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GEDI: nei primi nove mesi ricavi a +10,4%, la raccolta adv a +9,2%

Autore: Redazione


I dati tengono conto dell’integrazione di Itedi nella società presieduta da Marco De Benedetti dal primo luglio 2017; a perimetro omogeneo il fatturato è in calo del 5,9%, mentre l’advertising ha perso il 2,5%

Il Gruppo GEDI chiude i primi nove mesi del 2018 con una crescita del 10,4% dei ricavi, grazie anche a contributo del Gruppo Itedi con le sue testate La Stampa e Il Secolo XIX consolidate dal 1° luglio 2017. Il dato tiene conto dell’integrazione tra business, al netto della quale al performance dell’azienda presieduta da Marco De Benedetti registra un andamento negativo del 5,9%. Il bilancio approvato ieri dal consiglio di amministrazione indica un fatturato di 469,7 milioni di euro, di cui l’11,3% generato dalle attività digitali, contro i 425,5 milioni dell’anno precedente. Il confronto fra trimestri è negativo: da luglio a settembre di quest’anno i ricavi si sono attestati a 147,1 milioni mentre nello stesso periodo dell’anno scorso, già al lordo di Itedi, il fatturato ammontava a 157,1 milioni. Questi andamenti si collocano in un contesto di mercato punitivo per la stampa, sia sul fronte delle diffusioni che da gennaio ad agosto sono calate del 7,5% tra quotidiani nazionali e locali (dati ADS), sia della raccolta pubblicitaria che secondo Nielsen nello stesso periodo scende del 5,7% nel caso dei quotidiani, e dell’8,4% nei periodici. In assenza di eventi di rilievo dopo la chiusura dell’esercizio, per i mesi a venire non si intravedono significativi miglioramenti di questi trend negativi, mentre si consolida l’andamento positivo di radio e internet. Il Gruppo GEDI guidato dall’amministratore delegato Laura Cioli prevede comunque di chiudere positivamente un anno caratterizzato da attività di implementazione editoriale - recentemente con il rilancio di DLui e ieri di Affari & Finanza -, dalla massimizzazione dei vantaggi derivanti dall’operazione di integrazione con Itedi, e dalle attività di razionalizzazione a tutela della redditività

Diffusioni e raccolta

Nel periodo preso in considerazione i ricavi diffusionali ammontano a 215,5 milioni di euro, in crescita del 14,5% rispetto ai 188,3 milioni dell’esercizio precedente e in calo dell’8,4% a pari perimetro. Per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria nel suo complesso, il Gruppo registra una crescita del 9,2% con ricavi per 221,8 milioni contro i 203,2 milioni dell’anno scorso. A pari perimetro però la raccolta è in calo del 2,5%. Sulla stampa il trend della pubblicità è in crescita del 10,6% ma a perimetro costante il dato diventa negativo per il 6,7%, in linea con il settore. Positiva invece la raccolta sul mezzo radiofonico, in crescita del 4,7% sul precedente esercizio. La raccolta su internet cresce del 17,8%, mantenendo il trend positivo (4,9%) anche a perimetro equivalente.

Dati economici e finanziari

I costi sono cresciuti del 12,2% rispetto ai primi nove mesi del 2017 e sono scesi del 4% a perimetro equivalente. Sono diminuiti in particolare i costi fissi industriali (-7%), grazie al proseguimento delle attività di riorganizzazione della struttura produttiva del Gruppo GEDI, e i costi di gestione e amministrazione (-5,6%), grazie alle misure adottate per il contenimento del costo del lavoro e delle spese generali. Il margine operativo lordo consolidato si è attestato a 31,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quello registrato nell’analogo periodo del 2017 (33,7 milioni). Il risultato operativo consolidato è pari a 17,3 milioni rispetto a 22,3 milioni nei primi nove mesi del 2017. Il risultato netto consolidato ammonta a 7,8 milioni, a fronte di una perdita di 143,9 milioni nei primi nove mesi del 2017 (-145,7 milioni a perimetro equivalente) che recepiva un onere fiscale di natura straordinaria derivante dalla definizione di un contenzioso, pendente in Cassazione, relativo a contestazioni di natura antielusiva in merito ai benefici fiscali derivanti dall’operazione di riorganizzazione societaria del Gruppo Editoriale L’Espresso realizzata nel 1991. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2018 ammonta a 124,7 milioni rispetto ai 115,1 milioni di fine 2017. In data 2 luglio 2018 la Società ha effettuato un esborso di 35,1 milioni relativo all’ultima tranche del procedimento di definizione del sopracitato contenzioso fiscale. L’organico del Gruppo GEDI, inclusi i contratti a termine, ammonta a fine settembre 2018 a 2.418 dipendenti e l’organico medio del periodo a perimetro omogeneo è stato inferiore dell’1,9% rispetto ai primi nove mesi del 2017.

Il terzo trimestre

L’andamento del terzo trimestre conferma la tendenza evidenziata nel corso del primo semestre. I ricavi netti consolidati sono diminuiti del 6,4% rispetto a quelli dell’equivalente trimestre del 2017, con i ricavi diffusionali in flessione del 7,6% e la raccolta pubblicitaria in calo del 3,4%. Il risultato operativo consolidato del Gruppo GEDI è pari a 4,7 milioni a fronte dei 6,7 milioni del terzo trimestre del 2017; il risultato netto consolidato registra un utile di 3,5 milioni a fronte di una perdita di 151,2 milioni nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente, tenuto conto che l’onere fiscale di natura straordinaria era stato registrato interamente nel corso del terzo trimestre.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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