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ll calcio, tra intelligenza e artificio protagonista all’edizione 2017 di Huddle

Autore: Redazione


La discussione nel corso della kermesse tra Ilaria Zampori, general manager di Quantcast Italia, e Adriano Bacconi, sport consultant & data scientist

Ilaria Zampori, general manager di Quantcast Italia, è stata tra i protagonisti di Huddle 2017, l’evento organizzato da Mindshare a Milano, per dimostrare come l’intelligenza artificiale e l’utilizzo dei big data siano pervasivi in qualsiasi settore, dall’advertising digitale allo sport. Zampori ha ospitato sul palco Adriano Bacconi, sport consultant & data scientist, che ha fornito una visione concreta e tangibile della continua evoluzione tecnologica che sta vivendo il mondo sportivo e in particolare il calcio, dove la raccolta e l’analisi dei dati ha acquisito un valore non più trascurabile sia fuori che dentro il campo. Lo sport nell’era dei dati A inaugurare la sessione di lavori, una domanda cruciale, titolo anche dell’intervento: il calcio è intelligente o artificiale? Come ha spiegato Bacconi, oggi si può davvero parlare di un’era dei dati anche per lo sport e in particolare per il calcio. Il game intelligence è una realtà concreta e la componente cognitiva nel calcio è spesso decisiva. Le scelte fatte dei giocatori in campo o le strategie di gioco costruite dai coach sono sempre più il frutto di una capacità empirica in grado di percepire e interpretare dati e immagini secondo precisi modelli di riferimento, costruiti nel tempo grazie all’esperienza. Tra i primi artefici di questa rivoluzione tecnologica, Adriano Bacconi ha ricordato Valerij Lobanovski, grande allenatore della Dinamo Kiev e della Nazionale russa, che cercò di rendere oggettivo questo processo di analisi, oltre quarant’anni fa. Il suo movimento segnò l’inizio di un lungo cammino per migliorare i processi decisionali attraverso l’utilizzo della tecnologia. Un’evoluzione che negli anni ha coinvolto tutto il mondo dello sport: calcio, volley e baseball in primis. Dalle tattiche in campo ai ritorni sugli investimenti L’intervento si è poi focalizzato su un tema molto caro: il ritorno sugli investimenti. “Nel digital advertising l’impiego dei big data e di una tecnologia all’avanguardia fondata sull’intelligenza artificiale e sul machine learning forniscono a brand e marketer insight molto preziosi. Questi insight servono per comprendere la propria audience e intercettarne di nuove, per aumentare l’efficacia delle campagne pubblicitarie digitali e di conseguenza ridurre inutili sprechi di budget”, ha affermato Zampori. E anche nello sport le best practise non mancano. Come ha raccontato Bacconi, tra le innovazioni più significative troviamo la soluzione sperimentata dal ct della nazionale di volley Mauro Berruto con Moxoff. In funzione della modellazione di precisi schemi di gioco e della conoscenza delle reazioni dei singoli al contesto situazionale, un evoluto sistema di machine learning è stato in grado di predire in quale settore della rete si sarebbe finalizzato l’attacco di una squadra con una precisione di quasi l’80%. Il futuro dell’AI La conclusione è stata invece affidata a uno sguardo sul futuro. Come evolverà l’intelligenza artificiale? Cosa dobbiamo aspettarci? “Noi in Quantcast siamo conviti che la strada intrapresa sia quella giusta, il futuro del digital advertising è l’intelligenza artificiale”, ha affermato Zampori. “Le evidenze sono palesi a tutti. Ormai la tecnologia, vedi video-tracking, sensori gps, telemetria, offre agli addetti ai lavori sempre più informazioni anche real time. L’intelligenza artificiale può filtrare i segnali più pertinenti consentendo all’intelligenza umana interpretazioni più rapide ed efficaci”, prosegue Bacconi. La piattaforma di Data Scientist e Moxoff Proprio per confermare questa convinzione, Adriano Bacconi, ha presentato in anteprima la piattaforma di calcio di Math&Sport realizzata dal Data Scientist in collaborazione con Moxoff, spin-off del Politecnico di Milano. Un’innovazione che, sfruttando il machine learning e l’intelligenza artificiale, permette ad atleti e staff tecnici di andare oltre la semplice descrizione della performance e ricevere indicazioni predittive e suggerimenti specifici per l’ottimizzazione di una strategia o un gesto tecnico. Si tratta di una piattaforma in grado di elaborare i dati derivanti dai sistemi di tracking ed è dotata di tre componenti matematiche che consentono a un match analyst o anche direttamente a un allenatore o un manager di una società di calcio di vedere la partita con occhi completamente diversi. <

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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