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IAB Forum 2018, Ligatus spiega come l’evoluzione nativa del content marketing può vincere il cambiamento

Autore: Redazione


L’intervista di DailyNet a Simone Pepino, Sales Director Italia dell’azienda che ha partecipato alla kermesse milanese con uno stand e un workshop per ripercorrere l’evoluzione della propria offerta di native advertising

di Anna Maria Ciardullo

Ligatus, azienda leader nel segmento del native advertising per publisher, clienti e programmatic buyer è stata tra i protagonisti della sedicesima edizione di IAB Forum, l’evento italiano di riferimento per il digital advertising giunto ieri alla sua conclusione. Presso lo stand dell’azienda, abbiamo incontrato Simone Pepino, Sales Director Italia, per fare il punto sull’esito dell’evento e i progetti messi in campo dalla società, che ha partecipato alla manifestazione anche con un workshop dal titolo “L’evoluzione nativa del content marketing: come vincere il cambiamento” al quale sono intervenuti anche Biagio Stasi, Direttore Area Digital Marketing & Advertising, Il Sole 24 Ore, Marco Sorrentino, Content Director, Publicis e Roberto Carnazza, Country Manager di Weborama.

Siete stati protagonisti a IAB Forum con uno stand e un workshop, facciamo il punto sull’evento di quest’anno…

Siamo molto soddisfatti dei risultati portati a casa con la nostra partecipazione a IAB Forum, che come ogni anno si conferma un evento imperdibile sia in termini di brand awarness sia in termini di networking, grazie anche all’affluenza, soprattutto durante la prima giornata. Abbiamo avuto molti incontri con clienti, prospect ed editori e anche una grande partecipazione al nostro workshop che ha rappresentato un po’ il racconto dell’evoluzione della nostra offerta e dove abbiamo invitato alcuni ospiti che rappresentano tutti gli attori a cui Ligatus si rivolge, a dimostrazione della sua versatilità ed efficacia, perché rivolta anche a publisher e centri media e che guarda al futuro, dove l’uso dei dati diventerà sempre più importante e integrato per migliorare i KPI della nostra proposition native.

Ligatus ha ampliato la propria offerta di programmatic native  con un nuovo formato, Ligatus Motion, come è stato accolta la novità?

Il nuovo formato che abbiamo lanciato è un altro tassello che conferma il valore della nostra offerta, innanzitutto, perché rispetta quelle caratteristiche che, sin dall’inizio, hanno rappresentato i cavalli di battaglia di Ligatus e il nostro obiettivo principale, ossia offrire esperienze pubblicitarie positive per tutti gli attori, senza mai dimenticare il più importante: l’utente. Il formato è integrato al contesto, non invasivo e altamente mirato poiché basato sui dati, ma anche accattivante, dove il video native rappresenta l’apice di un percorso che abbiamo iniziato con i posizionamenti in fondo alla pagina e che è sempre più apprezzato dai publisher. Si tratta di un tipo di formato che consigliamo ai clienti di utilizzare con creatività brevi, che non superino i 15 secondi, per raggiungere la sua migliore performance e il coinvolgimento dell’utente, soprattutto da mobile. Inoltre, garantisce la viewability, poiché si attiva solo quando è veramente visto, in modo da non falsificare le statistiche di reporting. Il mercato ha accolto molto bene la novità e stiamo già registrando un riscontro molto positivo, anche durante gli incontri durante l’evento.

Durante il convegno istituzionale di IAB Forum, quest’anno, gran parte delle conversazioni ha esplorato il tema dell’etica, molto sentito in questo momento da tutto il settore. Per Ligatus non è una novità, ricordiamo il vostro posizionamento rispetto a questo argomento…

Assolutamente, Ligatus ha, da sempre, un’impronta etica molto forte, semplicemente perché crediamo che solo la “pulizia” possa garantire performance soddisfacenti per tutti ed esperienze pubblicitarie positive. La trasparenza è un tema preponderante nelle nostre strategie ma è anche intrinsecamente insito nel native stesso, come formato che nasce con un determinato standard legato proprio alla non intrusività e all’integrazione al contesto. Noi abbiamo svolto un lavoro molto importante, inoltre, per eliminare tutte le code lunghe e abbiamo scelto di lavorare solo con un network di editori premium, ma siamo molto attenti anche al controllo dell’adv puro, dove garantiamo di non accettare determinate creatività che non riteniamo idonee. A questo proposito, abbiamo messo a punto una serie di sistemi antifraud, per offrire solo traffico reale di qualità e abbiamo stretto delle partnership ad hoc, come l’ultima che abbiamo annunciato con Forensiq by Impact, azienda specializzata proprio nell’offerta di inventory fraud free.

Il 2018 è stato un anno molto positivo per Ligatus, quali sono le previsioni per la chiusura?

Il 2018 è stato davvero un anno straordinario per Ligatus, confermiamo la crescita del 50% sull’anno scorso e ci sono tutti gli elementi per replicare, quindi siamo davvero ottimisti anche per questa imminente chiusura d’anno. Lo stesso ottimismo vale anche per le aspettative legate all’anno prossimo, i presupposti ci sono; naturalmente, continueremo ad innovare e rafforzare il nostro team e prevediamo una crescita importante soprattutto sul versante programmatic, che continua a procedere in positivo crescendo a doppia cifra.  Il 2018 è stato positivo anche a livello internazionale, dove si sono consolidati il posizionamento e l’importanza anche della nostra ultima country, l’Inghilterra, e dove riusciamo a offrire a tutti i nostri clienti lo stesso tipo di approccio e lo stesso tipo di efficienza, coadiuvando l’interconnessione tra i dieci Paesi che presidiamo.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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