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RCS MediaGroup: dalla Rai 25 milioni in due anni per il Giro d’Italia, e anche l’opzione per un altro biennio

Autore: V Parazzoli


Il direttore generale del broadcaster pubblico, Antonio Campo Dall’Orto, e Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato del gruppo editoriale, hanno illustrato venerdì scorso tutti i dettagli relativi all’accordo definito, che potrebbe essere rinnovato per il 2019-2020

Alla fine, le cifre relative all’accordo tra Rai e RCS MediaGroup per i diritti televisivi del Giro d’Italia, sono quelle anticipate da DailyMedia venerdì scorso, quando ipotizzavamo che si potesse pensare a una cifra non inferiore ai 10 milioni di euro all’anno. Quelle esatte le ha fornite il d.g. della tv pubblica, Antonio Campo Dall’Orto, sempre lo scorso 21 aprile, durante la relativa conferenza stampa. Si tratta di 11 milioni (più 1,5 di spazi pubblicitari) per il 2017, e di 10 (più 2,5, sempre in spazi pubblicitari) per il 2018. L’accordo, quindi, è biennale, e non più di quattro anni come nei cicli precedenti. Del resto, sempre il d.g., lo ha definito il risultato di una “negoziazione lunga e aspra, inevitabile quando si parla di diritti tv sportivi: si è deciso di comune accordo per un’intesa biennale con un’opzione di prima negoziazione e ultimo rifiuto”, cioè con il “diritto”, da parte sempre di Rai, di valutare prima di altri un nuovo accordo per un altro biennio. In ogni caso, Urbano Cairo, presidente e a.d. di RCS MediaGroup - anche se ha nuovamente “lamentato” che i valori sono ben lontani da quelli, di 35 milioni di euro, che gli organizzatori del Tour de France ottengono per i diritti televisivi della corsa - può ritenersi soddisfatto, visto che raddoppia i precedenti proventi e ci aggiunge un po’ di spazi televisivi per promuovere i suoi mezzi sui canali pubblici. In tutto, per lui, “fanno” già 25 milioni di euro in un biennio (anche se 4 sono “virtuali”), ai quali si devono aggiungere i proventi da sponsorizzazioni che, quest’anno, hanno già stabilito il loro nuovo record e che, sommati, a quelli da diritti televisivi esteri (quest’anno in 194 Paesi) - più gli accordi con i Comuni sedi degli arrivi di tappa -, dovrebbero avvicinarsi ai 30 milioni. In totale, si va, quindi, verso i 40 milioni quest’anno, rispetto ai 27 del 2016 (22+5 dalla Rai). Soddisfatto, comunque, anche Campo Dall’Orto, che ha aggiunto che la Rai conta di “raddoppiare o addirittura triplicare i suoi ricavi pubblicitari”. I relativi listini sono già stati riportati in dettaglio dal nostro giornale.

Un momento della presentazione, con Urbano Cairo, primo a sinistra, e Antonio Campo Dall’Orto

In tutto 247 ore

La copertura mediatica passa da sei ore e mezza a otto e mezza quotidiane sui canali televisivi (Raisport+ HD e Rai2), per cui, complessivamente, si arriverà a 247 ore rispetto alle 198 di un anno fa, delle quali 100 su Rai 2 al confronto con le 64 di Rai 3 del 2016. Fra le novità, “Villaggio di partenza”, alle 12.20, condotto da Tommaso Mecarozzi con Stefano Garzelli, prima della partenza delle tappe, e il debutto de “La Grande corsa”, con la conduzione di Massimo Lollobrigida e Massimiliano Rosolino, in programma ogni giorno alle 14. Poi, “Processo alla tappa” (dalle 17.15), “Viaggio nell’Italia del Giro” (alle 18.55), con Edoardo Camurri, “TGiro” (alle 20.00) e, infine, “Giro Notte” (alle 22.45).  Radio1 sarà protagonista dell’informazione sportiva in diretta, mentre a Radio2, per la prima volta, è dato il ruolo di entertainment partner ufficiale e di di “voce” della carovana pubblicitaria. Il tutto scandito da una sigla originale, scritta e interpretata da Lillo e Greg, dal titolo: “E mo’ pedala!”. Il 100° Giro d’Italia vedrà anche un’offerta digital senza precedenti in diretta on demand, interamente fruibile sul sito speciale www.rai.it/giroditalia e sui social, con una vera e propria volata di gruppo che vedrà “pedalare” gli account di Rai2, RaiSport, RaiStoria, Radio1 e Radio2, voci ufficiali del Giro. Ogni frazione si trasformerà giorno per giorno in una pagina di archivio con la completa ricostruzione on demand di quello che è accaduto in gara e fuori. Sui social un’offerta trasversale sarà presente su Facebook, Twitter, Instagram e Snapchat, trainata dall’hashtag #RaiGiro100. Ma il racconto non sarà solo on air: le voci “on field” animeranno il pubblico del Giro dal villaggio di partenza, con un palco-truck fatto di musica, animazione e giochi.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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