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Il Sole 24 ORE: nel 2016, ricavi a 284 mln e perdite per 92. Il CdA chiede ricapitalizzazione fino a 70 mln

Autore: V Parazzoli


L’organismo di cui sono presidente Giorgio Fossa e a.d. Franco Moscetti ha approvato il bilancio degli scorsi 12 mesi e suggerisce a Confindustria il ripristino del capitale sociale

L’aveva promesso entro questa settimana e ieri l’ha fatto. Il CdA del Sole 24 ORE, sotto la presidenza di Giorgio Fossa, ha approvato i risultati di bilancio al 31 dicembre 2016. I dati di mercato dello scorso anno – recita il comunicato della società di cui è a.d. Franco Moscetti - presentano un trend ancora in flessione rispetto al 2015 sia per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria sia per le diffusioni dei quotidiani. Il mercato pubblicitario di riferimento chiude il 2016 con una flessione del 3,5%. Il trend è trainato al ribasso dall’andamento negativo della stampa (-6,1%), con i quotidiani in contrazione dell’8,0% (netto tipologia locale) e i periodici del 4,0%, e dalla flessione di internet (-2,3%). Solo la raccolta pubblicitaria della radio è positiva (+2,3%; fonte: Nielsen – gennaio-dicembre 2016). I più recenti dati di ascolto relativi al mezzo radiofonico, con riferimento al 2016, registrano un totale di 35.504.000 ascoltatori nel giorno medio, con una crescita del 1,4% (+486.000) rispetto al 2015 (GfK Eurisko, RadioMonitor). La crisi economica protrattasi per un lungo periodo ha determinato una crescente difficoltà della domanda finale nei mercati principali del Gruppo, imprese, famiglie e professionisti.

Giorgio Fossa

Principali dati consolidati del gruppo 24 ore

Risultati consolidati al 31 dicembre 2016 Nell’esercizio 2016, il Gruppo 24 ORE ha conseguito ricavi consolidati pari a 284,1 milioni di euro e si confronta con un valore rideterminato pari a 316,2 milioni del 2015, con una diminuzione di 32,1 milioni. Tale variazione è attribuibile per 13,3 milioni al deconsolidamento delle controllate Newton Management Innovation e Newton Lab. Al netto della variazione di perimetro, i ricavi consolidati registrano un calo di 18,7 milioni (-6,2%), principalmente riconducibile al calo dei ricavi pubblicitari, pari a 10,5 milioni (-8,3%) e alla diminuzione dei ricavi derivanti dalla vendita dei prodotti cartacei, pari a 9,9 milioni (-16,4%). Il margine operativo lordo (ebitda) è negativo per 27,5 milioni e si confronta con un risultato rideterminato positivo di 0,8 milioni di euro del 2015. Tale variazione è dovuta principalmente al calo dei ricavi e a oneri non ricorrenti pari a 10,2 milioni, oltreché a minori proventi operativi. L’ebitda al netto degli oneri non ricorrenti è pari a -17,3 milioni.

Il risultato operativo (ebit) è pari a -74,3 milioni e si confronta con un ebit rideterminato di -15,5 milioni nel 2015, e include oneri non ricorrenti pari a 36,2 milioni, di cui 18,9 relativi a svalutazioni effettuate in seguito alle risultanze dell’impairment test. L’ebit al netto degli oneri non ricorrenti è pari a -38,1 milioni. Gli ammortamenti ammontano a 20,8 milioni contro i 17,3 del 2015, in aumento di 3,5 per effetto principalmente dal cambio di stima della vita utile di alcune attività immateriali su indicazione della società di revisione. L’ebit include inoltre oneri non ricorrenti relativi al deconsolidamento di Newton per 2,7 milioni e minusvalenze pari a 2,1 milioni, relativi principalmente ai beni dismessi in seguito al rilascio della sede di Pero per la disdetta anticipata del contratto di locazione. Hanno inoltre impatti sull’ebit il write off di software e licenze per 2,1 milioni e la svalutazione dell’avviamento Cultura per 0,3 milioni. Il risultato netto attribuibile ad azionisti della controllante è pari a -91,9 milioni e si confronta con un risultato negativo rideterminato di 25,6 milioni del 2015. Al netto degli oneri non ricorrenti netti il risultato netto è pari a -44,3 milioni.

