PTA Group e Windtre Business monitorano i data analytics dei flussi di mobilità nei grandi centri commerciali
PTA Group e Windtre Business hanno avviato un progetto di monitoraggio dei flussi di mobilità in oltre 65 centri commerciali sul territorio italiano, attraverso le tecnologie di data analytics. PTA Group, azienda con esperienza trentennale nel mercato internazionale del retail e concessionaria leader nel mercato digital-out-of-home nei centri commerciali, insieme a Windtre Business per lo sviluppo strategie di marketing mirate grazie ad un approccio data driven. I big data analytics, infatti, rappresentano uno strumento fondamentale nell’orientare le decisioni di business, sia per le imprese private che per le pubbliche amministrazioni. In particolare, Mobility Analytics è un’avanzata soluzione di big data che utilizza le informazioni raccolte dalla rete mobile Windtre, in forma completamente anonima e aggregata, e sofisticati algoritmi statistici; inoltre, fornisce strumenti efficaci e personalizzati a supporto delle strategie commerciali digitali.
Pattern ed evidenze sociodemografiche
Per potenziare la value proposition di PTA Group, Windtre Business ha sviluppato un algoritmo ad-hoc con cui identificare il potenziale di vendita degli spazi pubblicitari in gestione esclusiva di PTA all’interno dei centri commerciali. La soluzione fa leva sullo studio dei pattern di mobilità e delle caratteristiche sociodemografiche dei visitatori dei luoghi in cui sono collocati gli annunci. La big data platform consente a PTA di restituire dati di frequentazione attraverso una survey, costante e certificata, di tutte le dinamiche inerenti il customer journey all’interno dei centri commerciali in concessione. I dati possono essere consultati tramite una web-dashboard interattiva, realizzata con un’interfaccia semplice e intuitiva. “Insieme a Windtre, l’obiettivo di PTA Group è quello di consolidare la leadership nel mercato di riferimento DOOH all’interno dei mall italiani e restituire ai clienti, nel più ampio spettro di quelli che sono i nostri servizi, un approccio data driven che possa essere di assoluto valore aggiunto in ogni singola attività che il centro commerciale oggi svolge - racconta Cesare Pozzini, Responsabile divisione DOOH di PTA Group -. Lo strumento può essere, inoltre, utilizzato per tutte le attività di specialty leasing che ne avvalorano la bontà e lo rendono un valido strumento, facilmente consultabile dal gestore del mall stesso”. “La tecnologia dei big data analytics rappresenta una grande opportunità di trasformazione dei modelli business, perché consente di realizzare strategie commerciali efficaci, supportate da informazioni accurate e reali sulla base di algoritmi e indicatori che possono essere personalizzati per lo specifico cliente”, aggiunge Leonardo Cotronei, Head of Marketing 5G, M2M, IoT e Data Analytics di Windtre -. Nel caso di PTA Group possiamo contribuire alla definizione di campagne pubblicitarie mirate, basate sugli interessi dei potenziali clienti grazie all’enorme quantità di dati aggregati sulla mobilità e sulle abitudini di consumo a cui possiamo accedere, nel completo rispetto della privacy, come operatore leader del mercato mobile italiano”.
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Skeepers: l’utilizzo dei video per aumentare le conversioni degli e-commerce
I contenuti video per e-commerce hanno ormai assunto un ruolo predominante nel mondo web, incrementando la conversion di un prodotto fino al +80%. (fonte: ninja.it). Passando da semplici video di unboxing a recensioni dettagliate, i contenuti video permettono alle aziende di raggiungere il proprio pubblico di riferimento attraverso esperienze dinamiche e immersive, riflettendo la sempre più crescente richiesta di trasparenza, autenticità e informazioni utili. Ma come è iniziato tutto? Skeepers, la tech company leader nella creazione di esperienze di acquisto autentiche attraverso User Generated Content (UGC), ci spiega l’evoluzione dei contenuti video per e-commerce e le previsioni sul futuro.
