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Netcomm Ecommerce Forum: la data revolution guida il cambiamento del mercato

Autore: Redazione


C’è chi li chiama big, chi small, tutti li vorrebbero smart, quel che è certo che stiamo assistendo ad una estensione del dominio dei dati all’interno della nostra economia. Si è discusso di questo anche durante la seconda giornata dell’evento dedicato al commercio elettronico, conclusosi ieri a Milano

Di Anna Maria Ciardullo

Le nuove tecnologie raccolgono e analizzano una mole di dati fino a poco tempo fa inimmaginabile. Tramite la data revolution, le aziende possono accelerare la comprensione del mercato e la soddisfazione dei bisogni dei consumatori. Nel nuovo paradigma dello unified commerce, i dati sono il nuovo canale di connessione tra azienda e consumatore per la creazione di valore reciproco e dinamico. Questo, il tema lo scenario analizzato durante la seconda giornata del Netcomm Ecommerce Forum, in programma il 10 e 11 maggio al MiCo di Milano. “Oggi parleremo di dati e della sfida di trasformare la realtà in dati attraverso il supporto della tecnologia” commenta Enrico Pagliarini, conduttore di 2024 su Radio24 e moderatore degli interventi della aula plenaria, prima di annunciare il primo ospite sul palco, Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell’informazione all’università di Oxford.

La digital age come era del “buon” design

Sembra strano associare la filosofia al tema del digitale, ciò che conosciamo di questa materia solitamente si basa, infatti, sulle nozioni scolastiche che ci insegnano al liceo. In realtà, secondo il professor Floridi, la filosofia è da considerarsi come una sorta di ingegneria concettuale che può aiutarci a comprendere come nascono le idee. Quella che viviamo oggi, è una totale confluenza tra digitale e analogico per la quale non siamo mai del tutto online o del tutto offline, i due mondi convergono e potremmo definirci sempre all’interno di una dimensione “onlife”, a metà strada tra i due. Ma perché il digitale non si può considerare alla stregua di altre innovazioni e scoperte del passato? si domanda Floridi. “Perché il digitale ha il potere di aggregare cose che sono che sono sempre state separate e disaggregarne altre che ritenevamo, al contrario, indissolubili”. Produzione e consumo, ad esempio, le abbiamo divise per anni e con l’avvento del digitale le abbiamo riunite trasformandoci in “prosumer” produttori e al contempo consumatori. E ancora presenza e localizzazione che un tempo rappresentavano una separazione assoluta e si poteva agire solo dove ci si trovava. Oggi, grazie alla rete, possiamo essere in qualsiasi luogo.

Un’altra cosa che è cambiata è la concezione di proprietà, che dopo Netflix banalmente è chiaro a tutti, la condizione di possesso è divenuta superflua in una società che si può definire del servizio e dove ciò che uso non coincide necessariamente con ciò che possiedo. Anche la legge e la territorialità con il digitale sono diventati due concetti slegati, si è creata una sorta di omologazione del quadro normativo dove i confini sono quasi scomparsi. Durante il suo intervento sul palco del Netcomm Forum, il professor Floridi esprime anche un parere piuttosto originale sul tema dell’Intelligenza artificiale uno dei più discussi nell’universo tech al momento. “L’Intelligenza artificiale non esiste” sentenzia l’accademico, “esistono semmai macchine capaci di rendere inutile l’applicazione della nostra intelligenza (l’unica), per eseguire con successo un compito”. Oggi è possibile usare gli strumenti messi a disposizione dal digitale per costruire e attivare forze positive, “il digitale ha aperto le porte alle straordinaria potenzialità del design, mettendoci a disposizione infiniti elementi da assemblare e dividere al fine di risolvere un problema” continua Floridi. Se in passato abbiamo vissuto l’era della scoperta e dell’innovazione, secondo il professore di Oxford, oggi dovremmo vivere quella del buon design.

