Prosegue la rubrica sul Marketing Collaborativo in collaborazione con trnd
“Mi capita di sentirmi tradita dalle aziende se ti descrivono il prodotto in una determinata maniera o promettono determinati risultati e poi una volta che lo compri e lo provi non riscontri nulla delle caratteristiche pubblicizzate.” – ha dichiarato una consumatrice della community di trnd. Una riprova che il consumatore moderno, cresciuto a pane e pubblicità, ha maturato diffidenza e scetticismo nei confronti degli slogan pubblicitari, sempre più riconosciuti come poco veritieri o addirittura ingannevoli. Nel passato, squadre di copywriter lavoravano all’ideazione di concept pubblicitari d’effetto, che esaltassero il prodotto e che contemporaneamente imprimessero il proprio messaggio nella memoria degli spettatori. Ancora oggi, la pubblicità, soprattutto televisiva, riveste un ruolo importante nella comunicazione di un’azienda, ma il suo raggio d’azione è in progressiva diminuzione. Il motivo? La poca credibilità. Il consumatore moderno è sempre più consapevole dei meccanismi di promozione dei prodotti, orientando di conseguenza le proprie scelte d’acquisto in modo indipendente. Ma come si può quindi aumentare la fiducia dei consumatori? Esiste un meccanismo, tipico del Marketing Collaborativo, che fa sì che il consumatore sia portato a dare fiducia all’azienda e ad ascoltarla: un dialogo in cui l’azienda e il consumatore sono sullo stesso piano. In questo tipo di scambio, l’azienda comunica il proprio prodotto in modo sincero, per quello che è, senza esaltazioni né slogan pubblicitari. Il consumatore è così libero di formarsi un’opinione sul prodotto senza condizionamenti esterni, dando il proprio feedback all’azienda. Alla lealtà del brand viene corrisposta altrettanta fiducia e trasparenza. Ed è proprio questo che si intende quando si parla del coinvolgimento del consumatore nella struttura e nelle strategie di marketing di un’azienda.