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Smartphone, ecco com’è diventato il vero amico degli adolescenti italiani 3.0

Autore: Redazione


Uno studio svolto nell’ultimo lustro da “Progetto Massere - Sicurezza dei minori sul web” sulle abitudini tecnologiche dei giovani nel nostro paese sottolinea, fra le altre cose, il ruolo sempre più marginale di pc e del notebook. Tra i social media Instagram cresce, mentre Facebook cala

Giovani e giovanissimi alle prese con la rete, l’ambito social prediletto è quello presente su internet. Benvenuti definitivamente nella realtà virtuale. Preadolescenti e adolescenti, ecco la nuova generazione 3.0 d’Italia. Ricevono il primo dispositivo mobile a 12 anni, sono connessi quasi 24 ore su 24, utilizzano lo smartphone come dispositivo universale. Tra i social, prediligono Instagram e WhatsApp a discapito di Facebook che riscuote via via meno consensi. Dall’altra parte ricevono e si danno poche regole di comportamento e imparano da sé a connettersi in rete rimanendo esposti a rischi come cyberbullismo, sexting e vamping. La tendenza dei prossimi anni? Una sempre maggiore richiesta di garanzie e tutela della privacy da parte dei giovani stessi. Un campione di 2000 giovani tra i 10 e i 15 anni È quanto emerge da una ricerca condotta dal 2010 al 2016 su un campione di 2.000 tra ragazze e ragazzi tra 10 a 15 anni di età nelle scuole medie e superiori di Comuni in Provincia di Monza (Barlassina, Besana Brianza, Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Seregno, Seveso). I dati sono stati raccolti ed elaborati da “Progetto Massere - Sicurezza dei minori sul web”, associazione nata nel 2010 per iniziativa di Andrea Massa e Pierluigi Parravicini, che organizza corsi su rischi - ma anche opportunità - del web per alunni, genitori e insegnanti nelle scuole, in collaborazione con ULI - Utility Line Italia, uno dei più antichi ISP, fondato a Seveso nel 1995 da Vittorio Figini, da sempre impegnato nella diffusione di trasparenza e utilizzo consapevole dello strumento informatico. Smartphone, ormai classico regalo della prima comunione Nel dettaglio, la maggioranza dei ragazzi riceve il loro primo cellulare tra i 10 e i 12 anni (lo smartphone è diventato il classico regalo della prima comunione mentre fino a qualche anno fa lo era della Cresima). Una tendenza in crescita: dal 48% dei 10-12enni nel 2010, al 59% nel 2013, al 69% nel 2016. Diminuisce la percentuale di coloro che ne dispongono nella fascia 13-15 anni: 28% nel 2010, 21% nel 2013, 6% nel 2016. I ragazzi sono sempre più connessi. Lo erano l’8% nel 2010, il 67% nel 2013, il 96% degli intervistati nel 2016 afferma di disporre di connessione 24/24. Predomina e in crescita l’utilizzo dello smartphone utilizzato dal 2% nel 2010, dal 42% nel 2013, dal 62% degli intervistati nel 2016. Tendenza inversa a quella di pc/notebook, impiegato dal 93% nel 2010, dal 43% nel 2013 e dal 19% nel 2016.  La maggior parte degli accessi a internet passa da smartphone (i ragazzi affermano per comodità, privacy, multifunzionalità), quasi nessuno utilizza il pc ma lo sostituisce con device di nuova generazione come console e tv multimediali. Non ha più senso chiedere in quale ambiente della casa (cucina, studio camera) si connettono: grazie al wireless/4g e all’evoluzione dei telefoni cellulari i ragazzi accedono a  internet  ovunque. Facebook, il calo inaspettato del social per antonomasia Tra i social, cresce la diffusione di Instagram: dal 5% del 2014 al 55% del 2015 al 61% del 2016, e di WhatsApp, dal 15% del 2014 al 45% del 2015 al 96% del 2016. Ciò a discapito di Facebook: 55% nel 2014, 50% nel 2015, 42% nel 2016. In calo anche Twitter, peraltro di per sé già poco diffuso: 8% nel 2014, 3% nel 2015, 2% nel 2016. Si amplia la fascia di ragazzi i cui genitori concedono un tempo massimo di utilizzo: 15% nel 2010, 25% nel 2013, 33% nel 2016. In calo coloro che affermano di “non avere regole”, seppure il dato rimane alto: 70%  nel 2010, 63% nel 2013, 61% nel 2016. Si riduce la fascia di chi afferma di avere imparato a navigare: dal 55% del 2014 al 48% del 2016. All’opposto cresce il numero dei genitori che dichiara di farsi carico di insegnare: dal 14% del 2014 al 24% del 2016. Un ragazzo su due sostiene di avere imparato a usare internet da solo, anche se negli ultimi anni, grazie a una lieve diminuzione del gap digitale, i genitori sono il riferimento per il 25% degli intervistati. In base alle previsioni nei prossimi anni consuetudine diffusa, educazione e consapevolezza con lo strumento web a tutti i livelli della società, determineranno una sempre maggiore richiesta di garanzie e tutela della privacy in particolare da parte dei giovani stessi.

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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