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Webranking festeggia 18 anni

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Il fondatore Nereo Sciutto fa il punto sull’universo dell’agency

Fondatori Webranking Stefano Caffagni, Nereo Sciutto e Andrea Storchi È difficile oggi immaginare un’industry digitale - o meglio un mondo - in cui non esistevano ancora i colossi del web, Google in primis, per non parlare di tutto quell’universo composto dai social media. Fare un salto indietro di quasi vent’anni e pensare di non poter associare la ricerca online al search engine targato Big G - solo per citare uno dei numerosi servizi in cui la company negli anni è diventata leader a livello globale - o di entrare su internet senza sbirciare a distanza gli amici su Facebook, sembra davvero di parlare di un’era preistorica. Ma si sa, quando si parla del comparto del digitale, il tempo è tiranno e un progetto che prima richiedeva molti anni di studi, e altrettanti per la realizzazione, ora è possibile metterlo in piedi in breve tempo e ciò permette di creare nuove possibilità di business e valori di mercato. In una parola? Disruption. Quel concetto di “Move fast and break things” che la Silicon Valley ha fatto proprio, dando nuova linfa alle variabili “idee”, “tempo” e “denaro”, e di cui già qualche tempo prima se ne respirava il profumo e la forza rivoluzionaria in terra emiliana. È così che, dall’olfatto fine e da una passione per l’ingegneria informatica dai tratti visionaria di Nereo Sciutto, Stefano Caffagni e Andrea Storchi, è nata nel 1998 Webranking, quella che oggi è la più grande agenzia indipendente di Search Marketing e che lo scorso 27 marzo ha festeggiato il raggiungimento della maggiore età, prima di tutti. Google, infatti, sarà maggiorenne in autunno, mentre per YouTube, Facebook e Instagram la strada è ancora lunga, dal momento che hanno alle spalle meno di dieci anni di storia. Il raggiungimento di questo importante traguardo, a cui ci si arriva in uno stato di salute ottimo - il fatturato 2015 è cresciuto da 5 a 7 milioni di euro -, è sinonimo non solo di una riconosciuta leadership e autorevolezza conquistate nel campo SEO, SEM e Web Analytics, ma rappresenta anche «il momento opportuno per dar vita a una serie di cambiamenti sostanziali che riguardano un nuovo posizionamento nel mercato e un rinnovamento complessivo della brand identity, dal nuovo logo al restyling del sito che ci permetterà di raccontare meglio la nostra evoluzione», come ha affermato il presidente della società. Di questo e di tutto l’universo Webranking, di ieri di oggi e di domani, ne ha parlato Nereo Sciutto insieme a DailyNet. Nereo_Sciutto Nereo Sciutto Momento di cambiamenti «Se pensiamo che l’industry digitale è relativamente giovane e che noi ci siamo dentro fin dai suoi esordi ci fa capire che abbiamo imboccato la strada giusta e che lo è anche la direzione di marcia. A distanza di diversi anni, 18 per l’appunto, trovo questo mercato sempre più stimolante e sfidante perché non ci sono né modelli di business né esempi da emulare. È un mondo in cui le idee viaggiano talmente velocemente che non c’è tempo per fermarsi a copiare ciò che fanno gli altri. Per noi esserci, ed esserci da sempre, è motivo di orgoglio e ci fa capire perché l’expertise di Webranking è andata consolidandosi nel tempo. Ma per rimanere ai livelli alti a cui abbiamo abituato i clienti, e anche noi stessi accettando sfide di crescente difficoltà e qualità, abbiamo colto questa occasione per ripensare posizionamento e immagine con uno sguardo sul mondo, senza comunque stravolgere il nostro DNA. A questo proposito, pur rimanendo le attività di SEO, SEM e Web Analytics il nostro core business nel quale siamo leader, da tre anni a questa parte, in concomitanza con l’affacciarsi della tecnologia programmatica sul mercato, Webranking ha allargato il proprio raggio d’azione. Perciò oggi siamo in grado di proporci alle aziende come un trading desk che si muove acquistando in modo intelligente, al miglior prezzo e veicolando il messaggio giusto al momento giusto, sfruttando le potenzialità della tecnologia programmatica». “Searchalizzazione” «La search è da sempre programmatic in quanto ne rappresenta una sua naturale evoluzione», è questo ciò di cui sono convinti in Webranking. «Se agli inizi la search era vista in competizione con la display adv, oggi i termini di ragionamento si sono ribaltati, nel senso che i sistemi programmatici sono parte