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Viewability, metriche di misurazione e brand safety: Facebook fa sul serio

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In concomitanza con il Dmexco di Colonia l’azienda annuncia una serie di novità, oltre a nuovi strumenti a disposizione dei partner e degli inserzionisti pubblicitari: avviati colloqui con MRC e TAG

Viewability, metriche di misurazione e brand safety: sono questi alcuni dei temi all’interno dell’industry. Garantire a un advertiser tutto questo è l’obiettivo di tutti gli editori e delle piattaforme che vendono pubblicità online. È il caso di Facebook, che, dopo aver discusso con marketer e agenzie, ha deciso di intervenire in queste tre aree. Ad annunciarlo, in concomitanza con Dmexco in corso in questi giorni a Colonia, è Carolyn Everson, vp global marketing solutions del colosso social americano: la manager spiega come la novità sia pensata per mantenere la fiducia dei partner e dare loro la necessaria sicurezza.

“Questo è il motivo per cui oggi annunciamo nuovi standard di idoneità per la monetizzazione che forniranno un’indicazione chiara su quali tipi di editori e di creativi sono idonei a monetizzare su Facebook e sul tipo di contenuti che può essere monetizzato. Questi standard si applicano ai posizionamenti pubblicitari in cui il contesto potrebbe avere importanza, inclusi gli annunci in-stream e gli Instant Article”, ha scritto Everson. “E poiché i brand vogliono sapere anche dove vengono pubblicati i loro annunci, nei prossimi mesi inizieremo a offrire agli inserzionisti una reportistica post-campagna che identifichi chiaramente gli editori su cui sono stati pubblicati i loro annunci tra Instant Article, annunci in-stream e Audience Network”. Questi nuovi standard e strumenti, insieme, mirano a fornire agli inserzionisti la trasparenza e il controllo di cui hanno bisogno per gestire al meglio le proprie campagne.

Verifica aggiuntiva da parte di terzi

Dopo la serie di errori nelle metriche di reportistica, Facebook è finito nel mirino degli operatori che hanno accusata il social di mancata trasparenza. Nell’arco di un anno, la società ha rafforzato i legami con enti di verifica terzi e adesso, racconta Everson, sta cercando di ottenere alcune certificazioni da parte del Media Rating Council (MRC), l’organizzazione americana no profit di settore che rivede e certifica i servizi di misurazione dell’audience in tre aree chiave: la reportistica proprietaria (di Facebook in questo caso) legata alle impression dell’annuncio pubblicitario, le integrazioni da parte di partner esterni sulla viewability e, successivamente al lancio, la nostra nuova opzione di acquisto di video da due secondi. “La prima fase del processo di certificazione è attualmente in corso e il nostro piano è quello di procedere con gli step successivi”, ha scritto.

“Stiamo lavorando per ottenere, nei prossimi 18 mesi, la certificazione dell’MRC per gli annunci display e video su Instagram, Facebook e Audience Network per il conteggio delle impression, la misurazione della viewability e l’acquisto dei video da due secondi. Siamo impegnati a lavorare con i leader del settore in tutto il mondo per promuovere la qualità della misurazione pubblicitaria. Ad esempio, in Germania stiamo lavorando con l’AGF per trovare una nuova soluzione per misurare la reach attraverso diversi media.

Il nostro impegno per la misurazione e la verifica da parte di terze parti è chiaro. Abbiamo iniziato, già nel 2008, a lavorare con partner esterni di misurazione. Ad oggi abbiamo 24 partner nel nostro sistema di misurazione, come Oracle Data Cloud, Nielsen, Kantar Millward Brown e tre partner che misurano le viewability: Moat, Integral Ad Science e comScore. Siamo inoltre in procinto di aggiungere due nuovi partner di viewability, DoubleVerify e Meetrics.

Questi controlli e queste partnership consentono di verificare la viewability. Ci aiuteranno anche a fornire ai nostri partner pubblicitari le metriche più accurate. Sappiamo quanto sia importante fornire gli insight corretti ai nostri clienti in modo che possano concentrarsi sulla crescita del proprio business. Non siamo perfetti. Ma ci stiamo impegnando per essere sempre più precisi e questi sforzi per ottenere la verifica da parte di terzi consentono di individuare potenziali problemi”, prosegue Everson.

Brand safety

Un altro ambito caldo per Facebook, è quello che riguarda la sicurezza dei contenuti sulla piattaforma. Ogni secondo nuovi user generated content vengono caricati sul social e spesso non sono in linea con le regole della comunità, così come emerso da una recente inchiesta del Times of London. La prima mossa attuata dall’azienda è stato aggiungere 3.000 revisori, andando a raddoppiare l’attuale squadra. Non solo: “I nostri team stanno collaborando da vicino con terze parti, come DoubleVerify e Integral Ad Science, per garantire che gli strumenti e i controlli sulla brand safety che abbiamo creato rispondano alle esigenze dei nostri inserzionisti. DoubleVerify e Integral Ad Science stanno anche prevedendo modi più efficaci per supportare i requisiti dell’inserzionista e gestire i controlli di brand safety su Facebook. Inoltre, siamo in fase di adesione al programma Trustworthy Accountability Group (TAG) “Certified Against Fraud”, a conferma del nostro impegno a lungo termine per combattere le truffe su Facebook”, spiega ancora Everson.

Per quanto riguarda la brand safety, di solito, la vicinanza con alcuni contenuti potrebbe essere un problema per il posizionamento di certi annunci pubblicitari in cui la separazione tra il contenuto e la pubblicità potrebbe non essere così chiara, come ad esempio negli Instant Article e negli annunci in-stream su Facebook e nei posizionamenti di inserzioni nei siti degli editori e nelle app attraverso Audience Network. “Così, oltre ad offrire la possibilità di deselezionare alcuni posizionamenti e categorie, la prossima settimana cominceremo a rendere disponibile la reportistica pre-campagna. Una volta lanciato, questo strumento consentirà agli inserzionisti di avere un’anteprima dei partner che utilizzano gli Instant Article e i video in-stream su Facebook e degli editori che monetizzano i loro siti e le applicazioni tramite Audience Network. Per Audience Network, contiamo di rendere disponibile, entro ottobre, l’elenco completo degli editori presenti sui diversi formati. La reportistica post-campagna, invece, inizierà ad essere disponibile nei prossimi mesi”, conclude Everson.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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