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DNVB, la formula vincente dei Digitally Native Vertical Brand

Autore: Redazione


Ecco come si muovono le startup che oggi intendono sfidare il gigante Amazon. L’analisi di Alice Mordonini, Country Manager Italia di Tediber

Direct to Consumer, Digitally Native Vertical Brand o V-commerce: ecco solo alcuni dei termini che definiscono questa nuova generazione di start-up che ha saputo affiancarsi con successo ai segmenti di mercato più tradizionali dando il via ad un vero e proprio nuovo trend. Amazon cresce più velocemente rispetto al mercato Questi v-brand nativi digitali emergono in un contesto caratterizzato, negli Stati Uniti come in Italia e nel resto d’Europa, da un duplice fenomeno. Se da una parte l’ecommerce globale continua la propria ascesa con una crescita annuale del 20% dal 2015, dall’altra Amazon cresce più velocemente del mercato stesso (quasi il 23% nel 2016 e più del 69% nel 2017), guadagnandosi lo status di concorrente più temuto dagli attori storici dell’e-commerce, tanto in termini di servizi quanto in termini di marketing. DNVB, la ricetta alternativa Così, mentre Amazon accentua il divario tra gli attori generalisti dell’ecommerce, il numero dei v-brand nativi digitali continua a crescere in modo esponenziale. Solo negli Stati Uniti, i DNVB che superano i 100 milioni di dollari di fatturato annuale sono già tantissimi. Modelli integrati Ciò che contraddistingue i Digitally Native Vertical Brand rispetto agli attori dell’ecommerce tradizionali è la presenza di un modello totalmente integrato, che va dalla fabbricazione del prodotto alla sua distribuzione, unita ad una forte identità di brand. I DNVB eliminano il ricorso alle tradizionali società intermediarie di distribuzione multi-brand e possono, quindi, offrire ai propri clienti un prezzo più onesto, competitivo e commisurato alla qualità del prodotto. Unitamente alla riduzione dei costi, l’adozione di un modello basato sul rapporto diretto e “verticale” comporta una diminuzione delle asimmetrie informative. Qualità personalizzata e specializzazione L’attenzione verso la qualità è un altro imperativo dei DNVB ed ogni prodotto viene disegnato e progettato per rispondere alle esigenze di un target di consumatori specifico. I v-brand privilegiano, infatti, la qualità alla quantità, sono specializzati e non generalisti e si focalizzano su un solo prodotto, una gamma limitata o sulla completa personalizzazione di ciascun articolo. Alcuni attori hanno fatto della customizzazione dei prodotti il proprio cavallo di battaglia. Soddisfazioni Possedendo una completa padronanza dei social network, i v-brand sviluppano una comunicazione originale e danno vita a vere e proprie community con i propri clienti. Al centro del modello, questi ultimi diventano i migliori rappresentanti del brand. Uno dei principali indicatori di riferimento dei v-brand nativi digitali è il NPS - Net Promoter Score, indicatore della soddisfazione del cliente e della sua propensione a diventare ambasciatore del marchio. Il vero fattore di differenziazione dei DNVB consiste nel non limitarsi ad offrire ai propri clienti semplicemente un prodotto, ma un’esperienza d’acquisto eccezionale e a 360°. Non solo web è spesso solo uno dei tanti livelli su cui operano i DNVB. A volte i v-brand più “maturi” integrano il proprio modello con nuove realtà fisiche, estensioni dell’esperienza ecommerce, come Sézane, il brand francese nativo digitale che ha avviato una serie di aperture fisiche in Francia e in America, ed il calzaturificio italiano Velasca che, dopo il debutto online nel 2013, ha lanciato il concept della “Bottega Velasca”, negozi fisici in cui i clienti possono toccare con mano i prodotti e familiarizzare con il brand.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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