Il Gruppo 24 ORE a fine 2016 presenta un patrimonio netto negativo per 11,7 milioni, con una diminuzione di 98,9 milioni rispetto a quello del 31 dicembre 2015, che ammontava a 87,2. La diminuzione del patrimonio netto è dovuta per: - 6,3 milioni di euro agli effetti del cambio retrospettivo di principio contabile relativo alle banche dati e alle correzioni di errore precedentemente descritte e relative al 2015; - 91,9 milioni per effetto della perdita del 2016; - 0,7 milioni per effetto di altre variazioni, principalmente per la valutazione attuariale del TFR. La posizione finanziaria netta è negativa per 50,7 milioni, che comprende il debito residuo complessivamente pari a 6,8 milioni, relativo alla contabilizzazione del sale and lease back della rotativa di Bologna, e si confronta con un valore rideterminato di -33,9 milioni al 31 dicembre 2015, in peggioramento di 16,8. Da segnalare l’incasso anticipato, pari a 24,5 milioni, del vendor loan, avvenuto a marzo 2016. Il Gruppo, in accordo con lo IAS 8, ha ritenuto opportuno rettificare i dati retrospettivamente, modificando i valori comparativi.

Evoluzione prevedibile della gestione

Il progetto di bilancio rileva una situazione di patrimonio negativo per 11,0 milioni e conferma la sussistenza della situazione prevista dall’articolo 2447 del codice civile, già annunciato.A tal proposito, il CdA, nelle prossime settimane, provvederà a convocare l’assemblea degli azionisti per l’adozione dei provvedimenti di cui al predetto articolo e le opportune deliberazioni per la ricapitalizzazione della società. Il CdA ha individuato una pluralità di interventi concorrenti, il cui esito favorevole è ritenuto idoneo a realizzare gli obiettivi di risanamento aziendale e finanziario della società. In particolare, si prevede di proporre all’assemblea un’operazione di ripristino del capitale sociale a valori positivi e di rafforzamento patrimoniale per un importo fino a 70 milioni (inclusivo di eventuale sovrapprezzo), che risulta necessario e sufficiente a ripristinare l’equilibrio finanziario e patrimoniale della società e su cui l’assemblea sarà chiamata a esprimersi e deliberare nel corso della medesima seduta che sarà convocata per l’approvazione del bilancio 2016. Tali deliberazioni saranno assunte dall’assemblea sulla base di una situazione patrimoniale aggiornata al 28 febbraio 2017, che rifletterà i risultati della società a tale data di riferimento.

Il CdA ha inoltre avviato le opportune interlocuzioni con le banche allo scopo di concordare una eventuale rimodulazione del proprio indebitamento finanziario atto ad assicurare il mantenimento dell’equilibrio finanziario della società e a realizzare il ripristino di condizioni di redditività e di creazione di valore per gli azionisti. Pur consapevole dell’esistenza di fattori d’incertezza, che possono far sorgere dubbi sulla continuità aziendale e sulla capacità del Gruppo di continuare la propria operatività nel prevedibile futuro, il CdA, anche in considerazione dello stato delle trattative a oggi avviate e la disponibilità fino a oggi dimostrata dalle banche finanziatrici a mantenere il proprio supporto alle necessità della società (impregiudicato l’espletamento di tutti i rilevanti processi decisionali all’interno di ciascuno di tali soggetti), dopo aver effettuato le opportune verifiche, ritiene che vi sia la ragionevole aspettativa che la società possa proseguire nella propria attività e concludere con successo l’aumento di capitale, che - come detto – assicurerebbe l’equilibrio strutturale e di lungo periodo della società, e realizzerebbe i presupposti per il successo delle azioni di natura industriale previste dal Piano industriale 2017-2020, approvato il 20 febbraio 2017.

Per questi motivi, il CdA ha redatto il bilancio consolidato 2016 nel presupposto della continuità aziendale, mantenendo i valori iscritti all’attivo e senza effettuare quelle ulteriori specifiche svalutazioni e accantonamenti che altrimenti sarebbero dovuti in uno scenario di interruzione dell’attività. Il CdA – conclude la nota - svolgerà un costante monitoraggio sull’evoluzione dei fattori presi in considerazione ai fini della formulazione del giudizio in merito alla continuità aziendale. Qualora dovessero emergere nuovi elementi tali da far ragionevolmente ritenere probabile che le azioni individuate non possano giungere a una positiva definizione, il CdA stesso provvederà immediatamente ad apportare le conseguenti modifiche al progetto di bilancio, dandone prontamente comunicazione al mercato.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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