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Nasce Upgrade Italia, piattaforma di eventi tematici verticali e contenuti premium

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Il primo appuntamento è con Upgrade Mobile summit

“Non so di preciso quale sia stato l’anno del mobile, ma non c’è dubbio su quale sia il suo decennio: il prossimo”. Questa previsione, raccolta nei corridoi dell’edizione 2016 del Dmexco, sintetizza con efficacia quelle che dovrebbero essere le preoccupazioni principali per ogni responsabile marketing (ma anche vendite, Crm, It e così via) nei prossimi anni. Perché chi, come il sottoscritto, ha partecipato all’ultima fiera tedesca ha potuto anche comprendere in maniera definitiva quale sarà il canale che dominerà a tutti i livelli il rapporto tra le aziende e i propri clienti negli anni a venire. Oggi, e nei prossimi 18 mesi, in cui il 75% degli accessi alla rete arriveranno via smartphone, occorre decifrare con attenzione, e con un orizzonte il più prossimo possibile, le innumerevoli trasformazioni in atto nel recinto del digital e saperne intuire le conseguenze su tutte le attività che hanno (o avranno) nel mobile il proprio centro di gravità. Non si tratta più, infatti, di nuovi telefonini o nuovi servizi smart, o della semplice differenziazione tra canale di comunicazione e canale di vendita. Stampa

Mobile come accesso principale a qualsiasi contenuto

Il fenomeno è molto più pervasivo e trasversale e sta cambiando radicalmente l’intero ecosistema delle relazioni sociali che, ormai, si fonda tutto attorno allo smartphone. Le opportunità di business che questo potentissimo touchpoint offre sono innumerevoli e declinate in numerosi ambiti tecnologici e industriali: crm, payment, localizzazione, raccolta dati e così via. E in ognuno di essi, l’arrivo in massa (o la maturazione) della domanda ha messo in moto una serie di “onde d’urto” che spostano ogni volta le frontiere del mercato, spesso riplasmandone il contenuto, privando i marketers e persino gli stessi attori del mercato digitale, di punti di riferimento tecnologici ed economici. Dal punto di vista dei media, ad esempio, se pure stiamo assistendo alla consacrazione definitiva del mobile quale canale di accesso principale al video e pressoché a ogni altra forma di contenuto, siamo ancora in attesa di conoscere il destino della televisione, che con la prossima diffusione delle smart tv potrebbe essere destinata a giocare ancora (di nuovo) un ruolo chiave. E in entrambi i canali, la lotta per la leadership sui contenuti tra editori e piattaforme è in pieno svolgimento. Allo stesso modo, anche il più giovane settore dei pagamenti digitali sta vivendo una fase di profonda trasformazione, che deve ancora far emergere con chiarezza quali saranno le tecnologie, gli attori (del digitale o del finance) e i modelli di consumo che prevarranno nell’immediato futuro. Così le aziende che in maniera lungimirante e accorta vogliono investire o anche solo muovere i primi passi nella digitalizzazione dei propri punti di contatto con la clientela, si ritrovano profondamente disorientate, fin dalla scelta del fornitore più adatto alle proprie esigenze. Occorre sottolineare come un ruolo importante nel diradare i dubbi dovrebbero averlo anche la stampa specializzata e le associazioni di settore, entrambe delegate per natura alla diffusione della conoscenza sia tecnica, sia di mercato. Ma la crisi economica, la velocità delle trasformazioni tecnologiche e il sempre più frenetico ingresso di nuove aziende ha reso questo compito più arduo e molto meno profittevole rispetto al passato. Negli anni più recenti la nostra attenzione (insieme a quella degli operatori) è finita per cadere sugli aspetti più “commerciali” del processo di domanda-offerta, con un conseguente impoverimento culturale dell’intero tessuto produttivo e un gap che continua a crescere nei confronti del resto dei Paesi digitalizzati. schermata-2016-09-21-a-15-58-50

Invertire la rotta con un “Upgrade” sul digitale

  Occorre, dunque, che il “Sistema Italia” o per lo meno la sua parte più evoluta, colmi questo divario di conoscenza quanto prima e per farlo c’è bisogno del contributo di tutti gli attori. Per tale ragione, dopo oltre 15 anni di impegno nel settore del marketing digitale, abbiamo deciso di dare vita ad Upgrade, spin-off di Newsco Multimedia nato con l’obiettivo di far compiere un vero e proprio “Upgrade” alle aziende italiane che necessitano di digitalizzare i propri processi di comunicazione e vendita, raggruppandole intorno a una piattaforma multimediale di eventi e contenuti premium insieme ai (migliori) fornitori di servizi del settore digital. Una mission e una vision ben espresse nel nome e conseguite in primo luogo attraverso eventi tematici verticali, affiancati dalla pubblicazione di insight e ricerche, guide pratiche e analisi di mercato, materiale esclusivo e inedito, realizzato in collaborazione con partner scientifici innovativi e qualificati. Il primo degli argomenti che Upgrade affronterà, l’universo del mobile con le sue innumerevoli opportunità e le sue molte minacce per interi settori merceologici, sarà al centro dell’Upgrade Mobile Summit, convegno di formazione in programma il prossimo 18 novembre a Milano, nella storica cornice di Palazzo Mezzanotte. Una giornata in cui analizzeremo insieme, alla presenza di oltre un centinaio di aziende, quanto c’è di nuovo e di buono nei settori della comunicazione digitale, del crm, del digital payment, conoscendo nuovi strumenti e best practices digitali, e tentando insieme di prevedere gli scenari prossimi venturi del digital. Il tutto attraverso una formula relativamente nuova per il nostro mercato: quella del convegno a pagamento. Una strada “in salita” che abbiamo voluto intraprendere, consci dell’esigenza di maggiore cultura tecnologica e sulla base delle indicazioni ricevute proprio dagli operatori di mercato che abbiamo incontrato in questi anni. Di Upgrade Mobile Summit e di tutto ciò che potremo fare per voi torneremo a parlare nei prossimi giorni. Se nel frattempo volete sapere meglio di cosa si tratta, andate a vedere su Upgradeitalia.com. Ma non dimenticate di annotare la data nella vostra agenda e, soprattutto, di farci un grande “in bocca al lupo”.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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