Novità in vista e DailyNet ha chiesto lumi a Marta De Cunto, Performance Marketing Manager, e Mattia Stuani, Co Founder & Ceo di Xingu, agenzia italiana da poco attiva sul mercato e specializzata esclusivamente sulla piattaforma ecommerce
Amazon sta testando una nuova offerta pubblicitaria display in campo retargeting che la metterà in diretta competizione con società come Google e Criteo. Lo riporta Bloomberg, secondo cui la soluzione permetterà ai merchant presenti sulla piattaforma ecommerce di comprare spazi in modalità retargeting, erogando pubblicità su altre destinazione del web con l’obiettivo di riportarli su Amazon per concludere un determinato acquisto. Stando alle fonti riprese da Bloomberg, la società di Seattle avrebbe avviato alcuni test con una rosa selezionata di rivenditori. Se l’esperimento andasse in porto, si tratterebbe di una novità di grande rilevanza per Amazon, che entrerebbe nel business del retargeting dalla porta principale. Allo stato attuale, è possibile comprare solo posizionamenti all’interno della piattaforma, tramite sponsored product o keyword, mentre il nuovo tool consentirà agli advertiser di concludere delle aste per degli spazi nel resto del web, una pratica assai comune che alimenta il business di aziende quali Criteo e Google. Sempre secondo Bloomberg, gli inserzionisti pagheranno solo una volta che il consumatore avrà cliccato sull’ads, anche se al momento non è chiaro quali saranno le destinazione online su cui gireranno gli annunci. Per approfondire il tema DailyNet ha chiesto un commento a Marta De Cunto, Performance Marketing Manager, e Mattia Stuani, Co Founder & Ceo di Xingu, realtà italiana da poco attiva sul mercato e specializzata esclusivamente su Amazon.
Marta De CuntoIl commento di Xingu
Lavorando quotidianamente su Amazon, notiamo che Amazon Marketing Services è già uno strumento potentissimo a livello di ROI. Il Conversion Rate tra visita e acquisto è mediamente il 10%, ma può essere ulteriormente ottimizzato in base agli obiettivi e ai volumi. Abbiamo casi in cui lo abbiamo portato al 35% ma bisogna anche poi analizzare l’ACOS derivato. Questo annuncio, è molto interessante soprattutto se letto da un punto di vista speculativo:
Amazon ha annunciato lo stop delle campagne Adwords che rimandavano alle proprie product page. Aprire il CPC a un network che va oltre al sito di Amazon, significa dare la possibilità ai suoi merchant di targettizzare gli utenti anche nell’open web senza dover finanziare in prima persona il digital nurturing.
Dal nostro punto di vista, Amazon sta delegando ai suoi merchant il compito di gestirsi autonomamente il proprio advertising per aumentare le vendite sulle proprie pagine prodotto. Potremmo quindi aspettarci che dopo Adwords, smetta di investire direttamente anche sul retargeting per stimolare i propri merchant ad operarsi in autonomia a portare traffico sulle proprie pagine, dando loro degli strumenti ad hoc.
È vero quindi che Amazon sta delegando ai suoi merchant e quindi viene meno una fonte di traffico che attualmente hanno inclusa nel pacchetto, ma è anche vero che i merchant acquisirebbero un maggior controllo e non sarebbe più a discrezione di Amazon quale prodotto spingere o meno con il retargeting. Comunque non crediamo che GDN e Criteo siano minacciati direttamente da questo nuovo prodotto. Infatti, il nuovo strumento rimanderà alle pagine di Amazon mentre GDN e Criteo vengono utilizzate in genere per portare traffico al sito proprietario del brand. Il tema è più vasto, è Amazon che sta dimostrando ai merchant che vendere online tramite il suo marketplace è spesso più sostenibile che vendere sul proprio ecommerce proprietario in quanto le fee di Amazon sono comunque inferiori a un impianto logistico ad hoc e a tutte le spese legate alla gestione e investimenti media del canale.
Per leggere la nostra intervista esclusiva a Mattia Stuani, in occasione del via delle operazioni di Xingu, clicca qui.