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Accenture nel Paese delle tante meraviglie creative

Autore: Redazione


La società ha ormai completato la propria offerta in quest’ambito e continua ad attrarre talenti sotto il cappello di Accenture Interactive. Il managing director della struttura, Alessandro Diana, non esclude eventuali acquisizioni, anche in Italia

Accenture è sempre più protagonista in ambito creativo. Ne è convinto Alessandro Diana, managing director di Accenture Interactive, incontrato a margine dell’incontro “Fjord Kitchen”, organizzato dallo studio di design controllato dalla multinazionale della consulenza. L’incursione dell’azienda nel mondo della creatività è ormai matura, «ed è l’ultimo tassello del nostro percorso evolutivo», ha dichiarato Alessandro Diana. L’aggiunta di expertise di questo tipo, ha spiegato il manager, è avvenuto con una doppia strategia: da una parte facendo leva sulla crescita organica e quindi sullo sviluppo interno di capabilities, e dall’altra attraverso acquisizioni, poco meno di una ventina quest’anno in tutto il mondo.

Un approccio diverso innovativo

«Continuiamo ad assumere perché il territorio della creatività ci interessa molto - ha proseguito -. Noi però vogliamo portare un approccio diverso e innovativo: siamo un’agenzia ma non un’altra agenzia, bensì un modello inedito che raccoglie al suo interno diverse discipline». Accenture, infatti, porta in dote un forte DNA consulenziale e tecnologico al quale sta innestando delle novità di stampo creativo, ma anche legate a dati e design. «Ed è all’intersezione di queste materie che prende forma la nostra agenzia perché la creatività è connessa strettamente a dati e processi di trasformazione».

Una strategia operativa chiara

Per ora la società opera con il brand Accenture Interactive, anche se in alcune aree ha attivato collaborazioni con Karmarama, l’agenzia britannica acquisita l’anno scorso dalla multinazionale. «In Italia siamo sempre cresciuti in modo organico, ma non escludiamo acquisizioni, non ci precludiamo niente», ha specificato Alessandro Diana. Il tema delle acquisizioni è comunque interpretato in modo chiaro dall’azienda: «Tutte le società vanno a confluire sotto una single company, non vogliamo essere una holding né una federazione, questa è la nostra strategia operativa». Dal punto di vista della strategia di brand, invece, Accenture Interactive si riserva la facoltà di valutare caso per caso. Per esempio i marchi Fjord e Karmarama sono stati mantenuti perché ritenuti forti, anche se nel medio-lungo periodo la destinazione naturale delle varie sigle dovrebbe essere Accenture Interactive. Nel frattempo è stato costituito un Karmarama Creative Council europeo.

L’importanza delle persone

Oggi Accenture Interactive impiega “centinaia” di persone in Italia e l’azienda è sempre in “campagna acquisti”. «Siamo una culture of cultures, un laboratorio di culture - afferma Alessandro Diana -. E valorizziamo tale posizionamento facendo lavorare insieme figure di estrazione diversa perché funziona e ci diverte anche molto». Tra le figure più importanti di Accenture Interactive in Italia si può citare Massimiliano Cremonini, che ha maturato un’esperienza decennale in agenzie come Tribal DDB, Publicis e M&C Saatchi. «È un bel momento perché abbiamo una forte attrazione verso la famiglia professionale creativa», continua il manager, secondo cui quello che piace di più di Accenture Interactive è la chiarezza strategica e la vision. Non solo, il ramo italiano di Accenture Interactive è anche il terzo per dimensione nel mondo, dietro solo a Stati Uniti e Gran Bretagna, con quest’ultima country che ha però beneficiato dell’apporto di Karmarama scalzando il nostro Paese dal secondo posto.

L’area programmatic

Infine Alessandro Diana ha parlato anche dell’area programmatic. «È un segmento in grande crescita e facciamo attività di advisory, come in ambito media, dove ci tengo a sottolineare ancora una volta che non ci occupiamo del buying né abbiamo intenzione di farlo». «Siamo però focalizzati - ha continuato - su tutto ciò che è legato alla trasformazione del settore, come nel caso del programmatic, soprattutto per la possibilità offerta da questa modalità nell’accorciamento della catena». Dunque Accenture non creerà un suo trading desk, anche se Diana ha riconosciuto che la società è al lavoro, sul fronte internazionale, per supportare le aziende nella costruzione di trading desk interni, nell’ottica di un ripensamento più ampio della value chain.

Fjord Kitchen

La serata programmata da Accenture alla triennale di Milano ha spostato l’attenzione verso Fjord lo studio di design guidato nel nostro Paese da Ashley Benigno che ha 29 uffici nel mondo, un migliaio di dipendenti e circa 500 clienti. Il focus dell’incontro è stato “Designing for a Sustainable World”. Come possono le organizzazioni ripensare prodotti e servizi per incontrare le istanze sempre più forti di cittadini, consumatori, studenti di oggi?”. A prendere parola, oltre a Benigno, sono stati Beatrice Lamonica, Accenture Strategy Sustainability Lead per l’Italia, la Grecia e l’Europa Centrale, Anna Meroni, professore associato del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, e Gianpiero Tessitore, fondatore di Vegea, startup produttrice di biomateriali da utilizzare nei settori fashion, derivati della lavorazione vitivinicola, la vinaccia. La discussione ha toccato diversi temi, dall’economia circolare, al centro dei lavori di Accenture, fino al service design e alla mobilità del futuro.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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