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WeChat Italia, c’è WeToBusiness per la gestione di tutto l’advertising

Autore: Redazione


Andrea Ghizzoni, country director per il nostro Paese, ha affermato che «La novità di questi ultimi giorni è la possibilità di poter pianificare campagne sulle properties di Tencent senza più doversi rivolgere alle agenzie cinesi accreditate». La società indipendente, invece, offrirà diversi servizi tra cui la progettazione della pubblicità e il target profiling

Andrea Ghizzoni Andrea Ghizzoni

La filiale italiana di WeChat, il servizio di messaggistica per mobile e desktop, ha annunciato che d’ora in poi potrà pianificare direttamente campagne adv su tutte le properties di Tencent, colosso media cinese di cui WeChat è parte, senza doversi rivolgere ad agenzie cinesi accreditate. Andrea Ghizzoni, country director per il nostro Paese, ha parlato con DailyNet per spiegare l’universo della piattaforma, soffermandosi sui risultati raggiunti fino a ora e sulle sfide proposte dal nuovo anno.

Dopo due anni e mezzo dal lancio in Italia, quali sono i numeri di WeChat? E a livello globale? I numeri di WeChat dal momento del lancio sul mercato italiano sono costanti e sempre positivi. A livello globale al momento siamo a 650 milioni di utenti attivi al mese con una percentuale di penetrazione del mercato cinese di circa il 93%, tutto questo in solo 5 anni di vita. WeChat in Cina non è solo un’applicazione di messaggistica ma parte integrante della vita quotidiana, basti pensare che ogni giorno sono condivisi circa 3 miliardi di post su Momenti.

Come si declina la vostra offerta Sia sul fronte italiano sia su quello internazionale? wechat logoWeChat è sicuramente la punta di diamante tra i prodotti di Tencent, che al momento è la prima internet company in Cina e Asia e quarta al mondo. Però la novità di questi ultimi giorni è la possibilità di pianificare campagne sulle properties di Tencent - che grazie ad asset come l’app di messaggistica WeChat, il portale QQ.com, il social Qzone raggiunge ogni giorno 800 milioni di utenti in Cina – senza doversi rivolgere, come avveniva finora, alle agenzie cinesi accreditate, con tutte le difficoltà operative che tutto questo comportava. A supportarci in Italia al momento c’è WeToBusiness, società indipendente (tra i soci ci sono Retex ) che agisce da reseller ufficiale in Italia dei prodotti Tencent e che è in grado di assistere aziende italiane interessate a utilizzare WeChat o a comunicare sui media Tencent, offrendo servizio come per esempio la progettazione di campagne, la mediazione culturale, i target profiling, la revisione dei materiali e il monitoraggio giornaliero della campagna.

A fronte della nascita di diverse app di instant messagging, che cosa propone WeChat in più delle altre? E dov’è – se c’è ancora – il confine tra app di messaggistica istantanea e social network tradizionalmente intesi? WeChat si differenzia dalle altre applicazioni di messaggistica per la completezza dei servizi che offre al suo interno. WeChat consente ai propri utenti di chattare, condividere e giocare all’interno di un’unica piattaforma in maniera divertente e dinamica, offrendo un’esperienza interattiva con impostazioni di sicurezza e privacy personalizzabili secondo le esigenze di ciascun utente.  La piattaforma supporta e migliora l’interazione social grazie alle funzioni “Walkie Talkie”, “Chiamata Audio” e “Chiamata Video”. Inoltre, gli utenti possono condividere le proprie esperienze attraverso “Momenti”, l’esclusivo social wall di WeChat. Si unisce inoltre il lato social e di messaggistica a quello Business, grazie agli Account Ufficiali. Aziende e Brand hanno la possibilità così di interagire con i propri follower fornendo loro un servizio one-to-one e one-to-many attraverso l’invio di messaggi diretti e news. Da non dimenticare la caratteristica per cui in Cina WeChat è al momento la prima fra tutte cioè il wallet interno che consente transazioni in denaro di ogni tipo, dall’acquisto di beni e servizi allo scambio di soldi tra privati.

Quali sono le modalità di monetizzazione? WeChat fino a pochi mesi fà monetizzava unicamente  attraverso servizi, come i pagamenti attraverso il wallet in app e la vendita di giochi e stickers. Da pochi mesi a questa parte è stata inserita l’adv all’interno dell’applicazione.

Quali sono i formati pubblicitari più richiesti dal mercato sulla vostra piattaforma? E quali sono, invece, quelli che voi consigliate? Al momento su WeChat vi sono due formati: banner all’interno degli account ufficiali e adv in Moment.  WeChat però non è l’unico media Tencent su cui è possibile progettare le proprie campagne pubblicitarie. I media Tencent coprono il 90% del mercato social media in Cina ed è possibile pianificare sulla maggior parte di essi, come QQ e QZone.  Il nostro consiglio è quello di avere il proprio target il più chiaro possibile perché la possibilità di targetizzazione è molto elevata, basti pensare che il CTR medio è di 1.7.

Nel 2016 avete in programma attività pubblicitarie, sia online sia offline, per far conoscere i servizi e incentivare i download? Al momento in Italia non abbiamo in programma di effettuare nessuna attività pubblicitaria online o offline, il focus per il momento rimane lo sviluppo lato business. Qual è il budget dedicato alle operazioni adv? Percentuale sull’anno scorso? Nell’ultimo anno non abbiamo effettuato nessuna operazione di adv particolare per incentivare il download dell’applicazione e per il prossimo anno sarà lo stesso.

Come sarà il vostro anno in termini di comunicazione? Eventuali partnership o progetti? Il programma di quest’anno è di concentrarsi sempre di più nello sviluppo delle attività più prettamente business e commerciali sia per WeChat sia per l’intero gruppo Tencent. Cercando di far conoscere il più possibile le potenzialità di adv sui media Tencent.

Raggiunta una determinata espansione sul mercato, in che modo gestite e monitorate la reputazione di WeChat on e offline? La nostra web reputation è monitorata tramite blind interview sui principali social network e sull’analisi del sentitment online. In questo ci supporta una business unit di Digital Retex, The Real Face, che monitora il buzz e il sentiment online tramite applicativi propri.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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