integrante dell’ecosistema search, poiché entrambi hanno come principale obiettivo quello di gestire la complessità. E in un contesto in cui la quantità di informazioni a disposizione del cliente continua a crescere a dismisura, un approccio data driven è indispensabile. Il mondo della display advertising da sempre si serve dei dati, i quali devono essere utilizzati per ottimizzare le scelte di pianificazione e comunicazione al fine di migliorare l’efficienza delle campagne online e soddisfare gli obiettivi del cliente. Perciò, è più opportuno dire che è tutto il sistema del media planning che si è avvicinato alle nostre expertise e che ci permette di definirci un centro media digitale guidato dai dati». Logo interoIl rebranding «Ho infine deciso che era il momento di rivitalizzare il nostro logo, ripensandolo in un’ottica più moderna e spendibile sui social media. In passato già due volte ci avevamo messo le mani ma mai in maniera così decisa, segno che stiamo entrando concretamente in un’altra fase della nostra storia. Anche il sito è stato oggetto di un’importante operazione di restyling: grafica più snella, dal forte impatto iconico e una maggiore semplicità nella navigazione. Tra le tante novità anche il neonato blog “Pausa Pranzo Webranking”, un modo per consentire a tutte le persone di conoscerci meglio e di farsi conoscere partecipando alla discussione, in modo informale ma schietto, come fosse davvero una pausa pranzo insieme». Un successo costruito sulle persone «Le persone sono da sempre al centro del nostro progetto, prima ancora del mero sviluppo tecnico, per la buona riuscita dei progetti è indispensabile che entrambi gli elementi trovino la giusta sinergia e gli uni siano di supporto agli altri. Tutto ciò in Webranking succede e a parlare per noi più che le parole sono principalmente i fatti, com’è nel nostro stile. Nella formazione dei nostri collaboratori, infatti, abbiamo investito molte delle nostre energie, sia in termini di tempo sia di risorse economiche. Già da molto tempo almeno un pomeriggio lavorativo alla settimana è dedicato a momenti di formazione, tanto che nel 2015 abbiamo investito 250 mila euro consentendoci di partecipare a oltre 20 eventi in giro per il mondo. Il mercato è globale e noi ci stiamo adattando perché vogliamo giocare un ruolo da protagonisti fuori dai confini nazionali. A livello locale, inoltre, la nostra expertise ci permette di definirci anche professori, in quanto abbiamo sviluppato molte competenze uniche e costruito relazioni solide con molti importanti atenei e business school. Le collaborazioni più recenti riguardano il Master IAB dell’Università Cattolica e quello in Data Science alla Bologna Business School». Audience e partner, ieri e oggi «Tutto il mercato è cambiato e, parallelamente, si sono trasformate le audience e i partner con i quali abbiamo avuto a che fare. Nel primo caso, se negli anni ’90 c’è stata la prevalenza di un sapere tecnico relativo alla SEO, in quindici anni lo scenario si è evoluto in una direzione che privilegia, al contrario, lo storytelling, perciò la parte comunicativa che va ad affiancarsi alle strategie di marketing. Per quanto riguarda, invece, il tipo di cliente con cui lavoriamo, Webranking ha conosciuto una trasformazione dettata in parte dalle esigenze del mercato e in parte da scelte strategiche intraprese. Se agli inizi c’erano maggiori - se non esclusivi - spazi di crescita e sviluppo nel settore turistico e classified perché il web lo si utilizzava soprattutto in questi contesti, da qualche anno a questa parte, invece, abbiamo scelto di lavorare con aziende prestigiose e dal profilo prevalentemente internazionale. Il fashion è il settore con il quale oggi abbiamo maggiori rapporti: è un mondo complicato e stimolante, ma sono questi i progetti che ci piacciono perché in queste occasioni riusciamo a tirare fuori il nostro meglio. La nostra filosofia, infatti, ci spinge a curare un numero selezionato di progetti, circa 50 all’anno, ma dal carattere alquanto sfidante. Un’altra differenza che ho riscontrato rispetto ad anni fa è che mentre prima ci si muoveva in un ambito che definirei “digital su digital”, ora la priorità è lavorare su un duplice binario, ossia “digital su store”, perché i clienti hanno bisogno specialmente di omnicanalità e integrazione tra tutti i touch point con la propria audience».

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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