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Web: editori e digital company si confrontano su contenuti e profilazione

Autore: S Antonini


"Il dato è tratto": ne parlano i player più importanti del mercato all'Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano

Se il contenuto è il re, il possesso e la gestione dei dati relativi ai consumatori di tale contenuto - vale a dire la profilazione degli stessi - sono cruciali per qualsiasi strategia di marketing, di sviluppo e in definitiva di successo per le aziende editoriali, native digitali o meno, del mercato media italiano. Le analisi dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, presentate ieri durante il convegno “Internet Media: il dato è tratto”, hanno evidenziato la stretta relazione tra un sistema digitale in grande espansione sul fronte degli investimenti - nel 2016 è prevista una crescita dell’11% - e la necessità di acquisire e gestire la conoscenza sempre più approfondita degli utenti. Sul tema si sono confrontati alcuni player tradizionali della industria dei contenuti e alcuni nativi digitali. Mediaset, per esempio, punta sul controllo dei propri contenuti e della loro distribuzione, combinato con lo sviluppo della raccolta dati. Mediaset pensa multipiattaforma «Presidiamo online la nostra offerta generalista con l’on demand di Video Mediaset e andiamo a cercare utenti attraverso accordi di distribuzione con alcune piattaforme da Tiscali a MSN - spiega Emanuele Callioni - RTI Interactive Media - e raccogliamo dati chiedendogli agli utenti che vogliono fruire di contenuti lunghi. In questo modo manteniamo l’offerta gratuita ma facciamo in modo che ci diano informazioni per la profilazione. Il vero nodo della questione è l’acquisizione di competenze in azienda, che oggi non ci sono. Lo sviluppo in corso è la ideazione e realizzazione di contenuti già pensati per la distribuzione multipiattaforma». La Rai si trasforma in digital media company Anche la Rai punta sui contenuti, in un’ottica di servizio pubblico che oggi significa promuovere la domanda di digitale, in modo che vengano superati i problemi di banda larga e di digital divide che oggi affliggono il Paese. Giovanni Scatassa, vicedirettore marketing Rai, ha infatti ricordato che «la Rai si impegna verso la diffusione della cultura digitale, sia attraverso la trasformazione in digital media company capace di veicolare i propri contenuti di qualità su tutte le piattaforme e per tutti i target, contribuendo a soddisfare bisogni di comunicazione sempre più specifici e variegati, sia attraverso la creazione di un portale digital unico e in grado di fornire i grandi contenuti Rai del presente e del passato free e con esperienza d’uso sempre più personalizzata». Gli OTT “sfruttano” i contenuti altrui Un altro trend evidenziato dall’Osservatorio è la concentrazione di advertising online nelle mani degli over the top come Google e Facebook, senza che però questo porti un reale valore ai fornitori di contenuti che di fatto generano l’adv come ha sottolineato Sergio Maria Fasano, direttore della divisione Licenze e Servizi Centrali della Siae. Mediamond, aggregare contenuti per competere con gli OTT In questo contesto ci si chiede quale spazio ci sia per i player italiani e l’amministratore delegato di Mediamond Davide Mondo spiega che attraverso l’accordo con Yahoo e l’acquisizione di Banzai concessionaria ed editore di riferimento si sono procurati i grandi numeri necessari a competere, sia sul fronte delle audience sia sul fronte della profilazione. Rai punta sulla crossmedialità Francesco Barbarani, direttore unit Web e Radio di Rai Pubblicità afferma che la concessionaria vanta una «posizione di rilievo nel mercato digital, grazie anche al crescente sviluppo di progetti crossmediali basati su una forte sinergia con l’editore Rai. I nostri dati di raccolta dell’online dei primi 5 mesi del 2016 sono incoraggianti e sottolineano una continua crescita del formato video. Risultati positivi determinati principalmente da due driver d’eccellenza: contenuti di qualità e KPI pubblicitari di valore. Se guardiamo a Sanremo, The Voice, il Giro D’Italia e agli Europei 2016, l’offerta digital di Rai Pubblicità è sempre andata in sold out. Il nostro sforzo è di garantire un prodotto pubblicitario in linea con il livello qualitativo dei nostri contenuti editoriali al fine di consegnare al mercato un risultato che soddisfi inserzionisti e utenti». Espresso, Subito ed eBay A proposito di aggregazioni, Matteo Gelati - a capo della Marketing Digital Division del Gruppo L’Espresso - ha sottolineato che altre grosse operazioni (Gruppo Espresso ha recentemente acquisito La Stampa e Il Secolo XIX) sono possibili sempre con l’obiettivo, tra gli altri, di presidiare il mercato ottimizzando le audience. Al giro di tavolo ha partecipato anche Claudio Campagnoli, Sales Director di Subito: «Stiamo cercando di affermarci come media, puntando su un ruolo di intermediario tra mondo online, che è il nostro DNA, e mondo offline». Matteo Longoni, head of advertising Southern Europe di eBay, ha riportato l’attenzione del ruolo dei dati per lo sviluppo di strategie di marketing. Su questo tema, almeno in Italia, incombe l’ombra della mancanza di professionalità adeguate, altro aspetto del digital divide che affligge il Paese.

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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