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Ebiquity: innamorati dei numeri, l'intervista a Arcangelo Di Nieri

Autore: A Rocca


Da quindici anni la società indipendente di consulenza media e marketing guidata in Italia dal chief executive officer Arcangelo Di Nieri opera per offrire ai propri clienti trasparenza. DailyMedia inaugura nel numero di oggi un appuntamento in cui periodicamente si tracceranno e commenteranno i trend più interessanti del mercato

Aiutare i clienti e di converso anche gli altri attori del mercato a generare la massima trasparenza. È questa la mission che da 15 anni Ebiquity, la società indipendente di consulenza media e marketing guidata in Italia dal ceo Arcangelo Di Nieri, persegue strenuamente. «Un percorso lungo 15 anni, in cui non abbiamo mai virato dal nostro proposito fondamentale: non avere commistioni nel nostro ruolo di società third party», spiega proprio Di Nieri a DailyMedia.

La trasparenza diventa così elemento fondante della dinamica contrattuale e commerciale in un contesto mediatico che si fa ogni giorno sempre più complesso. Quello con Di Nieri vuole, quindi, diventare un appuntamento fisso, in cui periodicamente con il suo aiuto e quello dei tools che la società internazionale quotata alla borsa di Londra ha a disposizione, si tracceranno e commenteranno i trend più interessanti del mercato, degli investimenti di comunicazione e marketing nel nostro Paese e a livello internazionale.   

Qual è, dunque, il valore aggiunto che una realtà come Ebiquity può consegnare a un investitore?

In una situazione di mercato costellata da molteplici operatori e caratterizzata da una forte dinamicità un attore che opera a esclusivo vantaggio del cliente non può che essere un valore aggiunto. Il nostro unico referente è infatti il cliente. Il nostro turn-over aziendale non ha un euro fuori dai fees dei clienti. Forniamo un servizio che si propone di dare al cliente il migliore approccio al mercato, per migliorare la relazione con i suoi partner operativi, centri media, strutture di consulenza ecc.

Come si è evoluto il  lavoro di Ebiquity in questi 15 anni di attività?

Abbiamo seguito quella che è stata la tendenza di mercato. Abbiamo iniziato sui mezzi offline poi ci siamo rivolti anche mondo digitale e, da 4 anni a questa parte, abbiamo affrontato con metodo scientifico il mondo del BTL (Below the Line), un’area cui spesso ci si rapportava solo sulla base di un feeling. Il digitale negli ultimi anni ha indiscutibilmente impattato in modo consistente sul nostro business, arrivando a rappresentare il 30% dell’organico, occupando un’area con così tante specificità da dover essere continuamente alimentata. Sul fronte più mutevole del BTL cerchiamo di coniugare creatività e scientificità per catturarne anche gli elementi più intangibili.

Perché oggi un marketer ha bisogno di Ebiquity?

C’è bisogno di noi perché alla fine un arbitro ci vuole sempre. Uno che fa giocare bene la partita, evitando che si commettano falli. Noi riusciamo a essere imparziali perché generiamo numeri: all’interno di un percorso virtuoso, siamo in grado di misurare l’ottimizzazione dei processi d’investimento. Utilizzando l’elemento scientifico, la VAR di oggi nel calcio, il margine d’errore si assottiglia. I clienti apprezzano molto il nostro lavoro e ce lo dimostrano aumentando il nostro ingaggio, dai numeri alla consulenza. Quello che ci chiedono oggi è anche cosa significa quel numero e cosa può significare nel futuro. In particolare nel mondo del digital, dove la sofisticazione sta portando tutto il comparto a delle sfide con tempi drammatici di gestione e con un lessico che cambia in continuazione.

Quello che le aziende si aspettano da noi è la verifica delle performance di buying e di pianificazione, il supporto alla gestione di gare media, le verifiche contrattuali (fees e diritti di negoziazione) il supporto alle strategie e l’indicazione di guidelines. Noi non facciamo il mercato, lo verifichiamo, controllando le performances ottenute unicamente attraverso analisi basate sui numeri dei quali siamo innamorati. Lavoriamo inoltre con fee fisso garantendo in questo modo il cliente sulla nostra assoluta trasparenza.

Proprio nel digital, gli operatori chiedono a gran voce trasparenza.

Alcuni clienti ci chiedono di gestire per loro separatamente le gare digital e di rivolgerci a interlocutori differenti. All’interno dello stesso digital spacchiamo i diversi ambiti, search, social, video… Teniamo, per così dire, le orecchie dritte per ascoltare le diverse sensibilità dei clienti e trasformarle in prassi operative. Fiumi di parole sono stati spesi su quanto un elemento di trasparenza sia fondamentale nel mondo digitale. In realtà quella che va cercata e sviluppata è la chiarezza dei processi e degli elementi del rapporto tra i clienti e gli operatori. È questo quello che noi perseguiamo e per farlo adoperiamo una serie di elementi quantitativi e qualitativi mai standardizzati fino in fondo. Abbiamo a disposizione una piattaforma di tools abbastanza duttili da generare tutti gli aggiustamenti che il cliente ci chiede.

È anche per questo che recentemente siete diventati soci di IAB?

La nostra mission, come ho già detto, è quella di supportare il cliente in un’ottica sempre più consulenziale. Affianchiamo le aziende e le aiutiamo a sfruttare al meglio gli investimenti in uno scenario sempre più digitalizzato. Il nostro ingresso in IAB ci permette di portare all’interno dell’associazione un punto di vista imparziale, trasparente e soprattutto indipendente. In qualità di socio IAB, possiamo contribuire a creare un ecosistema trasparente anche in ambito digital, per esempio grazie al nostro coinvolgimento nelle varie attività dell’associazione, come workshop e tavole rotonde il cui filo conduttore è incentrato su “Trasparenza e Misurazione”.

Quali sono i numeri di Ebiquity?

Facciamo parte di un gruppo leader internazionale presente a livello worldwide. In Italia nel 2017 Ebiquity ha misurato 1,2 miliardi d’investimenti. Abbiamo lavorato per un totale di 82 clienti e copriamo il 23% del mercato, ma se prendiamo i primi 200 investitori sfondiamo la quota del 40%. Siamo orgogliosi di offrire ai nostri clienti un taglio di servizio consulenziale con un dipartimento di Acccounting guidato da Giulia Biesuz. Da un anno, per essere sempre più vicini ai nostri Clienti, abbiamo aperto un ufficio di rappresentanza a Roma.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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