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Sizmek: la psicologia della pubblicità nell’era dell’AI

Autore: Redazione


La società di cui è managing director Enrico Quaroni affronta il tema dell’applicazione della disciplina in campo advertising

La soglia dell’attenzione è in forte calo: la facilità di accesso a moltissimi canali da diversi dispositivi in ogni momento rende sempre più facile per gli utenti farsi distrarre e sopraffare dalla quantità di informazioni a disposizione. La situazione viene ulteriormente aggravata dal fatto che i dispositivi e le app sono progettati per attrarre l’attenzione degli utenti, guidandoli da una notifica a un’altra con l’intento di creare dipendenza. Psicologia, una disciplina “antica” L’applicazione della psicologia al marketing e al targeting dei consumatori non è una novità. Nel 1895, la rivista specializzata in pubblicità Printers’ Ink scrisse: “Probabilmente, se fossimo più saggi, il copywriter, come l’insegnante, studierebbe psicologia. Infatti, sebbene i due mestieri possano sembrare diversi, entrambi hanno un grande obiettivo comune: influenzare la mente umana”. Rilevanza e personalizzazione Le domande principali sono sempre le stesse: cosa spinge i consumatori a comprare qualcosa che hanno visto in una pubblicità? E come fa un’azienda a guidarli nel tradizionale percorso attenzione-interesse-desiderio-acquisto? La risposta è: rilevanza e personalizzazione. Tuttavia, in un mondo di pop-up, video virali e notifiche, il deficit dell’attenzione degli utenti è più grave che mai. I brand cercano di farsi vedere e ascoltare mentre la loro audience è distratta da molti altri contenuti. Gli esperti del settore stimano che l’utente medio sia esposto in media a 5.000 pubblicità ogni giorno. Come fare, quindi, a raggiungere i consumatori in questa nuova “economia dell’attenzione”? Messaggio, contesto, tempismo Gli utenti guardano o leggono solo i contenuti che arrivano nel momento giusto e riescono a colpire i loro interessi. La differenza, oggi, è che i brand possono consegnare le pubblicità al giusto utente con una precisione estremamente elevata, usando la giusta creatività nel contesto migliore per attirare l’azione. Non ci sono più scuse per le pubblicità intrusive e il 91% degli utenti dichiara di essere più infastidito oggi rispetto a due anni fa. Abbiamo a disposizione la tecnologia necessaria per assicurarci che le pubblicità siano coinvolgenti o almeno piacevoli. Dovrebbero essere percepite come un gentile invito all’azione e – ancora più importante per i marketer - dovrebbero dimostrare una comprensione approfondita di chi è l’utente e cosa gli piace. Ad esempio, la pubblicità dei biglietti di una partita vista da un appassionato di calcio nel momento e nel luogo giusto lo porterà probabilmente all’acquisto. Inviare, invece, la stessa pubblicità a un amante del ciclismo o del surf non sortirà sicuramente lo stesso effetto, specialmente se in quel momento si trova in cima a una montagna!”, ha commentato Enrico Quaroni, managing director Italy di Sizmek. Dettagli tecnici L’intelligenza artificiale rende questo approccio, personalizzato e basato sulla rilevanza, più semplice, immediato ed economicamente vantaggioso, permettendo di consegnare le pubblicità nel momento giusto su vasta scala. “Non è più necessario provare a indovinare, ora possiamo usare una combinazione di dati di prima e terza parte per individuare le persone che saranno interessate ai nostri prodotti e servizi. Inoltre, le piattaforme self-service offrono funzionalità di ‘creatività dinamica’, che creano pubblicità di dimensioni e formati diversi per tutti i principali dispositivi senza bisogno di intervento umano. Il processo di Dynamic Creative Optimization seleziona il prodotto con maggiori probabilità di avere successo, lo posiziona nella pubblicità giusta nel momento migliore per l’utente, e lo fa migliaia di volte ogni secondo”, ha proseguito Enrico Quaroni. Rimanere un passo avanti In questo modo, mentre i metodi tradizionali hanno difficoltà a risolvere il problema dell’attenzione, l’intelligenza artificiale consente agli inserzionisti di concentrarsi sui desideri degli utenti e offre ai brand una scorciatoia per i lunghi e complessi customer journey.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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