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RCS MG: da oggi L’Economia è in edicola, la prossima iniziativa è il rilancio di Sette diretto da Severgnini

Autore: S Antonini


Prosegue l’intensa stagione degli investimenti per l’azienda editoriale guidata da Urbano Cairo; il settimanale erede di Corriere Economia debutta con campagna di Hi! e il 30% di tiratura extra

Con il debutto, oggi, del nuovo settimanale L’Economia al posto dell’inserto Corriere Economia del Corriere della Sera, prosegue il filone dei grandi rilanci avviato da RCS MediaGroup dopo l’ingresso di Urbano Cairo come nuovo editore. Prima Oggi, poi Io Donna e, a breve, Sette. Il settimanale, affidato alla nuova direzione di Beppe Severgnini, sarà spostato al giovedì. Lo ha annunciato lo stesso Cairo durante la presentazione de L’Economia alla stampa e alla community degli investitori.

Nel mese di marzo - ha detto l’editore - la raccolta generata da questo progetto ha superato i 900 mila euro, più che raddoppiando la performance di Corriere Economia nello stesso mese dell’anno scorso. Un ottimo risultato per la divisione advertising, guidata da Raimondo Zanaboni, che ha migliorato le già buone performance di Corriere Economia. Per sostenere il lancio de L’Economia, che si presenta ai lettori come una vera a propria nuova testata, la RCS ha previsto un’extra tiratura del 30% e una campagna pubblicitaria firmata da Hi! Comunicazione, pianificata in tv su reti Rai, reti Sky in chiaro e La7, su radio (emittenti Finelco e Radio Italia) e stampa su mezzi propri. Da oggi fino a mercoledì, inoltre, L’Economia godrà di una distribuzione mirata negli aeroporti di Fiumicino, Milano, aerei e alberghi dove è reperibile anche il Corriere della Sera.

Urbano Cairo e Luciano Fontana

I dettagli del progetto di RCS

Come ha spiegato il direttore del quotidiano, Luciano Fontana, il nuovo settimanale è «bello, autorevole, ricco di inchieste e analisi, scritto con un linguaggio molto chiaro che aiuta a entrare nel mondo complicato dell’economia, e soprattutto promuove il confronto internazionale». Il target è quello medio-alto, alto spendente, dei professionisti e della classe dirigente, e può contare sulla diffusione di oltre 300 mila copie del quotidiano.

L’Economia è caratterizzato da una foliazione aumentata (64 pagine) e carta di pregio, grafica innovativa, grande uso dell’infografica e coinvolgimento di grandi firme che riempiono la prima sezione del giornale, tra cui Ferruccio de Bortoli, Tony Barber, editorialista del Financial Times, e Uwe Heuser, del settimanale tedesco Die Ziet. Il settimanale è diviso in quattro macrosezioni. Nella prima si trovano retroscena esclusivi, classifiche, storie aziendali e personaggi. La seconda area, dedicata all’innovazione, metterà al centro casi di successo imprenditoriale, realtà in evoluzione italiane e globali, raccontandoli attraverso i volti e le storie dei protagonisti. La terza sezione è dedicata alle imprese, piccole e grandi, e alla loro capacità di attraversare la crisi, con i casi di eccellenza. La quarta sezione è dedicata ai temi del risparmio, alle guide, agli investimenti, alla finanza personale, agli osservatori.

Inoltre, L’Economia è un progetto multimediale distribuito su carta, digitale e mobile, con una sezione dedicata sul sito del Corriere della Sera ed è collegata a EconomiaPRO, la piattaforma digitale innovativa dedicata esclusivamente a imprenditori, manager, professionisti e aziende.

I commenti dell’editore

Urbano Cairo ha sottolineato l’importanza di questo progetto per la costruzione di un sistema informativo autorevole. L’editore ha ribadito la grande attenzione ai costi che caratterizza la sua gestione, «per recuperare efficienza che ci aiuti a garantire il lavoro agli attuali dipendenti, mantenere gli impegni con le banche e ci permetta di valorizzare l’azienda». Oltre ai progetti editoriali già realizzati e quelli a venire, come il nuovo Sette, Cairo sta guardando al mondo del web e a come trarne valore: «Guardo a esempi di successo negli Usa come Washington Post e New York Times».

Intanto Cairo conferma un «miglioramento dei conti e segnali interessanti per i mesi di gennaio e febbraio che vorrei condividere in occasione del CdA del 17 marzo». Sollecitato sul tema della possibilità di tornare a distribuire i dividendi, l’amministratore delegato e presidente di RCS MG ha detto che «è un obiettivo raggiungibile, ma non ho idea della tempistica», mentre per quanto riguarda la fusione con Cairo Communication, «non è scontata» ha concluso.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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