Prosegue la rubrica sul Marketing Collaborativo in collaborazione con trnd con il quinto domandamento
Cosa rende speciale (e vincente) il Marketing Collaborativo? A spiegarlo è Gabriele Troilo, Docente Associato di Marketing presso l’Università Bocconi di Milano, che riconosce nella “sincronia” il vero vantaggio dell’approccio del Marketing Collaborativo rispetto al processo di marketing tradizionale. All’interno di quest’ultimo, lo sviluppo di nuovi prodotti segue un ciclo, abbastanza lungo, che parte da un concept di un nuovo prodotto per innescare degli stimoli sul mercato. Questi ultimi richiedono, a più riprese, la raccolta di feedback di piccoli gruppi di consumatori, fino a sfociare nel prodotto finale. Secondo Gabriele Troilo, il Marketing Collaborativo rende questo processo molto più sincronico, cioè non coinvolge i consumatori a intermittenza ma li “tiene agganciati” per tutta la durata del processo e aumenta inevitabilmente la ricchezza e la qualità dei feedback sul (nuovo) prodotto. Diversamente da quanto accade con i focus group, nel Marketing Collaborativo è possibile coinvolgere sempre gli stessi consumatori e non gruppi ogni volta diversi, trasformando così in realtà il concetto di sviluppare un prodotto “insieme” ai consumatori: “Una cosa è farlo a iniezioni saltuarie, una cosa è farlo insieme, dove insieme vuol dire tu, azienda, in un gruppo di consumatori” – ha commentato Gabriele Troilo. Nello sviluppo di nuovi prodotti, il rapporto di parità tra azienda e consumatore è fondamentale: dopo essere stato “ambasciatore” di marche e prodotti, attraverso il Marketing Collaborativo il consumatore diventa collaboratore dell’azienda: un vero e proprio “Assistente Marketing”.