Un recente articolo pubblicato dal Wall Street Journal svela come i due colossi si stiano facendo la guerra sull’imparzialità e l’oggettività della propria offerta
Wpp e Omnicom si sfidano per conquistare gli investimenti media digitali promettendo i migliori strumenti tecnologici, di analisi e di erogazione per rispondere al desiderio di trasparenza dei clienti. Nell’ambito di una recente riorganizzazione, in particolare, GroupM (network di agenzie media di Wpp) ha definito la sua offerta di servizi digitali “completamente aperta e trasparente”.
Le accuse di Annalect di Omnicom
Secondo un articolo pubblicato dal Wall Street Journal, la rivale Annalect, unità digitale centrale di acquisto e dati di Omnicom, si è affrettata ad armare il suo staff con spunti di discussione nel caso i clienti facciano domande sull’offerta rinnovata del concorrente. In un documento fatto circolare internamente, Annalect afferma: “È interessante notare come la riorganizzazione di GroupM arrivi alcuni mesi dopo la perdita di account di lunga data come Volkswagen e AT&T a causa dell’approccio data-driven di Omnicom”. Nella nota, Annalect promuove i propri strumenti proprietari e spiega che mPlatform e il nuovo approccio di GroupM replicano quello che Annalect ha “fatto per anni.”
Conflitto d’interesse
Il documento di Omnicom descrive inoltre gli investimenti di Wpp in compagnie media e proprietarie di dati come soggetti a un “conflitto di interesse”. Wpp quindi starebbe, secondo Annalect, cercando di creare un “nuovo walled garden di dati” che compete con le piattaforme di media e di dati di Google, Facebook e Amazon. La strategia di Annalect, al contrario, è stata quella di creare un collegamento con le grandi aziende di tecnologia per accedere vere accesso ai loro dati. Annalect sostiene anche di avere accesso ad altri dati personali attraverso la sua partnership con Neustar.
La replica di Gleason
Brian Gleason, recentemente nominato amministratore delegato di mPlatform, ha ottenuto il documento di Annalect e lo ha distribuito ai suoi dirigenti. Nella sua corrispondenza, ha criticato Annalect di essere “al 100% dipendente dalle sue partnership”, soprattutto nel caso di Neustar. “Questo crea un grande fattore di rischio perché l’intera strategia è completamente fuori controllo”, ha scritto Gleason. GroupM, come Annalect, sta cercando quindi di convincere i clienti dell’oggettività, accuratezza e imparzialità dei propri dati.