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La stampa avrà una ricerca qualitativa continuativa, ma il decreto sul tax credit non c'è ancora

Autore: V Parazzoli


Questa mattina la presentazione dell’indagine di Audipress metterà in luce i plus dei giornali, ma del testo attuativo della legge sulle agevolazioni fiscali non si ha ancora visibilità. Anche se Fieg, di cui è presidente Maurizio Costa, confida che possa arrivare intorno alla metà di questo mese

Giornata strategica, quella di oggi, per la stampa, con Audipress che presenta questa mattina la ricerca su “vissuti e aspettative dei lettori” realizzata da Episteme, lo stesso istituto che ha sviluppato un’analoga indagine due anni fa per conto di UPA e FIEG. Un’indagine che, come spiegherà Maurizio Costa, presidente sia di quest’ultima sia della società per le rilevazioni dei lettorati, diventerà continuativa, verosimilmente con cadenza annuale. Del resto, ora più che mai, la stampa ha bisogno di affermare i suoi plus qualitativi, visto che, di ripresa, tanto sul fronte diffusionale quanto su quello pubblicitario, si continua a non parlarne. Nei primi nove mesi dell’anno, gli investimenti sul mezzo certificati da FCP sono calati dell’8,4%, con i quotidiani a -9,7 e i periodici a -6,2%: né si intravvedono prospettive di inversione di tendenze a breve.

I nodi del decreto attuativo

Tra i vari problemi dei giornali c’è anche quello del tax credit sugli investimenti incrementali (almeno l’1% in più) in pubblicità diventato legge il 24 giugno e integrato poi il 16 ottobre dal relativo decreto legge che ha meglio definito il perimetro dell’iniziativa. Il fatto è, però, che il relativo decreto “attuativo” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, previsto entro 120 giorni dalla pubblicazione della legge, non è arrivato né nei termini attesi e, cioè, entro il 22 ottobre scorso, né a tutt’oggi. E solo il dpcm potrà permettere di “disambiguare” il testo della legge e dare assoluta certezza agli investitori su come muoversi per usufruire del tax credit. Finora, quindi, si sono potuti muovere puntando solo sulla fiduciosa aspettativa che i loro eventuali investimenti incrementali nel secondo semestre 2017 si potessero avvalere in una certa misura di uno sgravio fiscale, ma senza ancora sapere esattamente di quanto.

In Fieg l’aspettativa-auspicio è che il dpcm possa arrivare all’incirca alla metà di questo mese, mettendo a disposizione delle aziende un quadro più chiaro per le loro pianificazioni “agevolate” almeno per il mese e mezzo restante di questi dodici. Non a caso - poiché il decreto, una volta emesso dai ministeri di competenza, dovrà comunque passare il vaglio del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti, iter che sicuramente richiederà almeno più di un mese di tempo, con il rischio di far diventare effettiva nella sua operatività la legge non prima di gennaio o febbraio 2018 - sempre Fieg ha ottenuto che, almeno, il testo dettagliato venga messo subito a disposizione degli interessati sul sito del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria (tra l’altro, anche per gli anni successivi al prossimo, l’agevolazione non ha natura automatica e, quindi, andrà sempre inoltrata istanza al Die stesso).

Modalità di ripartizione

Il testo attuativo dovrà, poi, chiarire una serie di altri punti per ora immaginabili solo a logica. Per esempio, poiché è stato stabilito un tetto di 20 milioni totali per quest’anno - e, quindi, conseguentemente, il valore per le aziende è da intendersi fino al 75% di quello incrementale di questa cifra (elevato al 90% per micro, piccole e medie imprese, quelle che impiegano meno di 250 persone e il cui fatturato è inferiore a 50 milioni di euro o con un totale di bilancio annuo inferiore a 43 milioni di euro, e per le start up innovative)  - si può pensare che il riparto sia proporzionale, ma non se ne ha, appunto, ancora certezza. Ugualmente da chiarire ciò che succederà l’anno prossimo con i restanti 42,5 dei 62,5 milioni complessivamente previsti, anche se la misura dovrebbe essere invece preventiva. Per altro, tecnicamente parlando, sempre nel testo di ottobre, non si fa riferimento a questi citati restanti 42,5 milioni, che sarebbe opportuno, quindi, che il dpcm confermasse.

Nel 2018, inoltre, dovrebbero, o potrebbero, tornare nel tax credit anche radio e tv locali, escluse dal testo integrativo rispetto al primo e, quindi, va capito se - ma così dovrebbe essere - i mezzi non saranno cumulabili ma andranno considerati in modo separato. Il testo dello scorso mese, viceversa, ha inserito nelle agevolazioni anche le testate online, da intendersi tutte (cioè non solo le versioni digitali di quelle cartacee) - sempre a carattere locale, ma risulta difficile capire cosa si intenda per tale nell’online -, ma il cui perimetro andrà comunque dettagliato. Sempre Fieg sta lavorando affinché a beneficiarne siano solo quelle iscritte al ROC e dotate, quindi, di giornalisti professionisti. Infine, resta ancora un’ultima domanda: chi pianifica ex novo sui mezzi interessati, potrà beneficiare degli attesi sgravi fiscali?


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Upa

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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