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AdKaora festeggia 5 anni e si prepara a importanti partnership e attività

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La società continua a crescere in termini di fatturato - con un 2017 in doppia cifra - e di team, ora esteso a 25 persone. Nel 2018, poi, lancerà partnership legate a formati drive to store e user activation in app esclusivi per il mercato italiano, amplierà il PMP e ha già aperto la sua offerta al programmatic

Per anni il mondo del marketing si è interrogato sul ruolo del mobile. Per intuirne le vere potenzialità ci è voluto del tempo. All’inizio era un giocattolino interessante, poi è diventato l’alternativa del desktop, uno strumento complementare della tv e della radio, e infine, solo pochi anni fa, ha cominciato a farsi strada lo slogan “mobile first”. A questo punto, tablet ma soprattutto smartphone hanno rubato le luci del palcoscenico, sebbene la frenesia dell’investimento sul mezzo non sempre corrispondeva a strategie efficaci. Pensando al mondo in cui viviamo oggi, il dispositivo è diventato un consolidato caposaldo della quotidianità dell’utente e del marketing contemporaneo, grazie a possibilità come il drive to store, il geolocation marketing, il marketing one-to-one e il moment marketing. Nonostante queste potenzialità espresse, lo smartphone continua a proiettarsi verso un futuro ancora più roseo, quello dell’IoT, dell’automotive, dei wearable, rafforzando la propria centralità nella Mobile Life e nel marketing, digitale e non, seppure all’interno di logiche omnicanale. DailyNet ha approfondito il tema con Davide Tran, ceo di AdKaora (sito). AdKaora ha da poco compiuto 5 anni. Com’è nata? E come si è evoluta nel corso della sua storia? AdKaora nasce a 5 anni dal lancio del primo smartphone e la nascita dell’App Store con la consapevolezza che un forte cambiamento fosse in atto. Oggi, a distanza di una decade da questi importanti eventi, vediamo un mercato mobile che, come noi, ha raggiunto una maturità conservando una forte spinta innovativa, che ci ha permesso di creare vere e proprie opportunità di business in tutti i settori e su tutte le fasi del processo di acquisto. Quali tecnologie proponete? E quali sono gli obiettivi verso cui accompagnate i vostri clienti? Gli asset tecnologici e innovativi sono un nostro tratto distintivo, infatti quest’anno abbiamo previsto diverse ed esclusive novità da presentare al mercato italiano sul fronte formati, drive to store e user activation in app. Alcune le abbiamo già lanciate, mentre altre saranno disponibili a breve. La tecnologia si accompagna a strategia ed expertise mobile per capitalizzare il valore degli investimenti e aumentare il ROI delle campagne pubblicitarie, portando risultati concreti e misurabili secondo i KPI dei clienti. Come si compone il vostro portfolio di formati? Il nostro approccio per la creazione dei formati parte da uno studio approfondito della Mobile Life, ovvero le abitudini degli utenti in mobilità e si può riassumere in 3 keyword: Know-Match-Power. Conosciamo le diverse audience, grazie agli editori premium del nostro private marketplace e ai dati deterministici e probabilistici raccolti e analizzati dai nostri data scientist per creare cluster capillari e freschi, che incrociamo con i formati creativi accattivanti e dinamici, che si adeguano agli obiettivi dell’advertiser e ai micromomenti più opportuni durante la customer journey. L’advertiser può scegliere tra formati video outstream mobile o cross device, che rispettano la navigazione dell’utente raggiungendo valori di viewability importanti, come WOW, PlaySunrise, Interlude, POP, Eclipse, o rich media, che spingono l’utente a interagire con il messaggio del brand o a condividerlo.” La scorsa settimana avete organizzato il vostro primo evento, e come tema avete scelto la mobile strategy: Qual è il rapporto tra il mobile e gli altri media? In che modo possono essere di reciproco supporto, ad esempio, mobile e tv, mobile e out of home? Crediamo fortemente che, il mobile debba avere un ruolo importante all’interno della omnicanalità di comunicazione. La customer journey è sempre più frenetica e i dispositivi mobili sono sempre a portata di mano, intercettando bisogni specifici e raccogliendo informazioni utili per tracciare i profili e adattare il messaggio. Incrociando sinergicamente queste specificità del mobile con altri mezzi pubblicitari tradizionali come TV ed out of home, ma anche con attività digitali