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Lo Storytelling cancella i confini tra piattaforme

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Il tema di come raccontare una storia protagonista di un panel del Festival di Cannes con i rappresentanti AOL, HuffPost Ryot e PepsiCo

La stessa barzelletta può fare piangere dalle risate o gettare il narratore al centro di un silenzio imbarazzante. Dipende chi la racconta, e soprattutto come. Il mezzo, il tono, le parole, i tempi utilizzati sono elementi integranti della vicenda, anzi decisivi se servono a tenere alta l’attenzione e la partecipazione di chi ne ascolta il resoconto. Il panel The Brave New Frontier of Storytelling, con Jimmy Maymann, EVP e President, AOL Content and Consumer Brands, Bryn Mooser, CEO and co-founder di HuffPost RYOT, e Carla Hassan,  SVP, Global Brand Management GBG di PepsiCo, ha messo attorno allo stesso tavolino tre manager che sugli strumenti per raccontare una storia la sanno lunga.

Il video è il re dello storytelling

Ormai è il video il più coinvolgente dei veicoli per lo storytelling, ma come ne fruisce il popolo del web? «I video live mantengono gli utenti davanti al filmato tre volte più che quelli normali, e Facebook, che ha lanciato questa funzione da relativamente poco, ne produce già più di 1 milione al giorno. Proprio i social network sono un canale fondamentale sul quale declinare le proprie storie, sia lato azienda sia publisher, perché un minuto su quattro speso online è su una delle principali piattaforme. Sta cambiando il modo di intendere la rete, e così il percorso per raggiungere un utente. I social sono la nuova distribution platform, quindi è necessario che, quando si pensa alla vita di un contenuto, si valuti come adattarlo alle caratteristiche di queste piattaforme. Il mobile è il terzo e ultimo trend da sottolineare in rosso: il 60% della popolazione mondiale sarà parte dell’utenza mobile entro il 2019. La user experience da questi dispositivi è diversa quella pensata per il desktop, e strizzare i contenuti su uno schermo più piccolo non è una tattica che paga. La fruizione video, a livello generale, è comunque in crescita del 40% anno su anno, ma attenzione alle particolarità di ogni piattaforma di diffusione, come Snapchat e i suoi video verticali», spiega Maymann.

Nuovi formati per conquistare i consumatori

E se questo è il quadro delle occasioni da sfruttare, lo stesso Maymann ha voluto dare anche un’immagine di ciò che non va: «secondo i consumatori, il 74% delle ads sono fastidiose, il 93% non ha pazienza di aspettare per fruire del contenuto, il 63% le trova poco interessanti e il 54% le vede come un affronto alla privacy. Per questo motivo bisogna reinventare i formati e cercare di riprendere l’attenzione dei consumatori. Come? Cambiando il modo di raccontarsi. Una sola azione non è abbastanza per coinvolgere i consumatori di oggi. Oltre a contenuti che sfruttino le nuove tecnologie, è necessario proporli in spazi pubblicitari meno invasivi, che propongano un impatto diverso e meno fastidioso, e utilizzare i dati. Sono questi ad aver dato vita alle campagne di maggior successo, grazie alla possibilità che offrono: capire il pubblico e le sue preferenze e dare un’idea della risposta a una comunicazione, con la possibilità di valutare e correggerne il tiro».

Il caso Spagna

Dopo aver disegnato uno scenario generale, Maymann scende nel dettaglio, proponendo alcuni esempi di storytelling pensato nella nuova maniera. Il primo proviene dalla Spagna: quando il governo ha approvato una legge che impedisce ai cittadini manifestazioni pubbliche, è stata lanciata una campagna in cui un esercito di ologrammi ha manifestato di fronte al governo. Ognuno di essi aveva il volto di un aderente, per un risultato inquietante ma molto efficace. Tanto efficace da aver fatto parlare i media di tutto il mondo.

Pepsi punta sull’augmented reality

Per rafforzare il concetto è salita sul palco Hassan, che ha mostrato il successo di una campagna di Pepsi Max basata sulla augmented reality. Attraverso un’installazione digitale sulla pensilina di una fermata del bus, il brand riproduceva ciò che succedeva al di là di quello che sembrava un vetro, ma inserendo situazioni spaventose quanto assurde. Una tigre che saltava su un uomo, un meteorite che pioveva dal cielo, l’attacco di un robot gigante, esattamente come se stessero succedendo davvero oltre il vetro. Le “vittime” della candid, una volta superata la sorpresa, hanno interagito con l’evento straordinario rappresentato generando un gran flusso di commenti e passaparola.

Ryot pronta ad aprire alla pubblicità

Anche Mooser ha partecipato allo show delle case history, dimostrando che non servono mezzi particolari per creare grandi storie. Un documentario, girato dalla sua società con iPhone e Go Pro, è stato inserito tra i nominati all’Oscar. Ma bisogna essere sempre in grado di reinventarsi e mantenere l’attenzione alta verso le novità: «Ryot ha creato grandi storie con realtà aumentata e virtuale, in zone di guerra e durante catastrofi naturali. Ora siamo pronti ad aprire all'advertising».


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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