L’impatto dei video di unboxing
Gli studi dimostrano che i consumatori sono più propensi a effettuare un acquisto dopo aver guardato un video di unboxing poiché, oltre a suscitare una sensazione di entusiasmo e di attesa simile all’emozione che si prova scartando un regalo, fornisce informazioni utili circa l’aspetto, il funzionamento e l’attrattiva generale di un prodotto. È stato inoltre riscontrato che le esperienze di unboxing positive generate dagli stessi consumatori contribuiscono a creare un senso maggiore di fiducia e di fedeltà verso il brand, avendo a portata di mano un contenuto con il quale chiunque ci si possa identificare. Per questo motivo, numerose aziende hanno riconosciuto subito il potenziale di marketing dei video di unboxing e li hanno integrati nelle strategie e-commerce per migliorare la customer experience e incrementare le vendite. Con l’evolversi delle preferenze dei consumatori, ormai sempre più critici, e la crescita dell’e-commerce, si è osservata un’evidente predilezione per i contenuti video con feedback più esaustivi e dettagliati, fondamentali in settori come beauty, technology e pharma. Per i consumatori, le recensioni di questo tipo sono risorse utili che li aiutano a compiere decisioni d’acquisto consapevoli, permettendo a ognuno di scegliere i prodotti più in linea con le proprie esigenze e preferenze. Per i brand, invece, le recensioni prodotto approfondite rappresentano l’opportunità di mettere in risalto i punti di forza distintivi dei prodotti e differenziarsi dai competitors, aggiungendo al contenuto parole chiave, migliorando il posizionamento organico e, di conseguenza, le conversioni.
Collaborazioni tra brand e influencer
Attraverso le collaborazioni con gli influencer, i brand possono sfruttare le abilità uniche di storytelling dell’influencer e attingere al loro bacino di follower per creare recensioni coinvolgenti che incrementino l’engagement e le vendite. Gli studi dimostrano che il 69% dei consumatori è più propenso a fidarsi dei suggerimenti degli influencer piuttosto che della pubblicità tradizionale. L’autenticità, la trasparenza e la risonanza emotiva che gli influencer infondono nelle loro recensioni contribuiscono ad alimentare un senso di fiducia e credibilità nel pubblico, che si traduce in maggiore fedeltà nei confronti del brand e in una percezione positiva dello stesso. Automatizzando la produzione di UGC è possibile pubblicare video all’interno di tutte le pagine dei prodotti del negozio online del brand, collegando direttamente il video ad una possibile conversione sull’e-commerce. Che siano condivisi sui social, sulle pagine prodotto, o nelle campagne via e-mail, i contenuti video generati dai consumatori contribuiscono a “umanizzare” il brand e a creare un senso di appartenenza tra i clienti.
Tendenze e previsioni
Con il progredire della tecnologia e l’evolversi delle preferenze dei consumatori, possiamo aspettarci esperienze di video recensioni ancora più immersive e interattive. Le tecnologie di realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR) potrebbero assumere un ruolo di maggiore rilievo e consentire ai consumatori di provare virtualmente i prodotti prima dell’acquisto, riducendo al minimo il divario tra l’esperienza d’acquisto online e quella offline. Oltre a ciò, le raccomandazioni video personalizzate, basate sulle preferenze e sulle abitudini d’acquisto individuali, potrebbero diventare più comuni, arricchendo la customer experience nel suo complesso e aumentando i tassi di conversione. Vista la costante ascesa dell’influencer marketing e l’importanza sempre maggiore dell’autenticità e della trasparenza, prevediamo che le recensioni video realizzate da influencer continueranno a occupare un ruolo di primaria importanza nel panorama e-commerce, influenzando i comportamenti dei consumatori e la percezione dei brand.
