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RCS: Cairo sfiora il 60%, IMH ricorre al Tar contro Consob

Autore: Redazione


Ieri si è concluso il periodo di migrazioni verso l’Opas, ma la cordata guidata da Bonomi si rivolge al Tribunale amministrativo in opposizione alle decisioni della Commissione. Il patron di Tod’s continua a chiedere chiarezza

Diego Della Valle, Pirelli e la stessa IMH di cui fanno parte per l’Opa che era stata lanciata per il controllo di RCS MediaGroup - fallito il ricorso in Consob per l’annullamento dell’Opas di Urbano Cairo - hanno deciso ieri di rivolgersi al Tar laziale in opposizione alle scelte della Commissione stessa  di non effettuare una sospensione cautelare dell’offerta di Cairo stesso. Il patron della Tod’s ha anche incontrato nel pomeriggio la stampa per spiegare la sua posizione. “Non c’è niente di personale in quest’operazione, ma va chiarito che la Consob è mancata pesantemente, con un silenzio che ha favorito una parte”. Il fallimento del ricorso all’organismo di controllo del mercato mobiliare, che non ha predisposto la sospensione dell’Opas, non gli è andato decisamente giù. “Non siamo stati contenti della sua risposta” ha detto, aggiungendo che l’esposto alla Procura di Milano è stato presentato “per difenderci”. “Sollecitata a darci risposte determinanti per capire se le cose si facevano in modo corretto, la Consob non ha mai risposto nulla e ha perso un’ulteriore occasione quando ha consentito con poche frasi approssimative che si cambiasse la proprietà di una azienda - ha detto sempre Della Valle -. Questa chiarezza, Consob ce la deve dare come persone coinvolte nell’operazione e come cittadini che devono rispettare le regole; se fossi stato al posto loro, avrei risposto punto per punto con termini legali e precisi, in modo che tutto fosse chiaro”. Della Valle si è chiesto poi cosa potrebbe succedere se le cose non fossero andate nel verso giusto. “Consob deve verificare tutto con grandissima velocità, perché i silenzi passati hanno giocato a favore di una delle due parti. Evitiamo di fare polveroni, dicano le cose come stanno e se ne assumano le responsabilità. Io, comunque, non mollo”. Della Valle ha spiegato la sua scelta di aderire alla cordata-Bonomi per una questione di coerenza, raccontando anche che gli era stato “proposto di entrare nella cordata di Intesa, ma io ho risposto di no perché non potevo, visto che da poco avevo partecipato alla nomina del nuovo CdA di RCS e tra noi seduti a quel tavolo c’era l’accordo di lasciar lavorare il Consiglio”. Organismo che sempre Della Valle giudica “buono, tecnico e con molti indipendenti” e che, se l’Opa della cordata Bonomi avesse avuto successo, avrebbe avuto “almeno 150 milioni di euro pronti per fare investimenti”. “Non basta rinunciare a un taxi o spegnere la luce - ha aggiunto, facendo implicitamente riferimento al taglio dei costi promesso da Cairo -: queste sono cose importanti, ma non bastano. Con Bonomi c’era anche una visione internazionale”. “Quando sono entrato in RCS, ho fatto fatica a toccare palla, perchè il vero potere, quello che ha gestito l’Italia e che si è sempre messo di traverso, era nelle mani dei vecchi marpioni”, ha rimarcato, citando “Fiat, Mediobanca e altre banche”, ricordando poi di essere uscito dal consiglio di RCS “per divergenze con John Elkann, Renato Pagliaro e Giovanni Bazoli”. Tornando al confronto con Cairo, ha spiegato: “La stampa è stata conquistata dall’innamoramento per lo storytelling che vede il giovane che arriva e smonta un mondo di vecchi babbioni. Ma io non accetto di essere considerato tra questi”. “Non credo - ha aggiunto - che ci meritiamo tutti un trattamento di questo tipo. Nell’operazione RCS, chi è il vecchio, tra Intesa e Mediobanca?” si è domandato. “Sono uguali. Carlo Messina è il vero nuovo nel settore bancario, mentre Bazoli non è il nuovo di niente, ma non voglio fare polemiche con lui”. Parlando della sua quota, ha confermato la sua intenzione di restare azionista. “Non sono un venditore, ma un compratore - ha ribadito -. Sono il secondo azionista e potrei anche migliorare”, ricordando che ha investito in varie fasi 220 milioni. “Io e Rotelli penso che siamo quelli che più hanno investito, adesso mi aspetto che ci dicano con chiarezza come stanno le cose”. “Ho intenzione di andare fino in fondo, anche da solo”, ha concluso. Intanto, con le ultime “migrazioni” possibili, le adesioni all’Opas si sono concluse ieri a quota 59,69%.

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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