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Vivendi fa ricorso al Tar contro la delibera Agcom; Mediaset torna ad avere il 100% di Premium

Autore: Redazione


Il gruppo francese ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro la delibera del 18 aprile con cui l’Authority gli aveva concesso un anno di tempo per ridurre entro il 10% la quota in Telecom Italia o nella stessa Mediaset

Vivendi, come da attese, ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro la delibera Agcom dello scorso 18 aprile con cui l’Authority aveva concesso al gruppo un anno di tempo per ridurre entro il 10% la partecipazione in Telecom Italia  (23,9%) oppure quella detenuta in Mediaset  (29,9%), avendo violando il cosiddetto Tusmar. Alla mezzanotte di ieri scadeva il termine entro cui Vivendi avrebbe dovuto comunicare all’Agcom il percorso della sua riduzione nel capitale del Biscione che, in base alle ricostruzioni circolate in questi giorni negli ambienti finanziari, dovrebbe avvenire attraverso il congelamento dei diritti di voto eccedenti il 9,9% in Mediaset con il trasferimento in un trust.

Vivendi, fino a poco prima della scadenza di mezzanotte di ieri, non ha commentato le anticipazioni. Intanto, si avvicina la data dell’assemblea degli azionisti di Mediaset, in programma mercoledì 28 giugno, che prevede all’ordine del giorno l’approvazione della delega al consiglio di amministrazione per l’esecuzione di un buyback fino al 10% del capitale. Attualmente le azioni proprie rappresentano il 3,795% del capitale totale della società.

Le prossime mosse di Vivendi e Mediaset

Le azioni per partecipare all’assemblea dovevano, come detto, essere depositate entro la giornata di ieri e quindi oggi si dovrebbe conoscere con quale quota si presenterà Vivendi e se il flottante presente in assemblea sarà superiore al 10%, con la possibilità, quindi, di approvare il buyback inserendo la cosìddetta clausola “whitewash” che permette di non escludere dal capitale sociale ordinario le azioni proprie acquisite; tutto questo, ovviamente, se la delega verrà approvata in assemblea dalla maggioranza dei soci diversi dal socio di riferimento e se sarà presente in assemblea almeno il 10% del flottante (attualmente il flottante di Mediaset  è il 30%).

Nel caso la delibera venisse approvata con il voto favorevole di almeno il 50% dei soci di minoranza, ad esclusione, quindi, di Mediaset  e Vivendi, sopra al 10% del capitale, Mediaset potrebbe, allora, procedere al buyback senza far scattare l’obbligo di opa né per Fininvest né per la conglomerata francese. Nel caso in cui Mediaset ottenesse il voto favorevole dei soci di minoranza e acquisisse azioni proprie fino al 10% del capitale, Fininvest raggiungerebbe il 43,92% dei diritti di voto, mentre Vivendi sarebbe al 32%. A quel punto, Fininvest potrebbe procedere ad acquisti fino al 5% del capitale entro maggio 2018, raggiungendo il 48,9% dei diritti di voto senza far scattare l’obbligo di opa. L’eventuale approvazione del buyback rappresenterebbe, secondo gli analisti, una notizia potenzialmente positiva per il titolo Mediaset, che al momento, in Borsa, viene scambiato a quota 3,448 euro (+0,41%). Proprio ieri Equita ha ribadito il rating “hold” e il target price a 3,9 euro per azione, Banca Akros ha sancito “neutral”, con un prezzo obiettivo a 4 euro, lo stesso giudizio di Mediobanca  Securities, che però allinea un target price a 4,20 euro.

Mediaset rilancia, ora ha il 100% di Premium

Intanto, Mediaset torna ad avere in mano il 100% di Premium: ieri, infatti, la tv del Biscione ha annunciato di essere tornata in possesso di tutta la pay.tv. “Rti-Mediaset ha acquisito la partecipazione pari all’11,1% di Mediaset Premium Spa in capo all’operatore spagnolo Telefónica - si legge nel comunicato rilasciato dalla stessa Mediaset -. Al termine dell’operazione Rti-Mediaset detiene il 100% del capitale sociale di Mediaset Premium Spa”. Mediaset aveva ceduto la quota a Telefónica nel gennaio 2015, per un corrispettivo di 100 milioni di euro. La stessa Telefónica, inoltre, non era intervenuta nell’aumento di capitale dello scorso maggio per circa 142 milioni, da utilizzare per riportare il segno positivo nel patrimonio netto dopo il rosso da 384 milioni di euro del bilancio 2016.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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