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Red Carpet: il business è sempre incentrato sui talent, nel 2018 punta a un fatturato di 3 milioni

Autore: S Antonini


La società fondata da Ellida Bronzetti e Fabrizio Carratù cresce nell’ambito produttivo e nella comunicazione social in ottica integrata per i broadcater; in vista anche l’apertura a Milano

Parte oggi su Alpha il nuovo programma “Campi di battaglia”, sei puntate dedicate alle storie di vittorie personali di altrettanti sportivi di successo, da Martin Castrogiovanni ad Aldo Montano, da Marco Materazzi a Flavia Pennetta, Ivan Zaytsev e Gennaro Gattuso. Un progetto interamente pensato e costruito per il canale maschile della De Agostini Editore dalla Red Carpet, azienda specializzata nella gestione della presenza di talent in progetti televisivi e di comunicazione. «Con “Campi di battaglia” si avvera la nostra ambizione di raccontare il fattore “C” che contraddistingue il campione dal semplice talentuoso, un mix di capacità e mentalità vincente che si trasforma in successo». A parlare è l’amministratore delegato Ellida Bronzetti, nel 2008 fondatrice di Red Carpet insieme a Fabrizio Carratù. «Oltre a questo volevamo raccontare le battaglie personali che questi sportivi hanno affrontato e vinto, ispirati dal libro “Bambini infiniti” di Emanuela Audisio».

Red Carpet oggi

Oggi, la Red Carpet è una realtà da dieci collaboratori - in azienda lavorano anche le sorelle di Ellida Bronzetti, Letizia ed Elisabetta - a cui si aggiungono i due fondatori e un consulente all’estero, con un fatturato di 2,4 milioni di euro, che cresce a un ritmo del 32% annuo, e un obiettivo, per quest’anno, a quota 3 milioni di euro.

Al centro ci sono i talent

Inizialmente, la Red Carpet si occupa di fornire servizi vari ai calciatori che vanno in televisione. Da quando la Nazionale italiana ha vinto i Mondiali in Germania, nel 2006, questi ultimi sono diventati delle vere e proprie star. Bronzetti se ne occupa già da tempo, così come delle partecipazioni dei vip in trasmissioni tv, lavorando nella gestione delle risorse artistiche di RTI guidata da Giorgio Restelli, dove cura i casting di “Paperissima”, “Buona domenica”, “La Fattoria”, “Matrix”, tanto per citarne alcuni. Carratù viene dal mondo della comunicazione e della consulenza. «Mio padre lavorava nel calcio - spiega ancora Ellida Bronzetti - perciò è stato naturale per me rivolgermi con successo a quel mondo. Una volta aperta la società, abbiamo continuato a collaborare con Mediaset, e la svolta arriva con “C’è posta per te” e “Amici” e l’approdo di David Beckam in Italia».

I protagonisti in tv

Nelle proprie trasmissioni, Maria De Filippi è pronta a ospitare i grandi nomi, e il campione inglese è una star internazionale rappresentata dalla società americana CAA. Questo apre alla Red Carpet le porte di Hollywood e di Los Angeles, dove oggi ha anche un collaboratore in pianta stabile, il che permette di contattare personaggi del calibro di Charlize Theron (Festival di Sanremo, “C’è posta per te”), Sharon Stone (“Amici”), Jude Law (“C’è posta per te”) o Matthew McCounaghey (“Amici” e “C’è posta per te”) all’indomani della vittoria agli Oscar, solo per citarne alcuni.

Posizione di consulenza

«Siamo diventati un punto di riferimento per i broadcaster grazie alla fitta rete di contatti nel mondo dello sport, del cinema italiano e straniero, ma anche in altri ambiti. A suo tempo abbiamo scelto di non essere un’agenzia di rappresentanza dei talent, la nostra è una posizione di consulenza per progetti che coinvolgono personaggi celebri». La lista dei nomi che la Red Carpet ha portato nella tv italiana è molto lunga, ma oltre a quelli citati vale la pena ricordare star quali Dustin Hoffman, Robert De Niro, Michael Douglas, Al Pacino, Kevin Spacey, Sean Penn, Keanu Reeves, Patrick Dempsey, Matt Dillon, Bradley Cooper, Gerard Butler. Inoltre ci sono i palloni d’oro: Cristiano Ronaldo, Ronaldinho, Kakà, Fabio Cannavaro, Andriy Shevchenko, Gianni Rivera. La Red Carpet lavora con Mediaset, Rai (“Che tempo che fa”, Festival di Sanremo), Discovery Italia (Dmax, Real Time), De Agostini Editore, Fascino, Endemol, Bolton, Warner Bros., Electronic Arts, Procter&Gamble e Trollobeads.

Fabrizio Carratù
Lo sviluppo del business

Con il tempo, le attività di Red Carpet si allargano alla produzione di format e alla gestione di progetti di comunicazione, soprattutto digital e social, che coinvolgano questi personaggi. «Il nostro focus è, e rimane, sui talent - spiega Carratù -, sia come protagonisti di partecipazioni televisive, sia come testimonial in attività social sviluppate attraverso i loro profili, che funzionano da amplificatori e con risultati perfettamente misurabili. In questo contesto, GroupM e Mediacom sono stati i primi centri media a credere nella nostra esperienza nell’individuazione di talent da integrare in progetti speciali di comunicazione». Un esempio per tutti, la campagna social di M&M’s con Gigi Buffon in occasione degli Europei 2016 che ha generato 1,5 milioni di interazioni.

La partnership con Warner Bros.

Red Carpet collabora anche con Warner Bros., per cui cura progetti editoriali sempre incentrati sull’utilizzo di testimonial. Questi progetti di comunicazione sono gestiti da un team dedicato di quattro persone, guidato da Manuela Nunnari, che crea campagne ad hoc intorno ai talent.

Gli obiettivi strategici del 2018

Nel decimo anno di vita, Red Carpet punta a sviluppare ulteriormente il settore produttivo e la comunicazione social in ottica integrata. «Il mercato degli artisti in tv è maturo, e in questo ambito siamo leader - commenta Ellida Bronzetti -. Quest’anno puntiamo a sviluppare per i broadcaster contenuti originali che includano già talent e brand che si associano a quei volti e a quei format».

Dieci anni

Per il decimo compleanno, oltre a una degna celebrazione - «pensiamo a una festa da intitolare “Yes, we ten”» - la Red Carpet si vuole regalare una nuova sede milanese oltre a quella romana attuale. E chissà, realizzare un sogno nel cassetto: sbarcare nel mercato cinematografico con un film o un documentario sempre a tema sportivo.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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