da desktop si può amplificare, capitalizzare e misurare l’intention to buy fino al punto fisico, come ci è spesso capitato di verificare con campagne Drive to Store, grazie alla nostra soluzione Find&Go Now. Sta crescendo il ritmo di diffusione di nuovi device connessi e dispositivi di IoT. Quali possibilità pubblicitarie si apriranno in futuro per brand ed editori? L’internet of things è una realtà molto concreta. Il mobile e l’intelligenza artificiale sono una componente fondamentale nell’integrazione con beni durevoli, come elettrodomestici bianchi e autoveicoli, infatti lo smartphone diventa uno strumento di controllo e agevola lo scambio di informazioni e di dati. All’interno di questo scenario, si sta esplorando l’opportunità di utilizzare la voce per interagire con oggetti connessi. Come cambierà il ruolo delle app nell’ecosistema mobile? Da una ricerca dell’Osservatorio Mobile B2C Strategy del Politecnico di Milano, di cui siamo partner storici, emerge che il numero medio di applicazioni pubblicate sugli store da ciascuna azienda è di circa 5. App che vengono aggiornate di raro e che spesso vengono lanciate come azione tattica di pubblicità, a volte solo perché “non si può non avere un’applicazione mobile”, oggi vediamo che questo modus operandi sta cambiando, molte aziende considerano le applicazioni come veri asset per raggiungere e interagire con il cliente nei diversi micro momenti. Assistiamo sempre più ad app create con una strategia e UX adeguata al mezzo, con funzionalità utili al consumatore e che può trovare solo nell’applicazione, (come promozioni e programma fedeltà), lato advertising vediamo una crescente attenzione verso la retention e al life time value dell’utente, combinando nel marketing mix i nostri principali prodotti: App Store Optimization, (per l’ottimizzazione organica negli store), BoostYourApp Visibility, (per creare una base utenti qualificata), BoostYourApp Recall, (per aumentare il valore del singolo utente e mantenerlo attivo nel tempo). Quali sono i trend che AdKaora prevede per il futuro del mobile? Crediamo che avere una strategia mobile significhi capire come valorizzare questo canale in un paradigma di omnicanalità, infatti se è vero che lo smartphone è diventato un’estensione della persona, non possiamo perdere lo sguardo d’insieme. Nel futuro, vediamo sempre più pervasività su quei settori, che oggi sembrano meno coinvolti e su tutte le fasi del processo di acquisto; sempre più commistione tra mobile e intelligenza artificiale sotto la spinta delle evoluzioni dell’IoT; customizzazione dei contenuti e della creatività a seconda del micro momento, del media e del device.  Com’è andato il 2017 di AdKaora? E che obiettivi avete fissato per il 2018? Continuiamo a crescere in maniera costante e organica, sia nei numeri sia nel team: chiudiamo il 2017 con un fatturato in crescita a doppia cifra e abbiamo allargato il nostro organico a 25 persone. Abbiamo rafforzato la nostra presenza sia a Milano sia a Roma, grazie a un’offerta e un’attenzione sempre molto alta al mercato, in modo da individuare i trend e precedere i bisogni, sia in termini di formati adv sia di soluzioni tecnologiche post click. Stiamo investendo da diversi anni tanto nella creazione nella nostra DMP per poter aver sempre nelle pianificazioni un dato di prima parte, fresco, unico e profondo. Ormai non è più solo importante trovare un utente che ha manifestato un interesse, diventa fondamentale intercettarlo nel posto giusto, nel momento giusto con una creatività ed un canale giusti. L’obiettivo per il 2018 è consolidare il ruolo di AdKaora, come riferimento per il mercato italiano mobile e, vista la nostra esperienza nella Mobile Life degli utenti, aiutare brand e agenzie nel trovare strategie e soluzioni sempre più impattanti e performanti per sfruttare la comunicazione in mobilità. Quali novità avete in serbo per il 2018? Come già accennato in precedenza a brevissimo, lanceremo importanti partnership riguardo a formati, drive to store e user activation in app. Le soluzioni saranno tutte esclusive per il mercato italiano e saranno forti asset su cui punteremo per il medio e lungo periodo. Quello che possiamo sicuramente già dire, è che stiamo ampliando il nostro private marketplace, formato da editori premium e con verticalità ben definite, e che già da ora parte della nostra offerta è aperta all’acquisto in programmatic.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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