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Awin: ecco come l’Affiliate Marketing può “salvare” internet

Autore: Redazione


Sheyla Biasini, Country Manager Italia, protagonista a IAB Forum con un workshop, ha svelato come il settore dell’affiliazione possa essere l’ago della bilancia nel digital adv per mettere d’accordo tutti i player del settore

di Anna Maria Ciardullo

Da settembre 2018 Awin e affilinet, storico competitor in mercati chiave quali Germania e UK, sono diventati ufficialmente un unico brand: le due realtà unificate hanno rafforzato ulteriormente la posizione della company come leader del mercato dell’affiliazione in Europa. Il network di Awin, oggi, conta oltre 13.000 advertiser e 100.000 publisher attivi, che generano vendite in oltre 180 paesi del mondo. Il focus di quest’anno e dell’anno prossimo si concentra, infatti, proprio sul consolidamento delle partnership con i grandi gruppi editoriali. Un altro importante focus è quello sull’influencer marketing, ma in un’ottica innovativa, non solo votata alla creazione di brand awarness, ma anche all’ottimizzazione del conversion rate. Il sito Awin, inoltre, è stato di recente rinnovato con un nuovo design, per dare ancora più spazio a contenuti aggiornati e informazioni sui tool e servizi offerti che ha inuaugurato un periodo di grande crescita per l’azienda. Awin è stata protagonista all’edizione 2018 di IAB Forum con un workshop dal titolo “Perché l’affiliate marketing può salvare internet”, abbiamo chiesto a Sheyla Biasini, Country Manager Awin per l’Italia, di raccontarci i retroscena sul tema e di fare il punto sui progetti presenti e futuri dell’azienda.

Iniziamo dal tema che vi ha visti protagonisti a IAB Forum 2018: perché l’Affiliate Marketing può salvare internet?

Abbiamo scelto un titolo sicuramente ambizioso e provocatorio allo stesso tempo con l’obiettivo di attirare l’attenzione degli addetti del settore su un tema dato troppo spesso per scontato: la libertà e la gratuità di internet. La pubblicità digitale, infatti, ha sempre svolto un ruolo importante nel finanziamento dello sviluppo di un web libero e aperto. Tuttavia, nel clima di scetticismo attuale, non è sempre facile bilanciare correttamente le esigenze di tutti i suoi player: advertiser, publisher e utenti. Soprattutto, internet è sempre più alla mercé dei browser, in particolare dei giganti del web come Chrome e Safari. Pensiamo, ad esempio, alla questione ITP e cookie di terze parti, solo per citare l’ultima. L’Affiliate Marketing è uno dei pochi canali che può giocare un ruolo determinante in uno scenario che sta cambiando molto rapidamente e che cerca nuove forme e regole per l’advertising digitale capaci, contemporaneamente, di raggiungere gli obiettivi di marketing delle aziende investitrici, monetizzare adeguatamente i contenuti dei publisher e rendere chiaro per gli utenti il valore dei propri dati.

Qual è lo stato del mercato dell’affiliazione in Italia? Quanto vale il settore?

È difficile trovare stime e analisi esatte sul nostro settore, quantomeno in Italia. Da un paio d’anni ci siamo impegnati ad elaborare un report - The Awin Report - che offre un punto di vista sul settore a livello internazionale. Il report si basi sui molti e preziosi dati su cui possiamo contare grazie alla nostra posizione di leader mondiale. L’edizione del 2019 è in via di lavorazione e quest’anno verrà anche tradotta in italiano e in tutte le lingue dei Paesi in cui operiamo. Giusto per citare qualche numero: l’affiliazione genera da sola il 10% delle vendite ecommerce globali. Nell’ultimo anno fiscale abbiamo generato 13,6 miliardi di euro in revenue per i nostri advertiser e 607 milioni di euro per gli oltre 100.000 publisher che ogni giorno lavorano con noi.

Nella giornata di ieri avete partecipato anche al Netcomm Focus Food,  quali temi avete trattato?

Novembre è un mese davvero ricco di impegni. Dopo la nostra presenza al Netcomm Forum di maggio, che ci ha visto partecipare anche per la prima volta in qualità di soci, abbiamo deciso di puntare anche su sul vertical food&grocery, che sta vivendo un momento di rapida crescita. In Italia siamo già partner di numerose aziende del settore, quali Just Eat e Carrefour, ma anche di importanti realtà straniere come Tesco, Waitrose e Aldi. L’intervento si è concentrato sui dati raccolti grazie alla nostra tecnologia proprietaria sulla base un mix di canali digitali - ad esempio blog, siti di contenuto, email marketing, comparatori e siti di couponing - ed elaborati dal nostro team Strategy. Abbiamo quindi fornito una panoramica sui comportamenti d’acquisto dei consumatori e sull’andamento generale di questo mercato “newbie” del digitale, arrivando a proporre la ricetta per perfetta per aumentare le vendite online del settore food&grocery.

