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Digital People, sessanta video interviste di qualità per raccontare le azioni delle aziende italiane nell’ambito digitale

Autore: Redazione


L’ideatore dell’osservatorio sui brand digital e sul loro ruolo nella rete e sui social network, Fabio Guzzano, traccia un bilancio dopo più di un anno di collaborazione con DailyNet

Dopo un’interessante collaborazione con DailyNet che si protrae ormai da più di un anno, Fabio Guzzano, ideatore di Digital People e direttore creativo di Upgrade Multimediale, traccia un bilancio dell’osservatorio sui brand digital e sul ruolo che essi hanno nella rete e sui social network. Guzzano cura la regia di tutte le interviste di Digital People e ha come obiettivo quello di raggiungere e poi superare un livello di qualità elevato in termini di contenuti e aspetto di ogni video intervista.  

Fare emergere le attività digitali dei brand

«Digital People - spiega - nasce a fine 2013 con l’obiettivo ambizioso di raccontare con delle videointerviste cosa stanno facendo le aziende in Italia in ambito digital. Nessuno fino a quel momento lo ha mai fatto in modo sistematico. Desideriamo che emergano le attività digitali dei brand e che sia molto chiara la loro strategia di comunicazione verso le persone digitali. Un tema caldo di cui pochi parlano. Non si va mai a fondo su chi è una “persona digitale”. Per noi è sia chi vende sia chi compra, sia il titolare del brand sia il consumatore: entrambe sono a pieno titolo “persone digitali”. Oggi grazie alla penetrazione che il web ha raggiunto nella vita di ciascuno di noi, è possibile non venire mai in contatto con un brand ma amarlo ugualmente. È possibile che anche chi non può permettersi di acquistare un marchio costoso, lo segua comunque online, mettendo like, condividendo. photo

Percezione dell'azienda come una serie di persone digitali

Per il brand questa è una “persona digitale”, ben conosciuta nelle sue abitudini. Con tutto quello che ne può conseguire in termini di strategia di comunicazione, per esempio attraverso il programmatic. Dall’altro lato, il consumatore percepisce l’azienda come una serie di persone digitali che lavorano affinché il marchio sia un “love brand”. Ecco che si crea una relazione elettronica o, appunto, digitale. In questa relazione online quello che viene raccontato in realtà emerge da post, like, condivisioni; si costruisce così un vero e proprio mosaico digitale della propria personalità. L’azienda, per esempio su Instagram, stimola e parla con le persone attraverso tessere fotografiche».  

Descrivere il digitale con l'analogico

Guzzano ha deciso quindi di raccontare questa relazione digitale tornando all’analogico, con interviste di 10 domande suddivise in tre parti uguali. La prima incentrata sul brand e sulla sua storia, la seconda sulle attività aziendali di digital marketing, la terza sul rapporto con i social e abitudini di consumo online dell’intervistato. In sintesi si parla di cosa fa il brand, di come sono percepite le persone dietro ad esso e delle strategie avviate per aumentare l’interazione. «Non abbiamo velleità giornalistiche, la notizia può esserci oppure no. A volte accade che i brand che intervistiamo ci raccontino del quotidiano, altre del nuovo progetto. Fabio Guzzano Fabio Guzzano

Offrire un panorama a 360°

Un esempio fra tanti è quello di L’Oréal, grande multinazionale i cui marchi all’interno del gruppo hanno avviato vasti programmi digital sia per la donna sia per l’uomo, con un’attività ecommerce molto spinta anche nel nostro Paese dove esistono strategie sottili e dinamiche locali molto precise. Più in generale, in questi due anni di attività abbiamo intervistato tanti brand cercando di muoverci in molte direzioni per offrire una panoramica a 360°. Ragionando su qual’è il fattore emergente nel mondo digital, non siamo rimasti ancorati a un settore o a una tipologia di figura professionale ma abbiamo spaziato da realtà come Coca-Cola fino a Moschino o Radio Deejay. Faccio un altro esempio, abbiamo intervistato Saturnino Celani che da musicista è diventato da qualche anno anche amministratore delegato di un suo brand di occhiali: ha assunto una prospettiva diversa rispetto al passato, da se stesso a un prodotto, ha osservato le dinamiche della comunicazione digitale e si è trasformato in una persona digitale. Con Andrea Illy invece abbiamo imparato come si fa a cogliere opportunità nel mondo digital: in occasione di Expo una macchina del caffè espresso si è trasformata in un’app per selezionare la propria miscela e realizzare un caffè personalizzato».  

Registrate ben 60 interviste

  Ogni intervista di Digital People è curata nel dettaglio per garantire un’alta qualità grazie a un uso sapiente di audio, video e luci e una strumentazione professionale. A oggi sono state registrate più di 60 interviste, di cui DailyNet è stato lieto di ospitare ampia parte per condividerla con i propri lettori. Nel prossimo futuro ci attende una riprogettazione del sito di Digital People con l’obiettivo di un aumento del traffico delle visualizzazioni anche grazie all’individuazione di nuovi target e alla scelta di proporre estratti da tre minuti delle interviste, maggiormente fruibili per chi ha poco tempo.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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