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AssoCom e Unicom: lo steering committee al lavoro per la loro fusione; il nome UNA trova un ampio riscontro

Autore: Redazione


La newco operativa da gennaio per dare vita a una nuova realtà che fa leva sui punti di forza delle due associazioni

Come già anticipato da DailyMedia nei giorni scorsi, procede la strada intrapresa dalle due grandi associazioni italiane che rappresentano il mondo della comunicazione - AssoCom e Unicom - per dar vita al progetto di creare una nuova, innovativa e unica realtà che sappia rispondere alle nuove esigenze di un mercato sempre più ricco e in fermento. Un progetto importante, che darà vita ad una realtà completamente nuova e fortemente diversificata. La fusione delle due realtà permetterà di fornire una reale e puntuale risposta a un mercato che lo richiede da tempo e troverà nella nuova associazione un reale punto di riferimento per accreditare e far crescere un comparto fortemente innovativo e che generi valore. Un disegno ambizioso e di lungo percorso. A partire dalla definizione del nome che - come anticipato da DailyMedia - trova, ad oggi, in UNA - Associazione Aziende della Comunicazione Unite, un ampio riscontro. Il progetto sul tavolo prevede che la newco possa essere operativa a partire da gennaio. La definizione della governance seguirà i tempi tecnici per indire nuove elezioni, che si terranno presumibilmente a primavera 2019, e fino a tale data a guidare sarà proprio lo steering committee. È anche allo studio una nuova modalità di contribuzione, proporzionale ai fatturati, che garantisca la massima equità per tutti gli associati.

Alessandro Ubertis
A un livello ancora superiore

L’intento di questa fusione è poter portare i temi della comunicazione a un livello ancora superiore, dando voce alle grandi sigle quanto alle medie realtà, garantendo al contempo una forte capillarità territoriale. Obiettivo ultimo, quello di garantire rappresentatività all’intero comparto della comunicazione, dai centri media alle PR, passando per il mondo digitale, creativo e degli eventi. Alla base di tutto, tre valori fondamentali: professionalità, serietà e qualità, condivisi tra le due associazioni e sui quali puntare in vista del nuovo progetto.

Lo steering committee

A lavorare sul progetto di fusione è stato nominato uno steering committee che si sta occupando della definizione dei dettagli di completamento del percorso di fusione. Fanno parte del comitato:

-Emanuele Nenna – Presidente AssoCom;

-Alessandro Ubertis – Presidente Unicom;

-Stefano Del Frate – Direttore AssoCom;

-Andrea Cornelli – Coordinatore di PR Hub presso AssoCom;

-Gianluca Bovoli – Vice Presidente Unicom;

-Davide Arduini – Consigliere Unicom.

Un mercato in fermento

“La comunicazione è un mercato in fortissimo fermento che, molto più di altri comparti, cresce e si trasforma con l’evolversi della società e dei suoi bisogni. Oggi, questo mondo presenta peculiarità estremamente differenti da soli quindici anni fa e necessita, pertanto, di un punto di riferimento solido che possa comprenderne le esigenze e allo stesso tempo fornire risposte e supporti validi - commenta Emanuele Nenna, Presidente di AssoCom -. Sono estremamente soddisfatto di essere parte di questa trasformazione e sono sicuro che questo primo passo sia solo il primo di un cammino che ci porterà lontano. Professionalità, serietà e qualità saranno i driver che ci muoveranno”, ha concluso Nenna. “Il mercato cambia e come tale le associazioni che lo rappresentano e gli attori che ne prendono parte. In questo scenario in continua evoluzione, si iscrive questo progetto di fusione che intende mettere a comun denominatore la forza delle nostre due realtà, puntando fortemente sulla capillarità che Unicom ha raggiunto nel nostro Paese - dichiara Alessandro Ubertis, Presidente di Unicom -. È molto sfidante essere parte attiva di un tale cambiamento e sono sicuro che questo processo, in fase ancora di definizione, porterà a cultura e arricchimento intellettuale a tutti gli associati”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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