Il Black Friday e il Cyber Monday si avvicinano, come vi state organizzando per i due eventi più attesi dal mondo ecommerce?

Ogni anno che passa questi eventi rafforzano la loro presa sull’Italia: negli ultimi due anni in particolare, Black Friday & Cyber Monday si sono fusi diventando un unico lungo week end di shopping prenatalizio.  Questo, si traduce in una necessaria maggiore attenzione alla pianificazione delle attività e una stretta collaborazione con i nostri editori, che ad ogni appuntamento sanno innovarsi e ampliare la loro offerta. Inoltre, abbiamo puntato i nostri occhi anche sul Single Day (11 novembre), il più importante evento online cinese, che già lo scorso anno aveva fatto registrare un aumento del 45% delle vendite sul nostro network. La speciale novità di questo 2018 è la partnership tra Awin e Aliexpress, ecommerce di proprietà di Alibaba. In Italia nomi importanti del nostro network come Groupon e Payback lavorano già con questo retailer.

Quali risultati vi aspettate dagli shopping days di quest’anno?

L’anno scorso durante l’ultimo week end di shopping di novembre abbiamo registrato una crescita delle transazioni anno su anno del 22%, superiore alla media mondiale del 16%. Quest’anno ci aspettiamo un’ulteriore crescita del 25%, con il mobile che la farà da padrone: oltre il 30% degli utenti acquisterà tramite questo device. Il settore in più forte crescita sarà probabilmente proprio quello del food&grocery.

Com’è stato il 2018 di Awin Italia? Facciamo il punto sull’andamento, i new business e le previsioni per la chiusura…

Anche il 2018 s’inserisce all’interno di un trend di crescita, che ci ha visto protagonisti dal rebranding in poi. Il nostro portfolio advertiser in Italia continua a crescere con oltre 60 nuovi clienti firmati solo quest’anno, appartenenti ai più diversi settori come Gazzetta.it, Pupa, Diadora, Cesare Paciotti, AXA, Pandora. Grazie alla nostra piattaforma, infatti, abbiamo ampliato gli strumenti e i dati a disposizione dei nostri clienti, sia lato publisher sia advertiser, in modo tale da rendere più efficiente la collaborazione (cross device tracking, new/old customer, voucher tracking solo per citarne alcuni). Ci aspettiamo moltissimo da questo Q4, il periodo più importante dell’anno, e siamo sicuri che grazie ai nuovi publisher con cui collaboriamo (abbiamo da quest’anno un progetto importante di sviluppo sui grandi editori) i numeri saranno ancora più interessanti.

Quali sono le novità in termini di espansione internazionale e nuove partnership?

Da settembre 2018 Awin e affilinet, storico competitor in mercati chiave quali Germania e UK, sono diventati ufficialmente un unico brand: le due realtà unificate hanno rafforzato ulteriormente la nostra posizione come leader del mercato in Europa, dando ulteriori risorse e fondi per realizzare i nostri progetti internazionali. Oggi contiamo oltre 13.000 advertiser, 100.000 publisher attivi che generano vendite in oltre 180 paesi del mondo. Tutto questo è reso possibile dagli oltre 1.000 dipendenti che lavorano in 15 uffici.

Come si evolverà l’offerta di Awin per il 2019?

Sicuramente continueremo a puntare sull’influencer marketing: dopo l’investimento in piattaforme specializzate del settore, come Tailify, vogliamo diventare il punto di riferimento per i nostri clienti anche in questo campo, promuovendo la gestione diretta degli influencer come fatto dai colleghi brasiliani per Sephora. Nonostante l’attività di influencer marketing nasca per la raccolta di budget destinati alla brand awareness, grazie alla nostra piattaforma è possibile creare strategie per l’ottimizzazione del conversion rate con strumenti davvero unici quali il Voucher Code Tracking (tracciamento anche sui social di un codice sconto univoco) e Payment on Influence (modalità di pagamento che riconosce l’apporto di un determinato publisher, che pure non ha finalizzato la vendita). Inoltre, vogliamo continuare a concentrarci sul consolidamento delle nostre partnership con i grandi gruppi editoriali, una strada fruttuosa già intrapresa con realtà quali Vivimilano, il Post, Notizie.it, Consigli.it e CityNews.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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