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DigitalGO: il “Digital enabler, mobile first” illustra la sua offerta e valuta partnership ed acquisizioni

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La società ha strutturato una proposta in tre macro-aree: digital marketing, digital solutions e digital entertainment, come racconta a DailyNet il Ceo, Riccardo Jelmini

“Digital enabler, mobile first”: è questo il posizionamento sul mercato di DigitalGO, realtà italiana da 44 milioni di euro di fatturato guidata dal Ceo Riccardo Jelmini. La sua offerta è divisa in tre aree con l’obiettivo di supportare le aziende nel ridisegnare completamente i modelli di interazione tra clienti finali e brand. E la società pensa anche ad alcune partnership e acquisizioni, spiega a DailyNet lo stesso Jelmini.

Come si struttura l’offerta commerciale di DigitalGO, quali servizi offrite?

L’offerta si struttura in tre macro-aree: digital marketing, digital solutions e digital entertainment di cui l’azienda vanta un’esperienza decennale, in particolare sul mondo del mobile. Per il digital marketing l’offerta include sia la creatività per campagne brand e produzione di contenuti editoriali, sia la componente di performance marketing attraverso media planning & buying, SEM & SEO, programmatic, gestione social media e video display. Nell’ambito delle digital solutions, DigitalGO supporta le grandi aziende nel riprogettare l’esperienza digitale di vendita e post-vendita: dal design thinking (Customer Journey & Customer Experience, UX & UI) agli abilitatori tecnologici a supporto come website & app development, chatbot e piattaforme di Instant messaging e soluzioni per la gestione dei dati basate su Intelligenza artificiale. Nel digital entertainment l’azienda sviluppa prodotti e servizi di intrattenimento per smartphone, connected TV e portali, ma rispetto ad altre società che si occupano solo di sviluppo app, DigitalGO offre una piattaforma di m-commerce per le aziende che vogliono vendere attraverso il canale mobile i loro prodotti e servizi digitali ai clienti finali e che non dispongono dell’infrastruttura tecnologica necessaria.

Quanti professionisti lavorano nell’azienda e come si compone il suo assetto societario?

In DigitalGO possiamo contare sulla presenza di 120 professionisti, età media 30 anni, di 12 nazionalità diverse e il 50% della forza lavoro rappresentata da donne. Abbiamo una presenza locale con otto uffici in sei paesi tra Europa e America Latina. La sede principale è a Roma, dove si concentra la maggior parte delle persone e abbiamo anche un presidio a Milano per la parte di digital marketing. DigitalGO è un gruppo indipendente i cui azionisti principali sono due fondi di private equity, il fondo inglese BlueGEM Neo Holdings (46%) e Value Italy S.G.R. Spa in nome e per conto di MPVenture 2 (40%). Il restante 14% è detenuto dai fondatori e dal management.

Alla luce di quanto già detto, come si definisce il vostro posizionamento sul mercato?

Ci definiamo e siamo un “Digital enabler, mobile first”. Siamo infatti un hub creativo e di marketing tecnologico che supporta grandi e medie imprese nel ridisegnare completamente i modelli di interazione tra clienti finali e brand, attraverso lo sviluppo dei touch point digitali e la loro piena integrazione con quelli tradizionali. Grazie all’integrazione di competenze, siamo in grado di riprogettare una customer journey digitale e multicanale focalizzata sulla conversione e basata sulle performance, in particolare sui dispositivi mobili per il quale vantiamo una expertise sul mercato dal 2007. La nostra offerta di servizi e soluzioni aiuta le aziende a comprendere profondamente i propri clienti e ad adottare le migliori strategie di social media marketing, digital advertising, ecommerce e assistenza clienti.

In che modo un’azienda può collaborare con DigitalGO, può farci un esempio concreto?

Essendo la nostra offerta di servizi completa, ci sono diversi modi attraverso cui un’azienda può collaborare con noi. Innanzitutto siamo noi stessi a fare un lavoro di consultancy attraverso un assessment completo per poi proporre un piano di sviluppo. A seconda delle esigenze del cliente che possono riguardare sia la parte pre-sales, post-sales, soluzioni di app o tutte e tre, proponiamo dei progetti tailor-made sulla base dei loro obiettivi specifici. Ad esempio per clienti che hanno bisogno di fare lead generation e customer acquisition possiamo proporre campagne a performance. Per altri che hanno invece bisogno di soluzioni di digital caring possiamo proporre servizi di assistenza clienti attraverso l’utilizzo di soluzioni di AI come chatbot o IM. O ancora se hanno bisogno di sviluppare una app per uno specifico settore ci occupiamo della progettazione, disegno e sviluppo come fatto recentemente per una grande telco per la quale abbiamo sviluppato una app per bambini.

DigitalGO è una realtà internazionale, da poco avete aperto una nuova sede a Rio De Janeiro. Ci spiega quali opportunità volete cogliere dai mercati globali?

Il Brasile per noi è uno dei mercati di riferimento, dove la nostra presenza consolidata dal 2008 ci permette di generare oltre il 20% dei ricavi del Gruppo. Il rafforzamento con l’apertura dell’ufficio di Rio ci consente di ampliare il nostro presidio sui grandi clienti nella città carioca oltre quelli presenti a San Paolo, dove abbiamo già un ufficio. DigitalGO ha una vocazione per l’internazionalità e oltre al Brasile abbiamo uffici in Italia, in Spagna, Turchia, Serbia, e Messico. La nostra è una presenza consolidata sui mercati internazionali, oltre ai nostri uffici lavoriamo in 18 paesi, quindi non solo Europa e America Latina, ma anche Medio Oriente e Asia pacifico. E proprio in Medio Oriente stiamo pensando ad una prossima apertura a Dubai per la sua posizione strategica nella zona dove puntiamo a far crescere il nostro business già avviato dalla unit digital entertainment.

Avete novità in serbo nei prossimi mesi che ci può anticipare?

La nostra ambizione più grande che fa parte del nostro piano di sviluppo di medio periodo è di aggregare aziende sul mercato tramite partnership e acquisizioni, con l’obiettivo di diventare il primo gruppo digitale in Italia indipendente. Per fare questo siamo chiaramente alla continua ricerca di realtà interessanti che in questo momento non riescono a competere con i grandi player e gruppi internazionali.

Qual è stato l’andamento nel 2017 e quali gli obiettivi per quest’anno?

Nel 2017 abbiamo generato un fatturato netto di 44 milioni di euro con un Ebidta di 5,5 milioni, in crescita del 60% rispetto al 2016. Gli obiettivi nel 2018 sono quelli di sostenere la crescita organica, continuando a generare i livelli di marginalità del 2017 e di incrementare il perimetro del Gruppo con una o due acquisizioni che ci consentano di incrementare ulteriormente le nostre dimensioni e rafforzare il nostro posizionamento.   


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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