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Quando l’intuizione diventa certezza

Autore: Redazione


L’azienda leader in Europa nel mobile advertising interverrà all’Upgrade Mobile Summit, con uno speech del suo heas of sales Nicolò Palestino. Alcuni spunti sulle differenze tra un approccio di branding tradizionale rispetto a uno sviluppato sulla base dell’analisi dei dati e degli insight

Widespace, attiva in Italia dal 2014, si posiziona come player tecnologico legato al mondo del mobile advertising in grado di offrire soluzioni di targeting che coinvolgono sistema operativo e piattaforma presenti sul mercato mobile. La reach mobile di Widespace in Italia raggiunge il 72% della smartphone population. La maggior parte degli strumenti utilizzati dai marketer di tutto il mondo opera secondo i cookie standard, escludendo quindi per limiti tecnologici tutta la reach iOs M-web. La DMP di widespace è in grado di elaborare sia cookie sia device-id e quindi garantisce una reach qualificata incrementale a chi decide di effettuare pianificazioni vertical mobile. Nel 2016 Widespace ha lanciato la propria soluzione programmatic che permette di distribuire formati reach media mobile attraverso editori premium in PMP (private market place). Summit, questo il nome della piattaforma, prevede sia l’utilizzo di strumenti full-stack sia di “stand alone modules” in modo da essere compatibile con le esigenze di advertiser e trading desk offrendo soluzioni self service e managed. Video, Viewability, 0% traffic fraud e DMP sono i 4 punti di forza della nuova proposta tecnologica.  Nicolò Palestino, head of sales di Widespace in Italia, interverrà in qualità di relatore alla prima edizione di Upgrade Mobile Summit (sito), l’evento che si terrà il prossimo 18 novembre a palazzo Mezzanotte, dove parlerà delle differenze tra un approccio di branding tradizionale rispetto a uno sviluppato sulla base dell’analisi dei dati e degli insight. «Nel mondo digital assistiamo pressoché quotidianamente al ripetersi di un errore comune - anticipa lo stesso Palestino -: l’applicazione di modelli usati per l’offline all’online. Il branding non ha fatto eccezione. Infatti ancora oggi ci imbattiamo in situazioni in cui il branding viene visto semplicemente come la distribuzione di un messaggio pubblicitario da indirizzare a un determinato target: ciò significa che si dà per scontato che chi atterra, ad esempio, su una testata femminile sia interessato all’acquisto di cosmetici. Questo è un approccio superato che nei nostri giorni non vale più nemmeno per la comunicazione tradizionale, figuriamoci per quella digitale. Oggi gli operatori del mercato pubblicitario possono ottimizzare i propri investimenti facendo leva sui dati che permettono di approfondire la conoscenza del pubblico in maniera molto specifica. E’ necessario però essere dotati degli strumenti giusti per interpretare e analizzare questi dati. Per questo Widespace è da tempo impegnata a sviluppare strumenti capaci di analizzare una grandissima mole di dati in modo da poter determinare se un utente è interessato o meno al brand che comunica attraverso la nostra piattaforma. La nostra tecnologia è in grado di elaborare e valutare fino a 200 parametri in 20 millisecondi per decidere se esporre l’utente ad un particolare messaggio. Il risultato è un concreto beneficio dell’impatto di una campagna».

Nicolo Palestino Nicolo Palestino

Qual è l’importanza della tecnologia nel mobile branding?

«Il branding, la relazione tra un brand e un consumatore, si compone di molti ingredienti. Il più importante è sicuramente avere la consapevolezza che un determinato marchio, attraverso il proprio prodotto o servizio, può sopperire a una necessità o a un desiderio di un utente. Dal punto di vista del brand significa, quindi, raggiungere solo utenti che desiderano quel prodotto, far associare a un consumatore quel preciso marchio che è la soluzione dei suoi bisogni. Queste considerazioni valgono anche quando si comunica attraverso dispositivi mobili e anche in questo caso sorge la necessità di poter contare su strumenti capaci di analizzare un volume immenso di dati relativi a chi naviga, agli interessi e allo storico di interazione con i brand. Di nuovo sorge quindi la necessità di poter avere accesso ad avanzate tecnologie di intelligenza artificiale che possano prendere decisioni in tempi brevissimi. La nostra dmp va appunto in questa direzione: prevede i gusti dell’utente in modo da suggerire, attraverso l’advertising, un prodotto giusto a chi effettivamente ne ha bisogno.

L’importanza dell’interattività in una campagna mobile

«Un device mobile, lo smartphone in particolare, viene utilizzato con dinamiche molto diverse dal desktop, e la soglia di attenzione di un utente è molto bassa, quindi è difficile avere un forte impatto utilizzando dei formati statici o con qualità visiva bassa. L’interazione è uno stimolo grandissimo e una metrica di interesse molto più rilevante del semplice click. Secondo i dati provenienti dalle nostre campagne, quando un utente interagisce con un formato dinamico l’effetto di “brand Recall” è fino al 30% superiore ad un formato standard».

upgrade

Come è possibile avere il controllo sul tipo di pubblico che l’annuncio mobile raggiunge?

«Ci sono due percorsi che si possono scegliere quando si tratta di selezionare il target: il primo, più tradizionale, nasce dalla convinzione di alcuni inserzionisti di conoscere al 100% le caratteristiche e le abitudini dei propri consumatori. Ad esempio un brand può voler comunicare solo in determinate aree geografiche a utenti esclusivamente femminili tra i 18 e i 24 anni. In questo caso la tecnologia, non solo quella di Widespace, permette di selezionare tutti questi parametri in fase di pianificazione. Il secondo percorso, invece, necessita l’ascolto dell’utente “leggendo” i modelli di comportamento in rete. È facile intuire ad esempio che se un gruppo di device-id nelle ultime settimane ha navigato esclusivamente su testate sportive, ha cercato informazioni su automobili, rasoi, e interagito con alcuni messaggi pubblicitari di marchi sportivi sia il target potenziale di un brand automotive. Se queste informazioni vengono elaborate e interpretate da una piattaforma in grado di analizzare una scala di 200 parametri, a quel punto l’intuizione diventa certezza».

Quali caratteristiche deve avere un partner editoriale di qualità oggi?

«Reach, cura nei contenuti, e selezione ristretta di partner pubblicitari sono sicuramente le caratteristiche principali. Gli editori più grandi in Italia, quelli con cui collaboriamo, sicuramente hanno una forte attenzione su ognuno dei punti. Noi poi andiamo incontro ai nostri publisher lavorando per continuare a sviluppare soluzioni innovative per l’ottimizzazione degli investimenti e per garantire ambienti 100% “Brand Safe” in cui pubblicare gli ad dei nostri clienti».


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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