimento anziché un costo. Gli advertiser che  acquisiscono una profonda comprensione di come migliorare le proprie performance e ROI possono realmente sbloccare il fattore crescita e profittabilità. Di fronte all’aumento di opzioni mediatiche, contenuti e diverse esperienze possibili per i clienti, è fondamentale che  le aziende individuino le tecniche migliori per il successo. Pertanto, è necessaria un’accurata conoscenza del contributo relativo e assoluto che ciascun canale è in grado di offrire e una combinazione di modello di mercato misto e modello attributivo. Mediante l’individuazione del giusto mix di attività in grado di garantire ROI reali e tangibili e il valore dei diversi punti di contatto per il marketing, gli operatori di mercato potranno prendere le migliori decisioni d’investimento.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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