Il manager, che guida la società da giugno, potrebbe lasciare anche prima dell’assemblea del 14 novembre per il nuovo CdA proposto dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Di Source si occupava della diffusione delle copie in blocco solo all’estero
Il Sole 24 Ore potrebbe arrivare alla scadenza dell’assemblea del 14 novembre (in prima chiamata) per la nomina del nuovo CdA indicato dall’azionista di controllo Confindustria priva del suo attuale a.d., Gabriele Del Torchio, che lascerebbe la carica assunta nello scorso giugno, a meno che non riceva precise rassicurazioni sul suo mandato, anche sulle altre figure di vertice.
Ispezione della Consob
Del resto, se è vero che ha ricevuto nei giorni scorsi la fiducia da parte del presidente dell’organismo degli industriali, Vincenzo Boccia, lo è altrettanto il fatto che la sua nomina è avvenuta nel periodo in cui, alla presidenza del Gruppo editoriale, c’era Giorgio Squinzi che poi, a sua volta, ha lasciato la carica a inizio mese. Nel frattempo, tra le altre vicende, è successo che la Procura di Milano ha aperto un fascicolo d’indagine a “modello 45”, cioè senza ipotesi di reato né indagati, al momento, sulla situazione contabile del Sole 24 Ore stesso. E proprio ieri, c’è stata in via Monte Rosa un’ispezione anche della Consob (in merito alla quale, nel pomeriggio, il Gruppo si è limitato a ribadire: “Massima trasparenza, massima tranquillità, massima collaborazione, siamo un libro aperto”).
E se Del Torchio lasciasse?
Al di là degli apprezzamenti più o meno formali, quindi, anche Del Torchio non sembra più di tanto far parte della squadra su cui - sotto la guida di Giorgio Fossa come nuovo presidente - Boccia punta per il rilancio del Sole 24 Ore. Se Del Torchio (che ha avuto anche dei problemi di salute) lasciasse, Confindustria, il cui Consiglio Generale aveva definito i membri del nuovo CdA lo scorso 12 ottobre, dovrebbe provvedere all’indicazione di un altro consigliere, che potrebbe essere già il nuovo a.d. o una “testa di legno” che dovrebbe poi lasciare il posto al manager che verrà prescelto per questo ruolo.
Volti per la carica
Tra i nuovi consiglieri candidati, del resto, l’unico che ha un profilo per ricoprire questa carica è l’ex d.g. della Rai Luigi Gubitosi che, però, ha già chiarito la propria indisponibilità in merito. Inoltre, Del Torchio non risulta essere propriamente uno “sponsor” dell’attuale direttore editoriale e responsabile del quotidiano, Roberto Napoletano che, pure, ha avuto a sua volta la fiducia da parte di Boccia, ma ha incassato la sfiducia da parte dei giornalisti. Per la cronaca, a suo tempo, in analoga situazione, il suo predecessore Gianni Riotta lasciò la carica due mesi dopo il voto dell’assemblea dei redattori, nel 2011.
Vincenzo BocciaGestione delle fantomatiche copie multiple digitali
Napoletano è anche l’unico della triade, che era composta anche dal presidente Benito Benedini e l’a.d. Donatella Treu, ancora al suo posto e, tra le altre cose, è quindi la più legittimata “memoria storica” di quanto è avvenuto sul fronte della gestione delle fantomatiche copie multiple digitali, la sospensione delle cui rilevazioni, decisa nello scorso aprile da ADS, ha colpito soprattutto Il Sole 24 Ore, che dichiarava di diffonderne così 109.000 a marzo, su un totale, sempre in quel mese, di 382.000, ovvero, quindi, quasi il 30% di un complessivo che, ad agosto, si è ridotto a 207.000 copie, di cui 103.000 digitali (70.000 singole e 32.000 di abbinate).
Ligio al regolamento in vigore
Rispondendo sulle colonne del quotidiano di domenica scorsa ad alcune domande poste dall’economista Luigi Zingales in merito in particolare proprio alle multiple digitali, il presidente pro-tempore, Carlo Robiglio, ha specificato che il Gruppo si è sempre attenuto al regolamento in vigore che “richiedeva la rilevazione dell’attivazione nell’anno dell’abbonamento (cosa che abbiamo puntualmente fatto) e non della frequenza di lettura”. In realtà, l’ultima parte di questa affermazione non si capisce a cosa sia riferita, visto che ADS non certifica la “frequenza di lettura” (semmai, piuttosto, Audipress), ma anche la prima parte è per lo meno poco chiara e sicuramente “dimentica” di citare la parola che, sempre nel regolamento, qualifica come “copie certificabili esclusivamente quelle corrispondenti ad utenze attivate verificabili”.
Il significato di "verificabile"
Più in specifico, il regolamento chiarisce che, per “verificabili, si intendono solo ed esclusivamente le singole utenze finali attivate e verificate dalla società di revisione nell’ambito di un contratto di vendita multipla sottoscritto da un unico acquirente”. E aggiunge che “l’avvenuta attivazione da parte dell’utente finale deve’essere sempre verificata dalla società di revisione attraverso il controllo, sul sistema informativo che gestisce l’effettiva distribuzione delle copie digitali, del log di sistema generato al momento della singola attivazione”.
Le cifre delle copie
Per quanto riguarda poi le contestate relazioni su questo fronte con la Di Source, Il Sole 24 Ore fa sapere che i rapporti sono terminati a luglio e che, tra il 2012 e il 2015, hanno rappresentato “poco più o meno del 5% del diffuso\venduto totale e con un impatto a margine inferiore allo 0,5% dei ricavi”. Ciò significa che le copie che sarebbero state diffuse dalla citata società inglese, stando sempre ai dati di marzo 2016, dovrebbero essere circa 20.000: cifra che, in proporzione, però, incide per quasi il 20% sul totale delle sole multiple digitali.
Utilizzata solo per le diffusioni all'estero
A una nostra specifica domanda in merito, Il Sole 24 Ore ha spiegato che Di Source (di cui per altro viene detto che “non è stato possibile risalire ai proprietari finali”) è stata utilizzata solo per le diffusioni all’estero, dove le multiple digitali erano abbinato al quotidiano digitale in inglese ItalyEurope24, “mentre, per tutte le altre, ci sono accordi diretti tra la casa editrice e singoli referenti come imprese, studi professionali o associazioni”. Comunque, sempre il Gruppo ha anticipato anche che, sulla questione, è in corso un’indagine interna i cui risultati saranno resi noti durante l’assemblea del 14 novembre.