I dati come nuovo asset competitivo: dal valore alla strategia al disegno

Un altro ospite illustre dell’evento di Netcomm è Cosimo Accoto, visiting scientist del MIT SSRC che insieme al suo team di ricerca lavora per capire come oggi le tecnologie stiano trasformano la società. Accoto ha anche scritto un libro per tener traccia della sua esperienza al MIT dal titolo: Il tuo business è un data business, i dati come asset competitivo dal valore alla strategia al disegno. “Ogni business, oggi, è un data business. Qualunque sia il settore o l’industria di appartenenza, il dato rappresenta (e sempre di più in futuro) la leva competitiva chiave con cui le imprese possono costruire ed offrire prodotti, servizi ed esperienze di successo a beneficio dei propri consumatori”, spiega il relatore. “Se i dati sono il nuovo petrolio, allora le aziende vincenti dei prossimi anni saranno quelle in grado di trasformarsi in data platforms, cioè in organizzazioni capaci di estrarre, raffinare e distribuire questa preziosa materia prima nella maniera più intelligente, rapida ed efficace possibile”.

Ma come ci si trasforma in una data platform? Per data platform, lo speaker non intendeuna semplice struttura informatica, ma il senso si estende a tutta la strategia aziendale, agli asset proprietari e non, al controllo e possesso delle risorse e alla loro orchestrazione, all’ottimizzazione dei processi e persino ai valori di tutto l’ecosistema. “Per costruire una data platform bisogna introdurre e sostenere a tutti i livelli di impresa il valore di business del dato in maniera diffusa e persistente, avere una strategia chiara, definire gli obiettivi di business, privilegiare la capacità di imparare, essere adattivi” conclude Accoto.

Internet Retailing e la misurazione delle performance nel retail online

Ian Jindal, co-founder e editor in chief di Internet Retailing ha presentato i risultati dellla “Internet Retailing Europe Top500” (IREU 500) il primo performance index che annualmente determina i retailer multichannel e ecommerce più significativi in tutta Europa. “Man mano che le capacità dell’ecommerce e della multicanalità maturano in Europa, lo stesso accade per le aspettative dei consumatori” spiega Jindal. Secondo la ricerca ci sono alcune caratteristiche principali che permettono ad un retailer online di avere successo e andare incontro alle necessità e alle suddette aspettative dei consumatori. Sono 12 le best practice emerse nell’edizione 2016 dell’IREU 500:

  • Mettere in evidenza i best seller (che può includere visual display, attività promozionali, product rewiew e tutto ciò che incoraggerebbe il consumatore all’acquisto), la maggior parte dei retailer presi in esame dalla ricerca, ad esempio, mette i propri best seller in home page;
  • filtrare la ricerca: per brand, tipologia di prodotto, taglia, prezzo e così via per facilitare la consultazione dell’assortimento;
  •  inserire le wishlist: soprattutto se collegate ai social e ai periodi festivi così che gli utenti possano fare una lista di ciò che desiderano in regalo accessibile da parte dei loro amici e dei loro cari
  •  inserire product review e ratings, la maggior parte dei consumatori dichiara di farsi guidare da questi giudizi prima di un acquisto;
  •  offrire valide alternative: se un prodotto non è disponibile può essere utile proporre qualcosa di simile che rappresenti una buona alternativa a ciò che il cliente sta cercando;
  • vale lo stesso al contrario, molti retailer preferiscono mostrare soluzioni completamente differenti che aguzzino la curiosità del consumatore;
  • fornire informazioni dettagliate con elementi grafici a corredo dei prodotti;
  • far apparire sempre prodotti alternativi e/o simili a quelli che chi naviga il sito sta visualizzando;
  •  rendere il pagamento e il checkout più veloce e semplice possibile senza interminabili sessioni di registrazione al sito;
  • creare look, abbinamenti o accostamenti di prodotti come nel visual merchandising tradizionale che suggeriscano ulteriori acquisti;
  • invitare alla condivisione di ciò che si è acquistato con gli amici sul sito stesso, sui social, postando foto, aderendo a forum, community e così via.

Non è più (solo) matematica

“Sogno quando sarà cool per gli adolescenti uscire con una ragazza o un ragazzo bravi in matematica” esordisce l’ultima relatrice della giornata Chiara Burberi, presidente e a.d. di Redooc.com. Si tratta di una piattaforma didattica che ha come obiettivo quello di fare amare ai ragazzi la cosiddetta STEM, ossia la materia che implica le conoscenze e le competenze di base della matematica nonché le abilità necessarie ad affrontare i lavori del futuro. Se si parla di dati si parla, infatti, anche di matematica, tecnologie, algoritmi, calcoli. Sebbene un grande lavoro spetti alle macchine. La matematica, solitamente, incute paura o si pensa che sia riservata ad una élite di cervelloni che riescono a capirla la matematica è importante e permette di avere delle competenze da sfruttare nella vita da privato cittadino. “Applicare una regola in modo non convenzionale, pensare, risolvere i problemi, questi sono i fini ultimi dell’insegnamento matematico e non la mera capacità di calcolo. Internet è uno strumento da usare in modo intelligente per pensare divertendosi, proprio come uno sport, questo è il nostro modo di utilizzare la tecnologia applicata alla matematica” conclude.

