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Comunicazione: crescita record dei fatturati delle agenzie nelle piccole province

Autore: Redazione


È quanto risulta dai dati provenienti dalle Camere di Commercio elaborati successivamente dal software per le ricerche di mercato grazie alla piattaforma kMap, utilizzata all’interno del programma di formazione Strategie per Agenzie

In Italia cresce la cultura della comunicazione ed esplode nelle piccole città con tassi di crescita record nei fatturati delle agenzie. È quanto fotografato dai dati provenienti dalle Camere di Commercio ed elaborati dal software per le ricerche di mercato grazie alla piattaforma kMap utilizzata all’interno del programma di formazione Strategie per Agenzie. L’analisi riguarda i fatturati e il tasso di crescita di società a capitale del settore comunicazione e marketing (escluse le agenzie media “pure”, ovvero i centri di raccolta pubblicitaria) sulla base dei bilanci depositati nel 2017 per il 2016 e prendono in considerazione 4.973 agenzie. Un mercato vivace I fatturati 2016 confermano la provincia di Milano come leader nazionale del settore con 3.984.696.000 di euro, in crescita del 10,32% sul 2015. Seguono Roma, con 628.438.000 e un solo +1,50%, e Torino con 349.794.000, +2.07% sull’anno precedente. Il tasso di crescita più importante tra i grandi centri abitati riguarda Gorizia con +124,50% e Brescia, +34,05%. “Gli importanti aumenti di fatturato che hanno visto protagoniste sia le piccole e medie imprese sia le società più grandi – spiega Stefano Ferranti, fondatore di Strategie per Agenzie – confermano che in Italia enti pubblici e privati stanno investendo maggiormente nel già florido mercato della comunicazione e del marketing, vivacizzandolo ulteriormente e aprendo la strada a sperimentazioni e nuove realtà. Il trend di crescita è confermato anche per il 2017, anche se non sono ancora disponibili i dati definitivi a causa della mancata consegna dei bilanci da parte di numerose società prese in esame”. Comunicazione e territorio I numeri più interessanti emersi dall’indagine riguardano le piccole province: tra le prime dieci per media di ricavi (fatturato complessivo/numero agenzie sul territorio), dopo Milano con 2.962.599, compare Reggio Calabria con 2.201.800, seguono poi Torino con 1.706.312 euro, Novara, Rimini, Mantova, Modena, Trieste, Pescara e Bolzano. Prendendo in considerazione i tassi di crescita tra 2015 e 2016, le prime dieci posizioni sono ricoperte da province ancora meno popolose, molte dislocate tra centro e sud Italia: guida Gorizia con +124,50%, seguita da Ravenna (+53,25%), Caserta (+46,42%), Savona (+38,88%) Chieti (38,30%), l’Aquila (+37,14%), Imperia (35,47%), Brescia (+34,05%), Benevento (+33,02%) e Nuoro (+32,47%). “Questi numeri – prosegue Ferranti – anche se viziati dalla nascita di società di consulenza in mercati pressoché vergini, dimostrano comunque che in Italia si sta diffondendo capillarmente una vera e propria cultura della comunicazione che vede proliferare piccole agenzie, spesso guidate da giovani comunicatori e uomini di marketing formati nei grandi centri urbani o all’estero, strettamente legate ai territori. I denominatori comuni alle piccole agenzie nate in provincia negli ultimi anni sono l’approccio al lavoro e il tipo di servizio offerto: si tratta di realtà impegnate sul digital, tendenzialmente orizzontali, snelle, flessibili, veloci ed efficaci, molto attente al cliente e ai cambiamenti del mercato, dei linguaggi e delle tecnologie.” Case history di successo L’indagine ha anche visto analizzare alcuni casi di successo per raccontare nuovi trend e modelli di business. Tra i più significativi rispetto al legame con le aziende territoriali compare Up&Up, agenzia di comunicazione bresciana che a pochi anni dalla nascita supera il milione di euro di fatturato (1.144.000 euro nel 2017) e che sta conquistando la propria provincia puntando su una rete di abili commerciali e sullo scouting (acquisizione di agenzie più piccole), fenomeno generalmente proprio delle multinazionali. Le agenzie con tasso di crescita più aggressivo risultano quelle impegnate nella fornitura di servizi digitali, come dimostra la recente ascesa di H48, realtà creativa milanese di soli millennials specializzata in digital branded content, che ha chiuso il 2017 con 3,7 milioni di fatturato, + 85% sui 2 milioni del 2016, anno della sua nascita. La crescita di H48, che occupa già più di 20 dipendenti, sembra confermata per il 2018 con un +30% nel primo semestre e un obiettivo a doppia cifra per la fine dell’anno grazie all’acquisizione di clienti come Tuborg, Bricocenter, Sony Playstation e Wind/3, oltre alla riconferma di brand quali Muller e Carrefour Italia. Oppure ancora Intarget, che ha puntato sul digital ad alta performance e su una presenza internazionale a supporto dei propri clienti, registra incrementi impressionanti chiudendo il 2017 - a sette anni dalla nascita - a 12.683.000 euro.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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