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UPA presenta il progetto “KPI per la comunicazione commerciale”

Autore: V Parazzoli


Lo studio, che si caratterizza per la sua dinamicità e che vuole mettere a disposizione degli operatori una cornice di riferimento condivisa, è stato illustrato dal presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi, e dai curatori, Alberto Vivaldelli e Paola Furlanetto

Il presidente di UPA Lorenzo Sassoli de Bianchi ha presentato ufficialmente ieri alla stampa il progetto “KPI per la comunicazione commerciale”, frutto di un lavoro interno all’associazione degli utenti di alcuni mesi che ha visto impegnati il responsabile scientifico Paola Furlanetto, il coordinatore Alberto Vivaldelli, responsabile digital di UPA stessa, e il contributo di molti rappresentanti delle aziende facenti parte della commissione mezzi, l’organo tecnico dell’associazione che esamina i temi di interesse trasversale degli investitori pubblicitari nelle materie media e marketing.  Il progetto è nato perché il tema della definizione degli indicatori di performance è essenziale per dimostrare in maniera semplice e più condivisa possibile l’efficacia e il raggiungimento degli obiettivi che le aziende si prefiggono con la comunicazione pubblicitaria. Mancava però, a oggi, all’interno di una letteratura internazionale sul tema KPI molto ampia e variegata, un codice che racchiudesse tutte le variabili utili a costruire una marca: un gap che questo lavoro si prefigge di colmare.

Approccio sistemico

Ovviamente, il lavoro fatto non intende essere un mondo perfetto ma uno strumento che tende a fare cose diverse e migliori rispetto a un tempo. È anche una guida semantica sul linguaggio e sulle terminologie che, se usate ambiguamente, inquinano l’azione. È quindi un lavoro che cerca di dare delle risposte almeno sui temi dove un approccio sistemico è possibile ed eliminare gli alibi della mancanza di una cornice di riferimento condivisa, che UPA vuol condividere il più possibile con tutti i professionisti e le associazioni della comunicazione interessati a questo tema. Più in dettaglio, gli obiettivi principali del progetto sono 4: 1) costruire un ponte fra off e online e fra indicatori di branding e di performance;  2) razionalizzare lo scenario dei KPI, spesso confuso; 3) raggruppare in un’unica fonte i KPI appartenenti a diverse tipologie; 4) creare un sistema dinamico e aggiornabile.

351 KPI

Il progetto si compone in questa fase di tre elaborati: 1) il censimento – come anticipato da DailyMedia - dei 351 KPI di comunicazione presenti sul mercato, che intende disambiguare eventuali KPI con molteplici acronimi e acronimi con molteplici significati; 2) una mappa di analisi dei KPI da utilizzare in funzione di diversi obiettivi di marketing (14 quelli individuati) e strumenti di comunicazione (advertising/display, native, paid search, social, owned media, email, eventi, PR); 3) il tutorial di sintesi dello studio. Gli elaborati saranno divulgati pubblicamente il prossimo 25 ottobre, quando si terrà a pagamento presso il Centro Svizzero il seminario UPA “KPI - Key performance Indicator”. Nei giorni successivi i materiali saranno disponibili, a pagamento con tariffe differenziate, sul sito dell’associazione.

Ottimizzare i risultati

«Cosa manca al sistema della comunicazione? Un mainframe che racchiuda tutte le variabili utili a costruire una marca. Ritengo che il lavoro sui KPI possa costituire un valore aggiunto fondamentale per aumentare la soddisfazione dei manager che lavorano nella comunicazione e fluidificare il rapporto sia fra le diverse funzioni aziendali che fra aziende e partner di comunicazione, agenzie e centri media in particolare: diamo così oggi un nuovo contributo fattivo anche ai temi sollevati recentemente da AssoCom sulle gare - ha spiegato Sassoli -.  Nella dispersione crescente che attraversa il mondo della comunicazione, questo sui KPI diventa uno strumento che rafforza l’approccio metodologico e permette di ottimizzare i risultati. Si tratta di uno dei tanti progetti che UPA ha messo in cantiere a ritmo serrato negli ultimi anni per favorire la diffusione di una cultura e conoscenza della comunicazione commerciale condivise sul mercato, rivolti quindi non solo alle aziende associate in senso stretto ma, anche, alla platea più ampia di tutti gli stakeholder interessati, seppur con un grado di approfondimento e coinvolgimento molto differenziati.

Pensiamo a “UPA Advertising Graffiti”, a “UPA per la Cultura” e al recentissimo “Libro Bianco sulla comunicazione digitale” che, come questo sui KPI, viene reso disponibile anche in inglese perché entrambi stanno diventando dei benchmark internazionali nelle tematiche di cui si occupano. Tutti progetti finalizzati a costruire ponti fra diverse professionalità e favorire una crescita sostenibile e duratura del mercato della comunicazione. E che, come esternalità positiva, rendono ogni giorno di più la nostra associazione un punto di riferimento culturale in Italia e in Europa: lo dimostrano  alcuni esempi recenti come il premio che abbiamo ricevuto alla “Marketer Week WFA” a Toronto, la recente costituzione della “Coalition for better ads” e dell’”European viewability steering group”, a cui partecipiamo direttamente con un coinvolgimento diretto sempre maggiore».

Measurement e metriche

«Quello che sembra oggi mancare - ha continuato il presidente di UPA - non è la quantità di contributi validi sui vari temi che interessano il mercato pubblicitario, spesso anche gratuiti e facilmente accessibili in rete, ma la fatica che si fa a tradurli in un pensiero sistemico e condiviso, in grado di generare fiducia e investimenti. Uno fra i temi più sentiti, oltre alla trasparenza, è quello del measurement e delle metriche, sul quale UPA sta lavorando in particolare, oltre al progetto KPI, all’evoluzione di Auditel, Audiweb e delle metriche digitali, su cui contiamo di raggiungere traguardi importanti nel 2018. Colgo l’occasione invece per ribadire che UPA non entrerà nella ricerca radiofonica sviluppata dal TER, almeno finché resterà ancorata a modalità di rilevazione superate e non si avvarrà di strumenti passivi. Per concludere con i KPI, in conclusione, vorrei sottolineare che questo progetto dà un taglio una volta per tutte allo storytelling della contrapposizione tra pubblicità tradizionale e digitale: esiste una sola comunicazione pubblicitaria declinata con tecnologie, device e linguaggi differenti ma che ha sempre lo stesso obiettivo: quello di  costruire marche forti e vendere al meglio prodotti e servizi. Speriamo con il progetto KPI di aver fornito un tassello per aiutare le aziende a distinguere fra le proprie attività di comunicazione ciò che funziona rispetto a ciò che funziona meno, a dispetto di mode e di etichette passeggere».

Mappe di sintesi

Paolo Furlanetto e Vivaldelli hanno poi spiegato come tutto l’impianto di ricerca si ispiri alla parola-chiave dell’efficienza e come il progetto KPI, che sarà ovviamente costantemente monitorato e periodicamente aggiornato, miri a “fluidificare” i rapporti all’interno delle aziende e tra le loro country in caso di multinazionali ma, anche, tra le imprese stesse e i loro interlocutori esterni, agenzie e centrali in primis. In questa prima fase, dagli oltre 1.000 KPI individuati, ne sono stati selezionati appunto 351, sistematizzati in mappe sintetiche che rispondono in modo rapido alle specifiche necessità operative delle aziende. La prima mappa di sintesi individua i KPI per 14 obiettivi di marketing e comunicazione incrociati a matrice con 8 strumenti di comunicazione: advertising/display, native, paid search, social, owned media, email, eventi e PR.


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Upa

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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