Chiude i lavori Roberto Liscia, presidente Netcomm, che da appuntamento alla prossima edizione del Netcomm Ecommerce Forum.

I numeri finali

Numeri record per la XII edizione di Netcomm Forum: 170 tra espositori e sponsor, 169 relatori, 3 plenarie a cui hanno preso parte oltre 3.000 persone e 76 workshop seguiti da più di 16.000 visitatori. L’evento più importante in Italia dedicato al commercio elettronico e alla digital transformation, nelle 2 giornate, ha registrato 11.800 presenze, con una crescita del 18% rispetto all’edizione del 2016.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 15/04/2024


Absolut Vodka sceglie CreationDose per la campagna di influencer marketing dedicata al lancio di Absolut Gift

Absolut Vodka, il brand leader di vodka premium, ha lanciato lo scorso mese la nuova bottiglia “Absolut Gift” e, dopo una gara, ha scelto CreationDose per la realizzazione del progetto di influencer marketing su Instagram, con l’obiettivo di promuovere Absolut Gift come il regalo perfetto per ogni occasione e stimolare l’engagement del pubblico. Il brand ha prodotto le bottiglie  in quantità limitate, disponibili per la vendita in esclusiva su Amazon dal 21 marzo. La particolarità della bottiglia risiede nell’offrire una “gift experience” unica attraverso il suo QR code che, una volta scansionato, mostra messaggi personalizzati dai  propri  amici  attraverso  la  realtà  aumentata e  rende speciale ogni evento.  La strategia influencer Il team di CreationDose è stato chiamato a ideare la strategia per il lancio del prodotto e ha individuato profili in linea con i valori del brand legati all’amicizia, al divertimento e all’inclusività. La squadra di influencer selezionata comprende Edoardo Zaggia e Alberto Sacco, conduttori di “Most Ridiculus” su Comedy Central Italia e coppia nella vita, e Lina Galore, la vincitrice della terza edizione di Drag Race Italia. I creator hanno raccontato le caratteristiche tecniche del prodotto Absolut Gift all’interno di uno storytelling in linea con i loro contenuti di intrattenimento, arricchito da un tocco di magia. Lina Galore ha assunto le vesti di una fatina che arriva in aiuto di Edoardo e Alberto, in crisi per un’idea regalo: la bottiglia Absolut Gift risolve il loro dilemma. “Ciascun party è un’occasione per creare ricordi indelebili, e Absolut Gift rappresenta un regalo unico che rende ogni momento ancora più speciale”, afferma Letizia Invernizzi, Brand Manager di Absolut Vodka. “Insieme al team di CreationDose, che abbiamo scelto per la sua capacità di connettere brand e community attraverso i giusti creator, abbiamo dato vita a una campagna originale, capace di dare voce  ai  valori  del  brand  con creatività. Con il lancio, Absolut si conferma un brand che osa innovare e che si impegna a celebrare l’unione e la gioia di stare insieme”.  La campagna a supporto Il team di CreationDose ha coordinato una campagna di seeding che ha amplificato la risonanza del lancio di Absolut Gift e ha inviato a un pool di creator box personalizzate e curate in ogni dettaglio, per un’esperienza di unboxing propensa alla condivisione. Infine, CreationDose ha curato l’ideazione e la distribuzione del comunicato stampa dell’azienda, in collaborazione con Ghost Studio per l’attività di Pr. “Siamo molto contenti di essere stati scelti da Absolut per l’ideazione della campagna - sottolinea Anthony Favitta, Head of Influencer Marketing di CreationDose -. Per il team di CreationDose è motivo di orgoglio essere riusciti a progettare una campagna che sia stata in grado di abbracciare i valori del brand e farli propri; una leva essenziale al fine di raggiungere i risultati migliori”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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