https://www.dailyonline.it/it/2023/skeepers-lutilizzo-dei-video-aumentare-conversioni-degli-commerce
Microsoft, una mano per il futuro competitivo delle aziende: Copilot la soluzione GenAI
Intelligenza artificiale come bacchetta magica, come spauracchio, come soluzione, come opportunità con vista sul futuro. AI, GenAI, ormai basta la parola, ma non è così: vantaggi e tranelli sono sempre dietro l’angolo e occorre una mano d’aiuto per capire quali siano le reali possibilità. Un brand come Microsoft delinea i possibili tragitti dell’innovazione, anche nel nostro Paese, e presenta Copilot per Microsoft 365, soluzione al servizio della crescita delle aziende italiane. Di cosa si tratta? Chiediamo lumi a Martina Pietrobon, Direttrice Modern Work di Microsoft Italia (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).
Come si sta muovendo Microsoft nel campo dell’AI e del Web3.0?
«Microsoft è leader per quanto riguarda GenAI e Copilot, che noi vediamo proprio come un co-pilota, un aiutante integrato nelle nostre applicazioni, quelle che usiamo tutti i giorni, una soluzione che ci permette di essere a fianco delle aziende, per aiutarle a essere competitive e ad attirare nuovi talenti».
Quai vantaggi porta affidarsi al Copilot?
«È uno strumento che Microsoft ha lanciato quasi un anno fa, disponibile in Italia dal 22 novembre scorso; è sempre più utilizzato e i nostri dati ci dicono che il 77% di chi lo utilizza non riuscirebbe più a rinunciarvi, mentre il 70% ha assistito a un effettivo aumento della produttività. Copilot viene utilizzato nelle mansioni più ripetitive e libera spazio per la creatività».
Quai tipologie di aziende o quai mercati potrebbero giovarsene di più?
Circa 200 aziende italiane l’hanno già adottato. Facciano qualche esempio: nel campo dell’HR il Copilot aiuta a creare job spotting, comparazioni di cv, ma anche nel Finance permette un lavoro più approfondito sui dati, è un reale sostegno nei capitolati di gara. Nel marketing, Copilot è usato per la creazione di post social, per la messa a punto delle ricerche, snellisce attività quali power point, excell e analisi di mercato. Con Copilot è possibile creare eventi da zero, tra inviti e analisi dei partecipanti. Ma sono soltanto esempi, le funzioni che si possono ricavare sono tantissime. Il vantaggio che porta l’AI è enorme, si pensi che ogni dollaro investito in Europa in progetto con intelligenza artificiale generano un ROI medio di 3,3 punti più alto. A questo punto è anche scontato ripetere che perdere un simile treno significherebbe essere meno competitivi».
Come vi muovete invece sul fronte della sostenibilità?
«Ci poniamo in prima linea sull’argomento e l’AI aiuta nella limitazione degli sprechi e nella ricerca di una maggiore efficienza. E poi, non dimentichiamo che Microsoft si è posta l’obiettivo di essere carbon zero entro il 2030».
AI e occupazione: tra ansie e preoccupazioni, quali lavori sta “inventando” ‘intelligenza artificiale e quai figure professionali state cercando o ritenente che serviranno in un prossimo futuro?
«L’AI è un servizio, un co-pilota, non qualcosa che ci sostituisce. In un simile contesto, diventano fondamentali le soft skills, utili per capire, per esempio, come porre bene una domanda affinché il Copilot risponda in maniera sempre più precisa, ma perché questo accada serve l’ingegno umano».
L’Italia è cresciuta su fronte dell’innovazione, può competere o è ancora frenata?
«Secondo una ricerca recente di Microsoft, le aziende italiane sono allineate all’Europa e anzi stiamo adottando i servigi dell’AI per il 73% rispetto al 67% di media europea, quindi possiamo dire di essere addirittura davanti».
Microsoft offre soluzioni, si prodiga anche nella formazione?
«Abbiamo lanciato AI L.A.B, iniziativa attraverso la quale facciamo incontrare i migliori partner e le aziende italiane, un momento di scambio, di conoscenza, un percorso che stiamo facendo insieme al mercato italiano».
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