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Snapscreen arriva in Italia e nomina Stefano di Persio country manager

Autore: D Sechi


Un inedito sistema per il second screen ideato dall’austriaco Thomas Willomitzer, già co-founder di Last.FM, sbarca nel nostro Paese. Segmenti di utilizzo, accordi con i principali player del settore tv e delle scommesse sportive; questo e altro dalle parole del manager italiano

Nessuna barriera, connessioni sempre più accentuate, collegamenti illimitati, settori, segmenti, mercati, possibilità di business che si incontrano che si moltiplicano, che sfociano in traiettorie poco prima solo immaginate, o magari neppure pensate. Il digitale e le sue possibilità in costante espansione. Il digitale come aggiornamento della figura del genio della lampada? Non paia una boutade, e forse non manca così tanto alla soddisfazione di ogni richiesta attraverso i più rinomati tratti della tecnologia applicata alla rete.
Thomas chiama, Stefano Di Persio risponde
Non ci credete? Basterebbe chiedere all’austriaco Thomas Willomitzer, fondatore e ceo di Snapscreen, un’idea che gli balenò mentre assisteva al Super Bowl edizione 2013 in diretta televisiva. Durante un break pubblicitario, uno spot invitava le persone ad attivare l’app di un famoso sistema di riconoscimento audio sul proprio smartphone per ottenere sconti e bonus. Il sistema era efficiente, pensò Thomas, ma poteva essere migliorato. Detto e fatto: nasceva Snapscreen. Come? Non avete l’indirizzo di Willomitzer? No problem, oggi il sistema è arrivato anche nel nostro Paese, grazie all’intuizione e alla conoscenza del mercato di Stefano Di Persio, imprenditore e consulente digital con un’esperienza decennale e ora country manager Snapscreen per l’Italia. Forse è più facile disquisire con lui, ed è quello che abbiamo fatto.
Mobile tv
Insomma, al di là di un’idea vaga e legata a quell’altro sistema di rilevazione di suoni, intesi come note musicali, che cosa è Snapscreen e come funziona? «È il modo più flessibile e intuitivo per connettere tv e dispositivi mobili: ogni immagine video (televisiva, veicolata su YouTube, presente nelle sale cinematografiche) è trasformata in una sorta di codice QR, con il vantaggio di non richiedere alcuna implementazione da parte del broadcaster o del producer», sintetizza Di Persio.
L’espansione internazionale
Semplice no? Non siete ancora convinti? Sappiate che Snapscreen, pur mantenendo la tipica struttura agile tipica di una start-up, «sta vivendo una crescita importante testimoniata dall’apertura di filiali negli Stati Uniti e in Australia e ha già sviluppato progetti con player del settore televisivo come BBC e Giglio Group, delle telecomunicazioni come Hutchison Austria, del settore delle scommesse sportive come IGT e Derivco oltre a canali di shopping come ShopLC e club sportivi come Rapid Austria», continua il country manager.
Facile da usare
Sì, certo, ma come funziona? «Semplice: Snapscreen è in grado di riconoscere all’istante le immagini in movimento in tv o online. Il sistema funziona sia con i programmi in diretta sia con quelli registrati e fornisce soluzioni per broadcaster, advertiser e sport. Snapscreen trasforma la fotocamera dei dispositivi mobili in uno strumento versatile per intrattenere, mantenere e coinvolgere gli spettatori, attraverso una soluzione moderna. E, come detto, è facile da usare».
I (primi) campi di utilizzo
E a questo punto, appassionati, nerd, curiosi, ma anche manager dalle lunghe vedute staranno cominciando a farsi i conti ovunque, fantasticando su tutti i possibili campi di applicazione. Frenate o voi la fantasia, almeno per un momento, che Stefano Di Persio ha le idee molto chiare su quello che si può fare con Snapscreen: «Innanzi tutto, lo strumento è utilizzabile nel campo delle scommesse sportive; l’utente inquadra la partita in tv e in uno Snap! appaiono sul display dello smartphone le quote della partita, informazioni sul match e la possibilità di piazzare una scommessa immediata. In aggiunta, è possibile fidelizzare l’utente attraverso delle dinamiche di rewarding legate allo Snap (come, per esempio, catturare tre immagini del match per avere un bonus). Per il mobile commerce, quando sullo schermo scorrono le immagini di una sfilata di moda, di una televendita di gioielli o di un qualsiasi programma di intrattenimento che prevede degli inserimenti commerciali, l’utente inquadra lo schermo e Snap! tutti i dettagli dei prodotti reclamizzati vengono immediatamente resi disponibili sullo smartphone. Ancora un tap e il prodotto è nel carrello pronto per l’acquisto. Entertainment e advertising in AR: l’utente sta guardando un programma o una pubblicità, inquadra, fa Snap ed ecco apparire sul display dello smartphone oggetti o informazioni in realtà aumentata che possono arricchire la visione e la user experience. Infine, la social tv: durante la visione di una serie, di un cartone animato, di un talent show, è possibile attivare Snapscreen sul proprio smartphone per creare in automatico una clip di 10’’ - a partire dal momento dello Snap - che può essere immediatamente condivisa sui canali social».
Qui Italia
Come sta agendo Stefano Di Persio nel nostro Paese? Quali sono i piani di sviluppo nazionali? «Il primo settore che abbiamo deciso di presidiare è quello delle scommesse sportive. Negli ultimi mesi abbiamo incontrato i principali player del mercato e stiamo procedendo rapidamente a dei test congiunti con l’obiettivo di arrivare ai Mondiali di Calcio del 2018 mettendo a disposizione di tutti i tifosi e gli appassionati, una o più app dotate della nostra tecnologia di riconoscimento delle immagini. Il mercato delle scommesse sportive è enorme e in Italia vale oltre 380 milioni di euro. L’utilizzo della nostra app è in grado di incrementare del 2%-5% la spesa media per utente».
My own tv
La televisione classica vi annoia? Dopo 60 anni di consumo sarebbe anche una reazione giustificata. Snapscreen potrebbe risolvere non pochi problemi legati all’usura, alla noia, al tedio: «Abbiamo avviato dei contatti con i più importanti broadcaster e producer per creare nuove modalità di fruizione dei programmi televisivi per fidelizzare gli spettatori ingaggiandoli con contenuti bonus, alimentando le conversazioni in rete, rendendo semplice la condivisione di piccole clip create automaticamente dall’applicazione a partire dall’immagine “snappata” sullo schermo».
Nuove terminologie
Googlare o Whatsappare, c’è ancora qualcuno che sorride sarcastico, ma si tratta ormai di termini entrati quasi nel lessico comune, perlomeno in quello più aggiornato, giovane e coinvolto. Stefano Di Persio è convinto che «Fare snap e snappare saranno anch’essi termini che entreranno nel linguaggio corrente. E se la tecnologia è made in Austria, mi piace pensare che noi italiani - con la nostra innata creatività - sapremo sfruttare Snapscreen per creare nuove applicazioni e individuare nuovi ambiti di utilizzo. A tal proposito, invitiamo tutti le agenzie digital italiane a sottoporci dei progetti innovativi basati su Snapscreen. Tra tutti i progetti inviati entro il 30 giugno, ne sarà selezionato uno che potrà diventare un prodotto commercializzato da Snapscreen in tutto il mondo».

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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